Marcella Bella racconta i suoi 50 anni di carriera

Musica

Barbara Ferrara

Marcella-Bella-Danilo-DAuria

Ufficialmente uscita il 4 ottobre con la versione speciale del suo doppio vinile “50 Anni di Bella Musica”, una raccolta dei suoi più grandi successi, l'artista presenta un nuovo appuntamento live per festeggiare cinquant'anni di onorata carriera. L'appuntamento è al Teatro Dal Verme di Milano, lunedì 11 novembre. Leggi l'intervista

La raccolta “50 Anni di Bella Musica” (Azzurra Music) raccoglie i migliori successi della cantante ed è frutto della registrazione live della serata evento tenutasi il 15 aprile scorso al Teatro Brancaccio di Roma, una festa per tutti che ha visto sul palco l'orchestra dal vivo, la presenza di ospiti d’eccezione, di amici famosi e dell’inseparabile fratello Gianni, autore di alcuni dei suoi brani più amati. Un viaggio nella musica arricchita da filmati storici, testimonianze e racconti della sua vita, privati e non. Nella sua versione speciale, il doppio vinile, in un elegante formato total white, è un prezioso regalo agli innumerevoli fan di ieri e di oggi. Marcella Bella è un vulcano in piena attività, se si ferma, si annoia, non ama autocelebrarsi ed è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da sperimentare: “Se un artista resta ancorato al vecchio, perde il senso dell’attualità, il passato è importante, ma bisogna sempre guardare avanti”. L’abbiamo intervistata per conoscerla più da vicino per scoprire che l’11 novembre sarà al Teatro Dal Verme di Milano: “Sono in fermento, ci sono tante cose da organizzare, sarà un bell’evento e spero. che come quello di Roma sia un gran successo”. Continua a leggere e scopri cosa ci ha raccontato la signora del pop italiano, una delle poche che ha sempre detto ciò che pensava e scelto ciò che ha fatto.


Anche a Milano ci saranno degli ospiti con lei sul palco del Teatro Dal Verme?
Sì, ci saranno alcuni nomi, ma stiamo ancora valutando, non abbiamo ancora deciso.
Originale la scelta del bianco per il disco.
Sì, per il doppio vinile abbiamo scelto il total white perché è qualcosa che non si vede, è poco usato e lo trovo molto elegante.
Nella ricerca dei pezzi da proporre, c’è qualche brano che ha riscoperto a cui è particolarmente legata?
Ho rovistato nella mia musica e ho riscoperto per esempio la canzone che i miei tre fratelli hanno scritto per me in occasione del mio matrimonio come regalo di nozze. Si intitola “E se qualcuno”, riportarla alla luce è stata per me una grande emozione perché ho rivissuto quel giorno speciale, è stata una sorpresa bellissima, e poi il testo dedicato al nostro grande amore, è stato incredibile.
Un amore longevo. 
Sono quarant’anni, un record nel mio ambiente. Con Mario è stato un incontro speciale e non potremmo essere più diversi: lui è una persona che non ha niente a che vedere con la musica, è un uomo concreto con i piedi ben saldi per terra, io, al contrario sono un’artista sempre alla ricerca di qualcosa, con la testa tra le nuvole.
“50 Anni di Bella Musica” sono tanti…
Sono tanti e sono stati intensi, ho avuto anch’io i miei momenti in cui mi sono assentata, ma devo essere sincera: le mie “sparizioni” sono sempre state volute, cercate. Ho voluto avere dei figli e ogni tanto avevo comunque bisogno di staccare per dedicarmi ad altro, consideri che io a tredici anni già cantavo, a sedici ho fatto il primo disco, tutto molto presto. Per questo a vent’anni cercavo la normalità, volevo crearmi una famiglia, volevo andare a ballare…in discoteca ci andavo solo per lavorare.
Qual è il segreto del suo successo?
Credo che il segreto stia proprio in questa non continuità di cui ho parlato, il pubblico non lo devi mai stancare, sovraesporsi non funziona, bisogna sapersi dare nel modo giusto e i ritorni devono essere sempre belli e curati Curare il disco, il lancio, il look, tutto. Quando tornavo con una bella canzone che mi scriveva Gianni, ero subito in classifica.
Lei è una delle poche che non ha ceduto al duetto rap con qualche collega.
Io penso che il rap in Italia sia molto diverso da quello “vero” nato in America, lì c’è una cultura particolare di quel determinato genere musicale. Da noi non è così e per me è poco credibile. Anche se poi c’è qualche ragazzo che mi piace, per esempio, Anastasio. Scrive dei testi molto interessanti e li canta con una grinta che non lascia indifferenti.
Anastasio arriva da X Factor, lo segue?
Ascolto e guardo tutto, mi piace la musica giovane e non amo crogiolarmi nel passato, è una cosa che mi pesa. Vorrei piuttosto essere più presente, guardare al futuro. Se un artista resta ancorato al vecchio, perde il senso dell’attualità, il passato è importante, ma bisogna sempre guardare avanti.

 


 

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