Io Sono Francesco compie vent'anni: un viaggio nel mondo di Tricarico

Musica

Fabrizio Basso

Nel 2000 il brano rimane sette mesi in classifica e dà il via ad un’intensa attività artistica. Per celebrare il compleanno Universal Music pubblica un LP colorato in edizione limitata numerata che contiene anche altre canzoni epocali dell'artista

Francesco Tricarico è uno dei cantautori più originali degli ultimi anni. Orecchiabilità e immediatezza musicale ma al contempo profondità nei testi, unitamente alla ricerca di un proprio linguaggio espressivo, caratterizzano la sua cifra stilistica. Nel 2000 il singolo Io Sono Francesco rimane sette mesi in classifica e dà il via a un’intensa attività artistica tra cui la partecipazione al Festivalbar e l’apertura dei concerti di Lorenzo Jovanotti. Il brano viene certificato Disco di Platino, ottiene una nomination al P.I.M come "canzone dell'anno" e una agli Italian Music Awards. Per celebrare i 20 anni di uno dei singoli più controversi ma di grandissimo successo dell’anno 2000, Universal Music pubblica un LP colorato (vinile 180g), in edizione limitata numerata che contiene anche altre canzoni come La PescaMusicaIl Caffè, Brillantini, Gioia, Lavanda e Neve Blu. Tutte le tracce sono state rimasterizzate per l’occasione da Claudio Giussani all’Energy Studio Mastering di Milano, con la sapiente cura di Alessandro Gengy Di Guglielmo di Elettroformati (Milano) per il cutting del vinile. Ne abbiamo parlato al telefono.

Partendo dal brano Io Sono Francesco come si è sviluppato il progetto? La scelta dei brani?

E' una idea di Universal e mi ha fatto piacere che abbiano avuto questo ricordo, che si esca con questo lavoro. Non ho seguito direttamente il progetto, non sono più legato a quella etichetta ma ciò non toglie che sono molto felice.
Hai tempi fece scalpore la frase puttana la maestra, oggi passerebbe inosservata con quello che si ascolta in certe canzoni? Ti senti un apripista?
Mi fa piacere che si dica, forse sì. Quell’album è stato un lavoro anomalo, credo che abbia poi seminato i germogli per l’indie di adesso. E’ stato un bel lavoro ed era il primo, bella produzione di Mario Tondini e Christian Gardoni. Io registravo pianoforte e voce e inizammo un percorso lungo di produzione di condivisione e anche di visioni. Non c’era una storia precedente, si era liberi.
Dove cade oggi la neve blu?
Mi auguro che cada sempre e stupisca sempre, cade dove si sa sognare e si ha il coraggio di immaginare qualcosa di diverso, libero da ciò che non ci appartiene.
In Pesca parli della pericolosità delle parole: oggi sappiamo usarle?
Il linguaggio si sta impoverendo, si legge meno, c'è meno tempo per riflessioni e approfondimenti. Paradossalmente abbiamo una disponibilità enorme per non approfondire nulla. Più che il linguaggio vale il pensiero perché il linguaggio permette di pensare. Oggi la canzone perde in linguaggio politico e culturale. Sono anni strani, una volta cercavi la conoscenza e la consapelozza che adesso sono fuori moda.
Sei io levo la parola meraviglia, cosa rimane?
Senza la meraviglia può rimanere la triste realtà o ciò che immaginiamo come tale. E’ sconfortante l'esistenza senza fantasia e meraviglia. Questi vent'anni sono stati pieni di cose che portano alla meraviglia o a un grande buio. Viviamo anni delicati. Forse già i venti precedenti preannunciavano questo. Dovremmo essere tutti un po’ più partecipi, confrontare le opinioni, vederci di persona e scambiare due chiacchiere. Stare insieme rende tutto più affrontabile, leggero e superabile.
Sogni sempre i campi di lavanda o sono cambiati i sogni e i fiori?
La lavanda è sempre affascinante, basta strofinarla un po’ e le mani profumano, ti lascia una sensazione oleosa bella. I miei fiori sono cambiati, ora ho una pianta selvatica che fa un fiore giallo che diventa un soffione. I sogni sono importati, immensamente lunghi perché si cambi la realtà.
Si può ancora salvare una persona con i baci anche senza il caffè?
E' una delle prime canzoni che scrissi Caffè e mi fece pensare a un percorso. Si può fare a meno del caffè e di tante altre cose ma i baci servono.
La pandemia ci ha reso più umani?
Era un grande auspicio ma ora siamo egoisti e chiusi in noi stessi. Vedo molta paura, mi sembra di vedere molti aspetti disumani, ad esempio la paura che non fa giocare a calcio i bambini perché piove e chissà che può accadere. La preoccupazione per gli altri testimonia la propria paura
In Musica il testo è un susseguirsi di poi…poi cosa verrà nella tua musica?
Dipingo per una galleria che si chiama Fabbrica Eos. Sto preparando una mostra. Ho un discopronto che aspettiamo di fare uscire e poi c'è il brano Mozart è stato gestito male scritto con Leonardo Pieraccioni e col quale parteciperemo come autori al prossimo Zecchino d'Oro: racconta la storia di un bambino frastornato.

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