Amy Winehouse: la famiglia ha firmato gli accordi per un nuovo biopic

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In arrivo un nuovo film biografico sulla vita di Amy Winehouse, la famiglia ne seguirà la produzione esecutiva

La famiglia di Amy Winehouse ha dato l’ok per la realizzazione di un biopic sulla vita della cantante. Se finora non si erano ancora sentiti pronti, ora Mitch Winehouse (padre di Amy) ha dichiarato: «adesso ci sentiamo in grado di celebrare la vita e il talento di Amy. E sappiamo che tramite la Amy Winehouse Foundation la storia vera della sua malattia può aiutare molte persone con problemi simili», riferendosi ai problemi di alcolismo della figlia. L’accordo per il film è stato firmato con la Monumental Pictures e parte del ricavato sarà devoluto alla Amy Winehouse Foundation (organizzazione di beneficenza impegnata nel sostegno e aiuto delle persone dipendenti da alcool e droghe). A favore della fondazione andranno anche i profitti del tour 2019 da poco annunciato, in cui sul palco si esibirà un ologramma di Amy Winehouse.

Cosa aspettarsi dal film

La travagliata vita di Amy Winehouse è già stata raccontata in vari documentari: nel 2015 è uscito “Amy – The Girl Behind The Name” diretto da Asif Kapadia e il prossimo novembre uscirà nel Regno Unito il nuovo documentario “Amy Winehouse – Back To Black”. Il biopic in questione sarà un progetto differente, non un documentario ma un vero e proprio film biografico con un’attrice ad interpretare il ruolo di Amy. La sceneggiatura è stata affidata a Geoff Deane e la famiglia stessa di Amy sarà coinvolta in qualità di produttori esecutivi. Il regista del film non è ancora stato selezionato; l’inizio delle riprese è previsto per il prossimo anno. Riguardo ai rumors sul possibile coinvolgimento di Lady Gaga come attrice protagonista, il padre di Amy ha prontamente smentito rilasciando al quotidiano britannico The Sun le seguenti dichiarazioni: «sono pronto a scommettere che sarà un’attrice giovane, sconosciuta, inglese, che assomiglia un po’ ad Amy […] Quello che vogliamo è qualcuno che sappia interpretarla così com’era… la divertente, intelligente, affascinante e orribile persona che era. Non ha senso prender parte al film perché sono suo padre. Ma trovare le persone giuste per farlo, quello è molto importante, e lo faremo».

La critica della famiglia al documentario “Amy”

Nel 2015 è uscito “Amy”: diretto da Asif Kapadia, il film sugli alti e bassi della vita di Amy Winehouse ha vinto il Premio Oscar nel 2016 come Miglior Documentario. La pellicola mostra degli spaccati della vita della cantante, tra video e interviste inedite. La famiglia Winehouse ha preso le distanze e criticato questo film definendolo “fuorviante”: «è fuorviante e contiene delle bugie: le testimonianze sono state raccolte a partire da un campione molto ristretto di conoscenti e amici di Amy, molti dei quali non hanno nemmeno preso parte agli ultimi anni della sua vita». I realizzatori del film hanno condiviso un comunicato in risposta: «quando abbiamo iniziato a lavorare avevamo il pieno appoggio della famiglia Winehouse e abbiamo affrontato il progetto con totale obiettività […] Durante la produzione, abbiamo condotto circa 100 interviste con persone che conoscevano Amy Winehouse: amici, parenti, ex partner e membri dell’industria musicale che hanno lavorato con lei. La storia raccontata nel film è il riflesso di quello che abbiamo raccolto in quelle interviste».

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