Motta: quattro concerti con le ragazze Tuareg del Niger

Musica

Il cantautore reinterpreterà i suoi successi con Le Filles De Illighadad in quattro concerti da non perdere

Da una parte uno dei cantautori più acclamati da pubblico e critica. Dall’altra tre donne tuareg che vengono da un piccolo villaggio del Niger e portano le loro tradizioni in giro per il mondo. Un incontro singolare quello tra Motta e Les Filles De Illighadad, che è diventato un mini-tour in quattro date: il 24 novembre al Base di Milano nell’ambito del Linecheck Festival, il 25 al Teatro Antoniano di Bologna, il 26 al The Cage di Livorno ed il 27 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. E' un evento unico ed emozionante durante il quale Motta eseguirà alcuni dei brani dell'ultimo lavoro “Vivere o Morire”, pubblicato lo scorso 6 aprile da Sugar e vincitore della Targa Tenco 2018 come miglior album dell’anno, riarrangiati e arricchiti per l'occasione dall’incontro con la formazione femminile proveniente dal piccolo villaggio nigerino di Illighadad. Già soldout la data di Bologna, ancora disponibili i biglietti per le altre tre date: per quella di Milano bisogna consutlare il sito del Linecheck Festival, per quella di Livorno il circuito Vivaticket e per quella di Roma il circuito Ticketone.

L’incontro con Les Filles De Illighadad

Una genesi decisamente particolare quella di questo esperimento voluto fortemente dall’artista pisano di nascita ma romano d’adozione. «Ho scoperto le Les Filles des Illighadad quasi per caso, vedendole in concerto a Berlino – racconta Motta – e me ne sono subito innamorato follemente. Desideravo fortemente provare a fare qualcosa con loro e sono felice di poter realizzare questo desiderio. Nemmeno noi sappiamo ancora bene cosa ci aspetta, ma son sicuro sarà una bellissima sorpresa». Les Filles des Illighadad sono un gruppo di donne capitanato da Fatou Seidi Ghali cantante, performer e una delle poche chitarriste tuareg nel Niger. Provengono da un piccolo villaggio e la loro musica è soprattutto funzionale e radicata nella vita di tutti i giorni. È la musica delle tribù dei popoli tuareg e le loro canzoni accompagnano nascite, matrimoni e morti. All’attivo hanno due album: quello omonimo del 2016 e “Eghass Malan” del 2017, entrambi distribuiti dall’etichetta americana Sahel Sounds.

La consacrazione con “Vivere o Morire”

Motta è reduce dal secondo album della sua giovane carriera, quel “Vivere o Morire” che l’ha definitivamente trasformato da giovane promessa a vera celebrità. Dopo “La Fine Dei Vent’Anni” datato 2016, che l’aveva imposto all’attenzione di tutti, questo secondo album, trainato dai singoli “Ed E’ Quasi Come Essere Felici” e “La Nostra Ultima Canzone” ha detto che il cantautorato italiano ha una nuova star capace di unire critica e fan. La targa Tenco per il miglior album del 2018 ne è stata la logica conseguenza, ma anche il disco d’oro per “Sei Bella Davvero” ed il piazzamento alla numero 5 della classifica degli album più venduti nella settimana di esordio ne hanno confermato il valore. Proprio oggi l’artista ha pubblicato il video del nuovo singolo estratto dall’album, “Chissà Dove Sarai”. La clip, diretta dal duo di videomaker composto da Marco Adamo Graziosi e Maria Host-Ivessich, contiene delle tavole dell'illustratore Matteo Berton, già collaboratore di prestigiose testate internazionali come New York Times, New Yorker, Wired, Monocle e Der Spiegel.

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