Carmen Ferreri, il suo viaggio in musica (ri)parte da Cefalù

Musica

Fabrizio Basso

Carmen Ferreri fotografata da Walter Coppola

Cefalù è il nuovo singolo di Carmen Ferreri disponibile su tutte le principali piattaforme digitali per Iris Flower, distribuito da Believe. E' l'inizio di un nuovo percorso per l'artista siciliana. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

Un luogo. Cesare Pavese, ne La Luna e i Falò, scrisse che tutti dobbiamo avere un luogo, anche quando non ci sei, non li vivi. Perché ovunque tu sia...sai che lui ti aspetta. Carmen Ferreri, in questo momento della sua vita, ha due luoghi: Cefalù, che oltre al nuovo singolo è il porto dal quale è salpata per una nuova avventura, è la Sicilia, dove è nata e i cui profumi la seguono ovunque. Ci siamo fatti una chiacchierata al telefono.

Carmen parli di Cefalù come il brano del cambiamento.
Arrivo da un anno di cambiamento ed evoluzione, Cefalù è il primo segnale ma non mi fermo, non ci fermiamo. Ci stiamo concentrando sul nuovo filone.
Cosa è successo negli ultimi dodici mesi?
Un anno di cambiamento soprattutto personale, è la mia nuova dimensione. All’interno del brano trovi tanto della mia Sicilia, che è rimasta nella mia persona, e poi le influenze internazionali.
Ad ascoltarlo è una svolta netta rispetto al passato.
Guardo al futuro in tutti i sensi, stiamo già lavorando ad altri brani. Ci sono sonorità siciliane unite ad altre che prima non credevo di poter usare, che non fossero nelle mie corde.
Cosa ti ha trasformata?
Ho meditato tanto e ho cercato dentro di me qualcosa che mi rappresentasse al cento per cento, parlo di forza e determinazione.
Una presa di consapevolezza?
Le cose belle sono sempre quelle inaspettate. Dentro di me già c’era quel mondo e grazie al nuovo team sono riuscita a farlo uscire fuori, a trasmettere questa Sicilia sincera.
Cefalù come biglietto da visita?
Hai detto giusto. Da lì parte la mia navigazione verso altri luoghi. Nella rotta qualcosa è già definito, altre sono solo idee al momento. Ma ti assicuro che siamo determinati e cazzuti.
Cosa resta del tuo vecchio gruppo, Le Kalica?
Premesso che ora guardo solo al futuro e ho voltato pagina, il passato non si scorda.
Cosa ti manca della Sicilia?
I colori, il mare, è un posto magico sotto tutti i punti di vista. Sono sempre lontana da terra e famiglia ma i chilometri sono distanza fisica non di cuore.
Cosa ascolti?
Rosalia, Dua Lipa, Aretha Franklin, sono stata anche influenzata dagli ascolti dei miei genitori. C’è tanta internazionalità che si riflette poi nel mio lavoro.
Come vivi la pandemia?
Sono molto solare e ho bisogno del contatto con altre persone, lo sto vivendo con un po' di sofferenza ma scopro anche cose di me che stanno uscendo. Anche io ho voglia di uscire...
Musica virtuale, drive in musicali: che pensi del futuro della musica?
Qualsiasi cosa che dia forza alla musica è buona, se vogliono fare il drive in va bene. E' un periodo difficile ma il bello è che la musica arriva lo stesso.
Tu come racconti la tua arte?
Non ho appuntamenti fissi sui miei social ma qualche diretta la faccio. Non mi piace stare ferma, mi è sempre piaciuto il contatto con la gente. E continuo progettare la rotta del mio nuovo viaggio.

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