I Kraftwerk in concerto per due date a maggio 2020

Musica

Lo spettacolo 3D del collettivo tedesco torna in Italia a Milano e Padova 

Ancora un’occasione per gustarsi il meraviglioso spettacolo 3D dei Kraftwerk. I santoni della musica elettronica tornano in Italia con due concerti, a Padova e Milano, a maggio 2020: giovedì 21 maggio al Gran Teatro Geox, lunedì 25 maggio al Teatro degli Arcimboldi. I biglietti sono in vendita a partire da venerdì 15 novembre sul circuito TicketOne: per il concerto di Padova i prezzi vanno dai 55,50 ai 98 euro, per quello di Milano da 40,30 a 115 euro.

Kraftwerk 3D

Il Kraftwerk 3D, più che un concerto, è una vera esperienza sensoriale, a metà tra la musica e l’arte performativa. Nelle performance dal vivo del gruppo teutonico – la cui formazione è attualmente composta da Ralf Hütter, Henning Schmitz, Fritz Hilpert e Falk Grieffenhagen – emerge con forza la loro profonda fiducia nell’interazione tra l’uomo e la macchina. Negli ultimi anni, a partire dalla retrospettiva “The Catalogue”, ospitata nel 2012 al MoMA di New York, i Kraftwerk sono tornati alle proprie origini, alla scena artistica e musicale della Düsseldorf di fine anni ‘60. Alla serie di concerti in 3D al MoMA sono seguite ulteriori presentazioni alla Tate Modern Turbine Hall (Londra), all’Akasaka Blitz (Tokyo), all’Opera House (Sydney), alla Walt Disney Concert Hall (Los Angeles), alla Fondazione Louis Vuitton (Parigi), alla Neue National Galerie (Berlino) e al Guggenheim Museum (Bilbao). Nel 2014, il fondatore dei Krafwerk Ralf Hütter è stato insignito del prestigioso Grammy alla carriera. Ancora nel 2018, i Kraftwerk si sono aggiudicati il Grammy per il miglior album di musica dance ed elettronica con “3-D The Catalogue”, una rivisitazione in chiave high-tech dei precedenti lavori della band.

I pionieri dell’elettronica

L’influenza dei Kraftwerk sulla musica contemporanea (non solo elettronica) è enorme, seppur non sempre riconosciuta a livello di massa. Il gruppo nasce nel 1970 da due studenti del Conservatorio di Dusseldorf, Raf Hutter e Florian Schneider, ma varia più volte di struttura nei primi anni di vita. Dopo qualche album di “rodaggio”, il loro primo successo arriva nel 1974 con “Autobahn”, capolavoro assoluto della musica elettronica del periodo, anche se a consegnare loro la notorietà è il successivo “Radio-Activity”. Il loro periodo di massimo fulgore arriva fino al 1981, lasso di tempo nel quale rilasciano anche “Trans Europe Express”, “The Man-Machine” e “Computer World”. Da lì in avanti, la loro carriera diventa più frammentaria, ma il gruppo non ha mai abbandonato la sua ricerca musicale, spingendo sempre più avanti i limiti della musica elettronica, della quale sono tutt’ora un’avanguardia. Decine e decine di artisti hanno tributato la loro riconoscenza al collettivo tedesco anche solo incidendo cover o rivisitando composizioni del gruppo: Bjork, Depeche Mode, Gary Numan, Prodigy, Daft Punk, Joy Division e persino i Coldplay sono tra questi. Pochi sanno che uno dei singoli di massimo successo di Chris Martin e soci, “Talk”, recupera per il suo ritornello la melodia di “Computer Love” dei Kraftwerk. Un “tributo” che per i detrattori suona come un plagio vero e proprio, anche se la band ha sempre schivato l’accusa scherzandoci su: “Siamo una buona band, ma non credo che ci si possa definire anche originali. A mio parere, siamo incredibilmente bravi nei plagi", disse il frontman dei Kraftwerk nel 2005 alla vigilia dell’uscita del singolo. Ora la band è in attesa di un ultimo riconoscimento: l’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame, per la quale sono candidati in ottica 2020.

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