E’ un viaggio alla scoperta di analogie tra i fenomeni dello spazio e la Quinta Sinfonia. Un concerto-lezione in streaming, con l’astrofisico Simone Iovenitti e l’orchestra diretta da Ruben Jais, per trovare quel filo che unisce le note alle stelle
E’ la musica che dialoga con l’astrofisica. Una lezione-concerto per scoprire quante analogie possano esserci tra le note e le stelle. Si chiama “Beethoven e i buchi neri” ed è il nuovo appuntamento della rassegna Musica & Scienza disponibile sul nuovo portale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Uno spettacolo in streaming dall’Auditorium, un viaggio nello spazio insieme all’astrofisico Simone Iovenitti, sulla "Quinta sinfonia di Beethoven" eseguita dall’orchestra diretta da Ruben Jais, che de laVerdi è anche direttore generale e direttore artistico.
A questo sorprendente esperimento è dedicato questo nuovo appuntamento con Hashtagart, la rubrica che racconta l’altra scena dell’arte, quella che si esprime online, in un momento in cui non è possibile assistere a spettacoli dal vivo a causa della pandemia.
Le pulsar e la Quinta Sinfonia di Beethoven
Si parte con un’introduzione di Simone Iovenitti sulle pulsar, oggetti compatti di origine stellare che si sono evoluti nel tempo raffreddandosi e addensandosi e che emettono suggestivi fenomeni luminosi che riusciamo osservare dalla Terra grazie a potenti telescopi. Questi impulsi si ripetono da 13 miliardi di anni e sono gli orologi più precisi dell’universo. Nonostante la complessità di questi fenomeni la radiazione generata ci investe, come un faro nella notte, con una regolarità assoluta. Proprio questa caratteristica accumuna queste stelle al primo movimento della "Quinta Sinfonia" di Beethoven, la cui complessità musicale è in realtà caratterizzata dalla ripetizione incessante e regolare di un unico frammento armonico: esattamente come il segnale luminoso di una pulsar.
Per assaporare questa analogia, alla spiegazione dell’astrofisico si alternano momenti musicali eseguiti dall’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta dal Maestro Ruben Jais.
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Dai buchi neri alla variazione sul tema
Spazio anche ai buchi neri, un’altra evoluzione della materia stellare. Se la pulsar lampeggia per milioni di anni, il buco nero, generato dal collasso di un corpo stellare, non emette alcun tipo di radiazione. Questa situazione estrema genera degli interessanti giochi di luce sulla radiazione che proviene da stelle limitrofe: dalla Terra vediamo in cielo forme non reali come archi, cerchi e disegni particolarissimi, che costituiscono una variazione apparente della Natura. Nella "Quinta Sinfonia" avviene un fenomeno analogo, come spiega Ruben Jais, quando nel secondo movimento la variazione sul tema prende il sopravvento e ci mostra apparentemente dei suoni inesplorati e irriconoscibili.
E non finisce qui. Quando i processi astrofisici generano oggetti compatti come i buchi neri le stelle vicine possono essere risucchiate dalla gravità e la materia può scaldarsi fino ad emettere molta più energia che nella fusione nucleare, in un agglomerato di radiazione e gravità decisamente "esplosivo". Così, in questa suggestiva ricerca di connessioni tra musica e stelle, nella "Quinta Sinfonia"
l'accumulo di materia armonica porta nel quarto tempo ad una vera e propria detonazione della carica sonora, in un bagliore difficilmente comparabile.
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#DonaEmozioni
Sul nuovo portale dell’Orchestra laVerdi va in scena una vera e propria stagione in streaming, in attesa di poter tornare ad ascoltare la musica dal vivo. I concerti restano poi disponibili online. Si può così riascoltare, ad esempio, la Sinfonia n.6 in si minore op.74 "Patetica" di Petr Ilic Cajkovskij diretta da Claus Peter Flor o “Il piccolo Principe”, lo spettacolo per bambini ideato da Bustric (al secolo Sergio Bini, attore, mago, clown e fantasista dalla vena poetica e surreale) e liberamente ispirato all’omonimo racconto infantile di Antoine De Saint-Exupéry.
Non solo: si possono consultare i programmi di sala, leggere approfondimenti dedicati ai concerti, ascoltare interviste e consultare l’archivio storico dell’orchestra. Un vero e proprio patrimonio musicale e culturale. Una sorta di Auditorium digitale. L’hashtag che accompagna tutti gli appuntamenti è #DonaEmozioni, la campagna di raccolta fondi che laVerdi ha lanciato per mantenere saldo il legame col suo pubblico.