Concerto per gli Invisibili della musica con Vasco Brondi e TARM

Musica

Fabrizio Basso

Ferdinando Bassi
vasco brondi

Per gli invisibili è un manifesto per dare voce al settore dello spettacolo dal vivo e sollecitare iniziative per sostenerlo dopo la crisi causata dal Covid-19. Dopo il concerto di solidarietà a Bologna, venerdì 9 ottobre a Scandiano (RE) c'è stata una nuova iniziativa di Promoter Emilia Romagna (P.E.R.) realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Il nostro racconto

E' stato bello per una sera, spero la prima di tante, ritrovare il mondo di prima. Seppur con la mascherina ritrovarci in tanti sotto un palco ad ascoltare musica, poesia, aneddoti, a vedere brillare gli invisibili della musica, quelli senza i quali i nostri viaggi emotivi non sarebbero possibili. Chi va sul palco è una parte infinitesimale della macchina musica e se prima ne avevamo solo la percezione ora sappiamo che ci sono. Un vero formicaio di persone con alle spalle famiglia, figli, affitto, mutui e che ha sofferto la falce impietosa del covid (tutto sul coronavirus). A Scandiano, alle spalle della dissestata Rocca, è arrivato Vasco Brondi col suo spettacolo Talismani per Tempi Incerti. Prima di lui sul palco i Tre Allegri Ragazzi Morti. E poi nell'arco delle quasi tre ore di spettacolo, in una piazza piena e attenta nonostante una temperatura pre-invernale, sono apparsi Francesco Bianconi, in uscita col suo primo disco solista intitolato Forever (lo sto pre-ascoltando mentre scrivo ed è spiazzante, onirico, ipnotico); Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega nel 2017 che ha letto una poesia di Raymond Carver che rievocava la sola sera trascorsa con Charles Bukowski intitolata, appunto, Il cuore che Ride di Bukowski; Margherita Vicario, cantautrice e attrice romana che ha proposto Noi non ci Saremo e la sua Mandela; Massimo Zamboni, chitarrista, cantautore e scrittore, storico membro dei CCCP e dei successivi CSI e considerato uno dei padri del punk rock e del rock alternativo italiano, che ha proposto Annarella e poi ha letto un testo che elencava le proibizioni, assurde come sono tutte le proibizioni ma queste di più, imposte al popolo greco quando la Grecia diventò una dittatura militare.

Sono da poco passate le 20.30 quando le luci si e la musica si accende. Il palco è invaso da Davide Toffolo e i suoi Tarm, i Tre Allegri Ragazzi Morti. Aprono con La Ballata delle Ossa ricordando che per tanti mesi ci siamo chiesti quando ci saremmo ritrovati a un concerto. La risposta adesso c'è ed è una sola parola: ora! Il loro set vola via a ritmo sostenuto, alleggerito dai falsetti di Toffolo che poi coinvolge la gente in un duetto di giochi di parole degno del migliore avanspettacolo. I brani proposti sono Puoi dirlo a tutti, La faccia della Luna, Il Principe in biciletta, Persi nel telefono, Anime perse, Bengala, Quando, Mio fratellino, Voglio e Il Mondo prima, che Toffolo ha introdotto con parole di fiducia e speranza. La solita pausa prima ti tornare sul palco: "Questa è una serata speciale -aggiunge l'artista triestino- basta vedere in quanti siete venuti qui per gli Invisibili della Musica". Il finale è con La mia vita senza te, Occhi bassi, Di che cosa parla e la canzone popolare di rivendicazione dei diritti del lavoro La tatuata bella.

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Tre Allegri Ragazzi Morti
Tamara Boscaino

Pochi minuti per il cambio della strumentazione sul palco, una operazione resa possibile proprio da quegli invisibili della musica che sono come la benzina per un'auto. Senza non si fa nulla. Eccolo Vasco Brondi con i suoi Talismani per tempi Incerti accompagnato da Andrea Faccioli (chitarra), Daniela Savoldi (violoncello), e Angelo Trabace (pianoforte). Il suo spettacolo è emotivamente potente, sul palco sembra ci siano decine di candele, si respira un clima di factory crepuscolare quasi a sottolineare il bello di "essere una umanità piena di difetti". Ascolto, ascoltiamo Le ragazze stanno bene, Punk sentimentale, Scafisti, I Destini Generali, Cronaca Montana, Oceano di Gomma, Qui, Padre Nostro dei satelliti, Smisurata Preghiera di Fabrizio De André "che sarebbe un brano intoccabile ma noi lo tocchiamo" e Coprifuoco. E mi piace chiudere questo racconto citando Vasco Brondi che a sua volta ha citato Sant'Agostino, perdendoci nella "sacra bruma di Vita". 

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