Indie a casa, chi è Joan Thiele

Musica

Un passato multicolore, un presente di successo: la storia della cantautrice di “Save Me”

Tra i nomi nuovi dell’indie nostrano c’è sicuramente Joan Thiele. La cantautrice è tornata a farsi sentire di recente con il suo primo ep in italiano, “Operazione oro”, una decisa rottura in una carriera breve ma che già le ha messo tanti riflettori addosso.

Gli esordi

Un bel minestrone multiculturale quello in cui si immerge sin da piccola Alessandra Joan Thiele. Nata il 21 settembre 1992 a Desenzano del Garda da madre originaria di Napoli e papà svizzero di origini colombiane ma cresciuto in Canada, la sua infanzia passa girando con i genitori ai quattro angoli del globo. Vive per un periodo a Cartagena, città colombiana dalla quale viene la famiglia del padre, poi Svizzera, Caraibi e infine il ritorno in Italia, a Desenzano, dove si stabilisce con la mamma dopo la separazione dei genitori. Gli echi delle tante culture scoperte sin da piccolissima riverberano nella sua musica, che inizia a masticare da adolescente in quel di Londra, dove staziona per alcuni anni facendo la spola con l’Italia. È però col ritorno stabile nel nostro paese (in seguito a una storia d’amore finita male) che la giovane Joan imbocca con decisione la strada della musica. Si stabilisce a Milano e nel 2015 si fa notare con una cover del successone di Drake “Hotline Bling”. Decide che l’uso della lingua inglese è quello che le si confà di più e così, seguendo le orme di alcuni dei suoi artisti preferiti (le sue omonime Joan Baez e Joan as Police Woman, Beyoné, Devendra Banhart e James Blake), lancia il suo primo singolo “Save Me”, che la vede già sotto l’egida della Universal Records. Il pezzo piace, l’estate del 2016 la vede in giro per tutta Italia a farsi conoscere nei principali festival e l’ep d’esordio omonimo la mette subito sulla cartina del nuovo indie italiano.

L’esplosione

I successivi singoli “Taxi Driver” e “Armenia” la confermano come una delle artiste più hot del momento e allora arriva il momento del disco di esordio vero e proprio. “Tango” nasce nel 2016 partendo proprio da “Armenia” (brano che si ispira al paese colombiano nel quale era ricoverato il padre malato) ma esce nell’estate del 2018 facendosi subito notare per l’eclettismo e la varietà di influenze che contiene al suo interno. Il disco contiene undici tracce registrate in parte nel Red Bull Music Studio, con la collaborazione di amici e colleghi come gli Etna, e va molto bene anche grazie al successo dei singoli “Fire” e “Polite”. Soprattutto il video di quest’ultimo si rivela d’avanguardia, con l’utilizzo del live streaming di Instagram tanto in voga ai giorni nostri. Una certificazione dello status raggiunto arriva nell’autunno 2019, quando Myss Keta la vuole con lei nel gruppo tutto al femminile che reincide la sua hit “Le ragazze di Porta Venezia”. Il ritorno vero e proprio è però arrivato a marzo 2020 con la collaborazione con il rapper Nitro nel singolo “No privacy/No caption needed”, contenuta nell'album “GarbAge”. Il resto è storia recente, con l’uscita del secondo ep e primo lavoro interamente in italiano, “Operazione Oro”, anticipato dai singoli “Le vacanze”, “Puta” e “Bambina”.

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