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The Undoing, curiosità sulla colonna sonora della serie tv

Musica

Fabrizio Basso

Qualche informazione sulla mini serie targata HBO in onda su Sky (e ancora disponibile on demand) che propone come voce della title track la protagonista Nicole Kidman. Le musiche originali sono invece dei fratelli Galperine
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La prima reazione è stata netta, decisa, autoritaria: un non ci penso nemmeno, ho una brutta voce. Poi Keith Urban prende per mano sua moglie, la accompagna in studio di registrazione, la mette a suo agio e lei, Nicole Kidman, smentisce prima se stessa e poi fa impazzire il popolo di The Undoing interpretando la title-track Dream a Little Dream. E’ un brano che ha esattamente novant’anni essendo stato cantato per la prima volta nel 1931 e con un titolo leggermente differente ovvero Dream a Little Dream of Me. In gergo di dice che sia uno standard, uno di quei brani senza tempo con i quali molti si confrontano. Tra gli altri la hanno cantata Doris Day, Ella Fitzgerad, Chicago, Diana Krall, Eddie Vedder (versione memorabile col solo ukulele), Robbie Williams e Michael Bublè. I primi a eseguirla, nel 1931 appunto, furono Ozzie Nelson e Wayne King con la sua orchestra. In questa serie ascoltiamo anche la celeberrima versione di Ella Fitzgerald e Luois Armstrong. Quel che è certo è che la Kidman, con la sua voce sofferta, sincopata, a tratti ruvida, ha notevolmente alzato l’asticella per chi la affronterà negli anni a venire.

Le composizioni originali sono di Evgueni Galperine e Sacha Galperine, due fratelli nati in Russia e trasferitisi a Parigi nel 1990, noti per aver già curato alcune colonne sonore. Ma tra Nicole Kidman e i fratelli Galperine ci sono delle vere chicche a partire da Tchaikovsky con la sua Nutcracker Suite, Op 71 atto secondo La danza delle fate confetto. Antonio Vivaldi ci emoziona con l'Opera 8 della sue Quattro Stagioni. Poco conosciuto nel nostro paese ma di grande spessore internazionale è Confidence Man che entra in The Undoing col suo Better sit down boy, un brano che alza ritmo, una incursione dance con tanta elettronica. Eccoci a Somebody Like You feat. Saro di DVBBS: è un duo canadese di musica elettronica composto dai fratelli Alexandre e Christophe Van Den Hoef; sono bravissimi, nel loro lavoro, a mescolare all’elettronica sia dubstep che house. Si entra nella storia con Count Every Star dei The Ravens, brano che fu un b-side di un 45 giri pubblicato nel 1950. La data di nascita di questo gruppo vocale di Rythm & Blues è il 1946: sono stati tra i primi a portare il sorriso sulle macerie di un conflitto mondiale da poco terminato. Tony K è un protagonista pesante in questa soundtrack visto che lo incontriamo con Intuition, Back to You, Pause, Ashes, No Offense, Die alone, Run, Solo, All In, Free falling, Bane, Circa 96 e Get to know me. Ma una scarica di adrenalina, potente, visionaria arriva dalla voce di Reem con Only One e Higher. Tara George contribuisce con Changes, No More, Handled That e Rise. Anche lui poco conosciuto nel nostro maese, ma perciso per lasciare il segno in The Undoing è Peleboy coi bran Gone off that brown e Face.

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Anabell di Mk. gee, nome d’arte di Michael Gordon, un giovane songwriter capace di creare musiche che aprono i sogni. Torniamo al classico con la Sinfonia N. 3 in E-Flat Major, Op. 5 di Ludwig Van Beethoven, un momento di immenso raccoglimento e commozione. Altri due brani non originali compongono la soundtrack di The Undoing. Il primo è Winding Back the Years di Anders Johan Greger Lewen, un chitarrista molto conosciuto nel mondo del Blues e del Soul; per meglio inquadrare il suo lavoro aggiungiamo che ha collaborato alla colonna sonora di American Pastoral, il film tratto dall’eponimo romanzo di Philip Roth. Contributo importante arriva da For the night di Pop Smoke feat Lil Baby e Dababy e gli osannatissimi BTS con Dynamite. Chiudiamo con Give it a try with me di Marc Ferrari & Daniel May, due jazzisti sublimi, duttili, che negli anni si sono confrontati con più generi. Essendo uno dei temi ricorrenti della serie la speranza…beh in questo brano sembra di vederla danzare sui tasti bianchi e neri del pianoforte e vibrare tra le corde tese della chitarra.

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