Nel ventesimo album da solista dell’ex Beatles anche un pezzo di John Lennon in duetto con Paul McCartney
Album numero 20 da solista per Ringo Starr. L’ex batterista dei Beatles ha annunciato l’uscita di “What’s My Name”, che sarà pubblicato da Universal Music il prossimo 25 ottobre. “What's My Name” è l'ultimo di una serie di dischi che Ringo Starr ha prodotto nello studio della sua casa di Beverly Hills, con un cast d'eccezione di musicisti e amici: l’ex collega Paul McCartney, Joe Walsh, Edgar Winter, Dave Stewart, Benmont Tench, Steve Lukather, Nathan East, Colin Hay, Richard Page, Warren Ham, Windy Wagner e Kari Kimmel sono solo alcuni di chi ha collaborato alle registrazioni. «Non ho più voglia di stare in uno studio di registrazione “vecchio stile”, davvero - spiega Starr – ne ho abbastanza delle grandi vetrate e di quella “separazione”. Siamo tutti insieme lì, chiunque io inviti. È un club, il più piccolo della città. E amo questa cosa, essere a casa, poter dire ciao a Barb, fa bene a me e alla musica». Il singolo di lancio omonimo è già uscito nei giorni scorsi.
Il duetto con Paul McCartney nel segno di Lennon
Ovviamente ha suscitato grande interessa la notizia di una collaborazione con l’altro ex Beatle, Paul McCartney, su un brano scritto dal loro ex compagno John Lennon. “Grow Old Along With Me” è uno dei brani che Lennon scrisse nei mesi precedenti alla sua morte e che l’allora produttore Jack Douglas ne ha concesso l’utilizzo a Starr. Si trattava di un tributo alla sua amata Yoko Ono. «L’ho cantata meglio che ho potuto – ha detto l’artista britannico in una intervista – sapendo quanto era importante per John ho fatto del mio meglio. Abbiamo fatto del nostro meglio. Paul suona il basso e canta una piccola strofa con me. Non è una trovata pubblicitaria, è solo quello che volevo. C’è John, ci siamo io e Paul e, se ascoltate bene, c’è una strofa “Here Comes The Sun”. In qualche modo, è come se fossimo tutti e quattro insieme».
La lunga carriera post-Beatles
Sir Richard Starkey, per tutti Ringo Starr, ha esordito da solista subito dopo la fine dell’esperienza con i Beatles. “Sentimental Journey” del 1970 fu il suo primo lavoro fuori dalla band una collezione di rifacimenti di vecchi brani portati al successo tra gli anni trenta e gli anni cinquanta da vari artisti (fra cui Doris Day, Fred Astaire e Louis Armstrong). L'album fu accolto tiepidamente dai fans e fu sonoramente stroncato dai critici che lo definirono inutile, caramelloso, noioso; Ringo si giustificò pubblicamente dichiarando di averlo fatto per sua madre. Il successo arrivò però pochi anni dopo, nel 1973, con “Ringo”, che lo catapultò alla numero 1 di Billboard e che vede, in ordine sparso, la collaborazione di tutti gli altri Beatles. “Ringo” e il successivo “Goodnight Vienna” (1974) resteranno i suoi maggiori successi e al fianco della carriera musicale ha sviluppato anche una lunga serie di partecipazioni cinematografiche, soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta. Anche il figlio Zak ha seguito le orme di papà, suonando, in momenti differenti, anche con gli Oasis e gli Who.