I migliori film di Thomas Vinterberg, il regista candidato all' Oscar per "Un altro giro"

Cinema

Il cineasta danese ha ottenuto la nomination per la regia  grazie al lungometraggio interpretato da Mads Mikkelsen. Ecco i 5 migliori titoli diretti dall'autore di "Festen"

"Un altro giro è pensato come un tributo alla vita. Come rivendicazione della saggezza irrazionale che scaccia ogni ansioso buon senso e guarda in basso, nella gioia stessa della sete di vita... sebbene spesso con conseguenze mortali." 

Con queste parole, il regista danese Thomas Vinterberg ha presentato la sua ultima fatica che ha conquistato critica e pubblico. Non a caso la pellicola ha ottenuto una nomination per il miglior film in lingua straniera e un’altra per la miglior regia. Gli altri nominati sono David Fincher (Mank), Lee Isac Chung (Minari) Chloe Zhao, (Nomadland) ed Emerald Fennel (Una donna promettente)

 

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Nella notte tra il 25 e il 26 aprile (in diretta su Sky), scopriremo se Thomas potrà brindare per celebrare l'Oscar come miglior regista alla 93.ma edizione degli Academy Awards. Nell'attesa ecco i 5 migliori titoli, presentati in ordine cronologico decrescente, firmati dal cineasta nordico.

Un altro giro (2020)

"C'è una teoria secondo la quale tutti noi siamo nati con una piccola quantità di alcol già presente nel sangue e che, pertanto, una piccola ebbrezza possa aprire le nostre menti al mondo che ci circonda, diminuendo la nostra percezione dei problemi e aumentando la nostra creatività. Rincuorati da questa teoria, Martin e tre suoi amici, tutti annoiati insegnanti delle superiori, intraprendono un esperimento per mantenere un livello costante di ubriachezza durante tutta la giornata lavorativa. Se Churchill vinse la seconda guerra mondiale in preda a un pesante stordimento da alcol, chissà cosa potrebbero fare pochi bicchieri per loro e per i loro studenti."

Con questa premessa, tra una citazione di Søren Aabye Kierkegaard e una sfida etilica adolescenziale. Thomas Vinterberg miscela il il film perfetto. Un cocktail visivo che gratifica, senza nauseare, stimola, senza esagerare, il corpo e la mente.  Si beve, si ride, si piange con consapevolezza. Un'opera che racconta la realtà, senza adulterazioni, con la telecamera che segue i personaggi, come le labbra cercano il bicchiere. Immenso, al solito, Mads Mikkelsen.

BERLIN, GERMANY - DECEMBER 12: Vicky Krieps and Steven Gaetjen present the award for Best European Director 2020 to Thomas Vintenberg for "Another Round" on stage at the 33rd European Film Awards at Futurium on December 12, 2020 in Berlin, Germany.  (Photo by Andreas Rentz/Getty Images for EFA)

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Kursk (2018)

Tratto dal libro del 2002 "A Time to Die", Il film  di Thomas Vinterberg  è incentrato sulla vera storia del K-141 Kursk, il sottomarino russo a propulsione nucleare che affondò nel Mare di Barents nell’agosto del 2000. Mentre 23 marinai lottavano per la sopravvivenza a bordo del sottomarino, le loro famiglie combattevano disperatamente contro gli ostacoli burocratici e le scarse probabilità di salvarli.

Grazie alla regia magistrale di Vinterberg, la pellicola senza spettacolizzare la tragedia, riesce a colpire al cuore lo spettatore.  Così l’odissea Kursk, orgoglio “inaffondabile” della Flotta Settentrionale della Marina russa, che il 10 agosto del 2002 intraprese la prima esercitazione in dieci anni si trasfigura in una cartina di tornasole della caducità e fragilità dell'esistenza.

Solo 23 dei 118 marinai a bordo sopravvissero e, nei nove giorni successivi, il mondo intero seguì la drammatica vicenda con il fiato sospeso. Scritto sceneggiatore di Salvate il soldato Ryan e prodotto da Luc Besson, il film ha tra i suoi punti di forza il magnifico cast formato da Colin Firth, Léa Seydoux, Matthias Schoenaerts e Max Von Sydow.

 

Kursk di Thomas Vinterberg

LA COMUNE (2016)

ll film di Thomas Vinteberg è il ritratto ironico, affettuoso e commovente di una famiglia che decide di trasformarsi in un nucleo sociale più vasto e delle sofferenze che sarà costretta a vivere quando subentrerà un lento smarrimento. È il racconto di una generazione messa a confronto con le proprie convinzioni e che diventa vittima dei propri ideali. Un'opera dal sapore autobiografico, la cui forza risiede nello script firmato da Vinterberg, insieme al collega sceneggiatore-regista Tobias Lindholm. 

Indimenticabile la performance della protagonista, l 'attrice e cantante danese Trine Dyrholm, premiata con l'Orso d'Argento al festival del cinema di Berlino.

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L SOSPETTO (2012)

Il film di Tomas Vinterberg è la cronaca inquietante di una bugia che  diventa verità quando i pettegolezzi, il dubbio e la maldicenza danno il via a una caccia alle streghe che minaccia di distruggere la vita di un uomo innocente.

Mads Mikkelsen (premiato a Cannes per la miglior interpretazione maschile) è Lucas, un ex maestro elementare costretto a ripartire da zero dopo un brutto divorzio e la perdita del lavoro. Ma proprio quando sembra che le cose stiano andando per il verso giusto, una calunnia sconvolge la sua vita, scatenando un’ondata di isteria collettiva nella piccola comunità in cui vive. Mentre la bugia continua a diffondersi, Lucas è chiamato a combattere una battaglia solitaria per difendere la sua vita e la sua dignità.

Il regista ha raccontato così la genesi della pellicola:

In una buia notte d’inverno del 1999, ho sentito bussare alla mia porta. Sotto la neve, davanti a me, c’era un noto psicologo infantile con alcuni documenti sui bambini e le loro fantasie. Voleva parlarmi di “memorie represse” e – cosa ancora più inquietante – della sua teoria che “il pensiero è un virus”. Non l’ho fatto entrare. Non ho letto i documenti. Me ne sono andato a letto, invece.

Dieci anni dopo avevo bisogno di uno psicologo e l’ho chiamato. Per una forma di cortesia tardiva ho letto quei documenti e sono rimasto sconvolto. Ho sentito che, in quei documenti, c’era una storia che andava raccontata. La storia di una moderna caccia alle streghe. IL SOSPETTO è il risultato di quella lettura.

 

 

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FESTEN-FESTA IN FAMIGLIA (1998)

"C'è del marcio in Danimarca", come sapeva bene l'Amleto immaginato da William Shakespeare. E con le regole del movimento "Dogma", il regista Thomas Vinterberg illustra con un’ironia nerissima e senza filtri questo variegato gruppo di famiglia in un inferno.

Secondo i dettami, del Dogma film è stato girato in video, e poi trasferito su pellicola per la proiezione. Filmato interamente con telecamera a spalla, senza uso di luci di scena, il che ha comportato la necessità di trovare soluzioni originali per consentire le riprese notturne all'interno della casa. 

Vincitore del premio della giuria al 51º Festival di Cannes.

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