Dopo la denuncia del cantante romano che aveva parlato di "censura" per la mancata affissione del poster che lo ritraeva crocifisso in versione Barbie, è arrivata una nota di Palazzo Marino in cui si precisa che il sito in Corso Como, dove doveva essere esposto il maxi- cartellone, "non è impianto comunale ma privato"
La replica di Palazzo Marino
A poche ore dalla pubblicazione sul profilo Instagram di Achille Lauro dell’immagine del poster, a detta sua, “censurato”, è arrivata la replica del Comune di Milano che ha spiegato in una nota come il sito in Corso Como dove doveva essere esposto il maxi- cartellone "non è impianto comunale ma privato". Inoltre, aggiungono sempre da Palazzo Marino " la concessionaria ha l’obbligo di comunicare al pubblico il programma delle affissioni ma non il contenuto del manifesto. Talvolta però la società chiede un riscontro al Comune per sincerarsi che la creatività rispetti il regolamento locale in materia di sensibilità religiosa e tutela dell’infanzia. È quello che è successo in questo caso: il Comune di Milano ha espresso "un parere negativo ma non vincolante". La società ha deciso di tenerne conto e di non procedere con l’affissione ma avrebbe potuto non farlo, perché sugli impianti privati il Comune non ha il potere di negare l’autorizzazione. In corso Como al posto del crocefisso c’è un’altra pubblicità: al centro sempre l’alter ego giocattoloso di Lauro, in sella ad un gigantesco “Mio mini Pony”.
"Me ne frego"
Achille Lauro, nella giornata di ieri, aveva reagito alla mancata affissione del maxi-poster, denunciando il fatto sul suo profilo Instagram: “A Milano è stato impedito di affiggere un suo maxi-cartellone promozionale per il nuovo album!” In questo modo, l’artista romano aveva deciso di mostrare ai fan cosa era accaduto, parlando di una censura quasi inspiegabile. Nonostante lo spiacevole evento, Lauro aveva chiuso la polemica con un sonoro: “Me ne frego“, chiaro riferimento alla sua canzone di Sanremo.
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Achille Lauro crocifisso in versione Barbie
ll cartellone pubblicitario censurato lo ritraeva in versione Barbie, crocifisso su quelle che sembrano a tutti gli effetti delle gomme da masticare Big Babol. Scrive l’artista sui social: “Questa è l’immagine che avreste visto oggi nel maxi cartellone di Corso Como a Milano, ma la pesante mano della censura delle pubbliche affissioni lo ha impedito “.
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Nuovo album e prossime date del tour
Il manifesto doveva servire come lancio per l’uscita del suo ultimo album, “1990″, prevista per il 24 luglio. L’album è stato anticipato da diversi singoli, che hanno tenuto il cantante in cima alle classifiche. “Ho firmato il più importante contratto discografico degli ultimi 10 anni della musica in Italia”, scriveva qualche giorno fa sui social, “Dormivo su un materasso per terra, adesso scelgo in quale stanza passare la notte e con chi. Sto lavorando a 2 nuovi album. Con il primo ci divertiremo, con il successivo cambieremo la musica italiana”. Il cantante ha anche annunciato le nuove date del suo tour, rinviato a ottobre 2021: a Milano, il 16 ottobre 2021, al Lorenzini District; a Venaria (TO), il 18 ottobre, al Teatro Concordia; a Cesena, il 21 ottobre, al Nuovo Carisport; a Napoli, il 23 ottobre, alla Casa della Musica; a Firenze, il 26 ottobre, alla Tuscany Hall. Il tour si concluderà con una doppia data a Roma, al Palazzo dello Sport, il 29 e il 30 ottobre.