Clint Eastwood, i 90 anni di una leggenda

Cinema

Bruno Ployer

©Getty

Compleanno per l'ultima star della vecchia Hollywood: attore, regista e compositore, vincitore di cinque Oscar e protagonista di film indimenticabili, dai western di Sergio Leone a "Gran Torino"

90 anni. A un’età in cui quasi tutti sono in pensione, Clint Eastwood (guarda le foto) , forse l’ultimo grande attore della vecchia scuola di Hollywood, continua invece a essere attivissimo. Il suo ultimo film “Richard Jewell” , che non ha fatto faville al botteghino, è stato premiato dalla critica e Kathy Bates è stata candidata all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Eastwood ci ha abituato a una presenza costante nelle stagioni cinematografiche. Praticamente ogni anno c’ è un suo film in programmazione, come attore, regista o entrambi, anche se gli incassi sono più alti quando è lui il protagonista.

Nato in California

Clint Eastwood è nato il 31 maggio 1930 a San Francisco, figlio di un agente finanziario e dirigente d’azienda e di una casalinga diventata poi operatrice della IBM. I suoi interessi da ragazzo erano la musica e la meccanica, un po’ meno la scuola, che lasciò a 21 anni per dedicarsi alla recitazione. Ha vinto cinque Oscar, arrivati nell’età matura: uno nel 1995 alla carriera, due nel 1993 per “Gli spietati” (Miglior film e miglior regia), due nel 2005 per “Million dollar baby” (Miglior film e miglior attore protagonista). Niente male per un attore che aveva cominciato con particine negli anni ’50 ed era stato lanciato dal telefilm “Rawhide.- Gli uomini della prateria” alla fine del decennio.

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I western con Sergio Leone

Dovette affidarsi a un regista italiano per decollare, ma non stiamo parlando di un regista qualsiasi: era Sergio Leone, che lo ingaggiò per essere l’uomo senza nome della cosiddetta “Trilogia del dollaro (“Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più”, “Il buono il brutto il cattivo”). Il legame con quei film durerà per sempre: lo testimonia anche il fatto che fu proprio Eastwood a consegnare nel 2007 l’Oscar alla carriera a Ennio Morricone, compositore di 500 colonne sonore, tra le quali quelle dei western di Leone.  

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I tanti volti di una leggenda

Il prolifico Clint, con più di 70 film da attore e 41 da regista non è certo rimasto imprigionato nella gabbia del western. Ha saputo cambiare volto, epoca, stati d’animo: l’implacabile Ispettore Callaghan, il fiero pensionato di  “Gran Torino”, il fotografo travolto da una breve e commovente storia d’amore  in “I ponti di Madison County” sono solo alcuni dei grandi personaggi di Eastwood, uomini che le circostanze possono rendere eroi, vittime, o entrambi. Da regista il leggendario Clint ha diretto star come Leonardo Di Caprio (“J. Edgar”), Tom Hanks (“Sully”), Bradley Cooper (“American Sniper”), Matt Damon (“Hereafter”), Sean Penn (“Mystic River) e tanti altri, in una antologia di caratteri americani forti, in cui i toni decisi prevalgono su quelli sfumati. Si dice che Clint Eastwood sia un regista con le idee molto chiare: di solito la scena si gira una volta, due al massimo. Il lavoro del set è concentrato in giornate intense, ma non lunghe. Eastwood fa parlare anche quando interviene nel dibattito politico. E’ un conservatore e negli anni ‘80 è stato sindaco della ricca cittadina di Carmel, in California. Molto critico con il presidente Obama dichiarò poi di voler votare Trump. Ma anche al presidente repubblicano non ha risparmiato critiche: ultimamente ha dichiarato che lo avrebbe voluto più gentile e senza tutta quell’attività su Twitter. Per le prossime elezioni appoggiava il democratico Bloomberg, ma poi l’ex sindaco di New York si è ritirato dalla corsa alla Casa bianca. La vita personale? il bilancio sentimentale di Clint Eastwood è di due mogli, ora defunte, molte relazioni e 8 figli.

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