Negramaro, il concerto a San Siro è un mare e loro sono i pirati del cuore

Musica

Fabrizio Basso

Giuliano Sangiorgi (foto di Elena di Vincenzo)
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I Negramaro veleggiano su San Siro per oltre due ore raccontando vent'anni di musica e amicizia, sottolineando che il mare è ospitalità e che la politica può stare in qualunque canzone. Scenografie importanti ma non imponenti perché quel che conta è la storia della band salentina. IL RACCONTO DELLA SERATA

(@BassoFabrizio)

San Siro provincia di Itaca. Perché è un viaggio immaginario e immaginifico, lungo quasi due ore e mezza, quello che i Negramaro offrono ai 50mila amici che sono andati a trovarli nella Scala del Calcio. Il Negramaro-Day (aperto da un dj-set di Stylophonic), che si ripeterà il 30 giugno lo Stadio Olimpico di Roma, il 5 luglio lo Stadio Adriatico di Pescara, l’8 luglio lo Stadio San Filippo di Messina e infine il 13 luglio lo Stadio Via Del Mare a Lecce, è iniziato nelle prime ore del pomeriggio, quando i fan più caldi (e accaldati) hanno preso d'assedio i cancelli. Poi, come un formicaio, San Siro si è riempito e loro, poco dopo le 21 sono apparsi, Andrea, Lele, Pupillo, Ermanno e Daniele, su pedane di forma cubica e Giuliano, invece, emerge dal cuore del palco, sacerdote di una messa laica.


LA FESTA COMINCIA FINO ALL'IMBRUNIRE

C'è quel momento di silenzio assoluto che precede l'esplosione di luci e suoni, impercettibile ma fondamentale. C'è già profumo di mare, elemento tragico e bello, vacanza e tragedia, la nave Negramaro salpa e state sicuri che a bordo ospitano chiunque. Si parte Fino all’imbrunire, brano dell’ultimo album dei Negramaro Amore che torni, centrale nello sviluppo dello show. Giuliano è  già il maratoneta del rock. Poi arrivano Ti è mai successo, La prima volta ed Estate, completamente rivestita, con sfumature melanconiche da magone. Come ci hanno anticipato al pomeriggio, in una chiacchiera libera nel ventre nascosto e fascinoso di san Siro, tutti sul palco si muovo, si scambiano sguardi, si capiscono senza parlare. Apprensione su Sei tu la mia città perché dopo le prime note si spegne l'impianto audio e per pochi ma interminabili secondi San Siro si ammutolisce. I Negramaro non perdono il ritmo e ripartono con ancora più forza. La voce di Giuliano si fa rovente, graffia l'aria e le anime: arrivano Ecco Mi basta, Amore che torni, Attenta e Parlami d’amore.


PARLA LA STORIA, VOCE E MUSICA DEI NEGRAMARO

Si incrociano passato e presente sul palco, rock e intimità. Giuliano Sangiorgi al pianoforte introduce Basta così per poi passare a Solo per te. Ecco quindi Solo tre minuti, Sei, Tutto qui accade, Immenso e Via le mani dagli occhi, che chiude la prima parte della serata. Uno dei momenti più commoventi, uno dei pochi che anche i fan ascoltano quasi in silenzio, è Senza fiato, brano del 2007 inserito nell'album La finestra: duettò con loro la leader dei Cranberries Dolores O'Riordan e i Negramaro la celebrano con una sua fotografia che giganteggia sul palco. E per dare maggiore poesia all'esecuzione Giuliano viene sollevato di alcuni metri e vola sul palco. A proposito di tributi, subito dopo c’è Meraviglioso di Domenico Modugno. La grande festa sta per finire, ma bisogna alzare ancora le gambe per Nuvole e lenzuola. Siamo in porto. Ma in un porto che grazia ai Negramaro si chiama Vita.

 

 

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