Dopo la donazione da 1 milione di dollari da parte dei BTS al movimento Black Lives Matter, molti amanti del popolare genere musicale sono scesi in prima linea sui social network nella lotta contro il razzismo
Pochi giorni fa ha suscitato scalpore (e anche un po’ di stupore) la donazione da 1 milione di dollari da parte dei BTS, la band K-Pop più popolare a livello internazionale, a favore del movimento Black Lives Matter.
L’iniziativa non è rimasta un caso isolato: altri artisti coreani hanno espresso la loro solidarietà alle proteste contro il razzismo tra le forze dell’ordine americane, provocate dall’uccisione di George Floyd da parte di un agente della polizia di Minneapolis. E i fan hanno seguito l’esempio dei loro idoli.
Come riporta la BBC, gli appassionati di K-Pop si sono dati da fare con una serie di iniziative online, a cominciare da Twitter, dove hanno postato contenuti “inoffensivi” utilizzando gli hashtag adottati dagli oppositori del movimento Black Lives Matter, come ad esempio #AllLivesMatter e #WhiteLivesMatter: così facendo hanno fatto salire i topic nei trend di Twitter, ma ne hanno anche diluito il messaggio, rendendolo di fatto inefficace.
Allo stesso modo, dopo che il dipartimento di polizia di Dallas aveva chiesto di segnalare qualsiasi attività illegale di protesta su iWatch Dallas, hanno inondato l’app di meme e di fan-made video di concerti dei loro beniamini, mettendo a dura prova il servizio.
Ma sono arrivati anche aiuti più concreti: dopo la donazione dei BTS, il fan club One In An Army ha lanciato un fundraising per pareggiare la cifra messa a disposizione dalla band e ci è riuscito in meno di 24 ore, destinandola sempre a Black Lives Matter.
Se le reazioni di stupore sono ingiustificate, dato che già in passato i fan del K-Pop avevano sposato cause politiche e sociali, non sono però mancate anche le critiche: alcuni supporter delle band di pop coreano si sono infatti lamentati del fatto che all’interno delle stesse community di appassionati le persone di colore sarebbero emarginate e costrette spesso ad abbandonare questi gruppi.
Allo stesso modo, non è mancato chi ha fatto notare come gli artisti coreani che supportano Black Lives Matter sposino la causa degli afroamericani negli USA, ma tacciano spesso sugli episodi di razzismo in Corea del Sud.
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Comunque stiano le cose, i manifestanti che negli Stati Uniti stanno lottando contro il razzismo istituzionalizzato hanno trovato un prezioso e inaspettato alleato nella loro battaglia per i diritti civili.