In attesa di leggere la sua autobiografia, scopriamo chi è Flea, storico bassista dei Red Hot Chili Peppers
È considerato uno dei musicisti più bravi e virtuosi della storia del rock e sta per pubblicare un’autobiografia in cui si metterà a nudo. Stiamo parlando di Michael Peter Balzary, meglio noto come Flea, bassista e cofondatore dei Red Hot Chili Peppers. In attesa di leggere quello che ha da raccontarci in “Acid for the children”, in uscita il 25 settembre, scopriamo chi è il leggendario musicista.
L’infanzia in Australia
Michael Peter Balzary è nato a Melbourne il 16 ottobre 1962 ma a soli 5 anni tutta la famiglia si trasferì prima a New York e poi a Los Angeles. Fu il padre a trasfondere la passione per la musica al piccolo Michael, che si appassionò soprattutto al jazz. I suoi artisti preferiti erano Dizzy Gillespie, Miles Davis, John Coltrane, Louis Armstrong, Jaco Pastorius, Duke Ellington, Charlie Parker ed Ornette Coleman. Grazie a questa passione, cominciò a suonare la tromba nell’orchestra della scuola e nella filarmonica giovanile di Los Angeles.
Quello che poi sarebbe diventato il bassista dei Red Hot Chili Peppers era uno studente modello, anche se non si integrava molto con gli altri ragazzi. Successivamente, Flea si appassionò al funk e soprattutto al punk, diventando un grande fan di Jimi Hendrix.
L’incontro con Anthony Kiedis
Al liceo gli fu affibbiato il soprannome “Flea”, “Pulce”, per la sua attitudine a essere sempre in mezzo alle discussioni. In una di queste, avvenne l’incontro che cambierà la vita del giovane Michael. Durante una lite, conobbe Anthony Kiedis, che, complice anche la passione comune per la musica, divenne presto uno dei suoi più cari amici. Una volta che Flea ebbe imparato a suonare anche il basso, i due decisero di formare un gruppo insieme a Hillel Slovak e Jack Irons. All’inizio, chiamarono la band Tony Flow and the Miraculously Majestic Masters of Mayhem, ma poi il nome venne cambiato in Red Hot Chili Peppers. Era il 1983 e quello che stava nascendo era uno dei gruppi di maggiore successo dei successivi 30 anni.
Acid for the Children
Il resto è storia nota: 11 album, 80 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e record per il maggior numero di singoli al primo posto della Alternative Songs, la classifica stilata dalla rivista “Billboard”.
Ma i RHCP non sono stata l’unica costante nella vita di Flea, poiché, come lui stesso ha raccontato, ha cominciato a fare uso di sostanze stupefacenti da quando aveva 11 anni e non ha smesso fino ai 30. Nell’autobiografia “Acid for the children”, il bassista racconta proprio la sua infanzia e adolescenza e il suo rapporto con la droga, che oggi rivela aver superato.
Flea e il basso
Flea è considerato uno dei migliori bassisti viventi e, verso la fine degli anni ‘90, Modulus gli ha dedicato una linea di bassi, la “Modulus Flea Bass”, a quattro corde e in diversi colori. Nel corso della sua carriera, il musicista ha usato molti modelli di basso, creandone anche una per i ragazzi che si avvicinavano allo studio dello strumento.
Non possiamo negare che una buona parte del successo dei Red Hot Chili Peppers sia dovuta al particolare stile di Flea, diventato uno dei maestri nell’arte dello slap, quella particolare tecnica con cui lo strumento viene “schiaffeggiato” per dare un suono secco e deciso. Nel corso degli anni, il bassista ha perfezionato questa tecnica rendendola personale e riconoscibile.