Una foto del passato e un divertente aneddoto per gli auguri a una delle voci più amate dal pubblico
Un’icona della musica italiana, un artista che ha influenzato costume e società lasciando un’impronta indelebile nella discografia nazionale, Renato Zero festeggia settant’anni circondato dall’affetto di fan, amici e colleghi.
Vasco Rossi: “Mi sa che lo abbiamo lanciato noi”
Nel corso degli anni Renato Zero ha continuamente stupito il pubblico con trasformazioni (FOTO) ed evoluzioni che hanno ispirato generazioni di artisti. Pochi minuti fa Vasco Rossi si è unito al coro degli auguri pubblicando su Instagram un bellissimo scatto del passato in cui appare insieme al cantautore, questo il testo nella didascalia del post: “Auguri Renato per i tuoi primi settant’anni! Sei una rarità in tutta la città, di mostri come te cerco in giro, ma non ce n‘è”.
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In seguito, Vasco Rossi ha raccontato dal suo punto di vista il primo incontro con la voce di Mi vendo: “Quando gestivo la discoteca di Punto radio alla fine degli anni Settanta. Il padre di Bibi Ballandi aveva un'agenzia di spettacolo e io andavo da lui a scegliere quelle che allora si chiamavano le attrazioni. Una volta presi Renato Zero. Fu un ‘buco’ pazzesco, perché all'epoca non lo conosceva nessuno. A un certo punto gli si ruppe anche l'impianto e lui continuò raccontando barzellette e saltando in braccio all'uno e all'altro. In quel periodo mandammo in onda Madame per un mese di seguito come sigla della radio e so che qualche tempo dopo cominciò a esibirsi nei locali tra Emilia e Toscana. Mi sa che lo abbiamo lanciato noi”.
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Successivamente, il rocker ha aggiunto lo stesso divertente aneddoto raccontato dal punto di vista del collega e amico: “Un piccolo aneddoto sull'incontro negli anni 70 a Zocca, in provincia di Modena, con Vasco Rossi: "Lui faceva il dj ed era in società con un promoter di concerti. Lo spazio dello show era mitico: i giardini pubblici del paese. Dopo il terzo pezzo ci fu un botto micidiale e l'amplificazione andò a fuoco. Allora, per non far saltare la data e perdere l'ingaggio, mi misi a raccontare barzellette. Vasco e il socio mi diedero un milione e mezzo di lire dicendomi: 'E' la prima volta che paghiamo qualcuno per non cantare".
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