Bauhaus: in arrivo ristampa di “Bela Lugosi’s Dead” e nuovo tour

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Per i 40 anni di carriera, in uscita “The Bela Session” mentre Peter Murphy lancia un nuovo tour

Era il novembre del 1978 quando i fratelli Haskins e Daniel Ash fanno l’incontro destinato a cambiare la loro vita: quello con Peter Murphy, incontro dal quale nascono i Bauhaus. Quarant’anni dopo, la band inglese celebrerà la ricorrenza dando alle stampe “The Bela Session”, in uscita il prossimo 23 novembre. Si tratta di un remaster delle sessioni di registrazione che, dal 26 gennaio 1979, portano all’uscita, l’agosto successivo, del loro primo singolo “Bela Lugosi’s Dead”, quello che li ha consegnati alla storia della musica dark-rock. Il disco conterrà quattro tracce e sarà pubblicato in vinile e in formato digitale. Per “Bela Lugosi’s Dead” si tratta della prima ristampa da trent’anni a questa parte, mentre tre degli altri quattro brani che comporranno il disco, “Some Faces”, “Bite My Hip” e “Boys”, sono degli inediti incisi all’epoca ma mai pubblicati prima d’ora. A completare l’album c’è “Harry”, pubblicata come bonus track in “Mask” del 1981 ma registrata già nelle sessioni di due anni prima.

Il tour di Peter Murphy e David J Haskins

Non sarà solo questa chicca da cultori ad illuminare l’anniversario dei Bauhaus. Ma anche il tour che due dei membri originali della band, la voce Peter Muprhy ed il bassista David J Haskins, porteranno in giro per il mondo a partire dal prossimo 18 ottobre. Il “Ruby Celebration Tour” partirà dalla Nuova Zelanda e sbarcherà in Italia il 21 e 22 novembre prossimi per due date da segnare col circoletto rosso: la prima a Ciampino, all’Orion Live Club, la seconda a Milano, al Fabrique. Per la tappa romana biglietti in vendita sul circuito Ticketone al prezzo unico di 32,20 euro, per quella milanese su Diyticket a 28,75 euro. Difficile ipotizzare una scaletta al momento, ma dalle prime dichiarazioni il duo riproporrà per intero il primo album della band “In The Flat Land”, completando lo show con gli altri grandi successi della loro breve ma intensa carriera insieme.

I Bauhaus, gli eredi di David Bowie

Da un lato l’estetica glam di David Bowie, dall’altra l’attitudine iconoclasta del punk. Il tutto shakerato in atmosfere lugubri e barocche. I Bauhaus sono stati un fulmine nella scena rock a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, così distanti tanto dal punk che infuriava nel mondo alternativo quanto dai suoni elettronici patinati della musica da classifica. La terza via indicata da Peter Murphy e compagni ha segnato un’epoca, seguendo l’esempio di Bowie e facendo da apripista a coloro che vennero appena dopo, dagli Smashing Pumpkins ai Nine Inch Nails. Con “Bela Lugosi’s Dead” e l’album successivo, “In The Flat Field” del 1980, il gruppo spariglia le carte, affiancandosi ai Joy Division e Cure come icona di tutta una scena musicale. La voce baritonale e il trucco da vampiro di Murphy completano il tutto, anche se la miscela dura davvero poco: già nel 1983 la band si scioglie, senza liti né incomprensioni. Murphy darà vita una lunga e fortunata carriera da solista, non disdegnando mai di ritrovare, saltuariamente, i suoi vecchi amici. Come succederà di nuovo nel tour che parte il prossimo mese.

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