"La storia infinita" compie 40 anni: tutte le curiosità sul film cult anni 80
Il film fantasy usciva nelle sale statunitensi il 20 luglio 1984, dopo aver debuttato nell'aprile di quello stesso anno in Germania dell'Ovest. Con un budget di 25 milioni di dollari, fu il film tedesco più costoso mai realizzato fino ad allora. Basato sull'omonimo bestseller per ragazzi di Michael Ende, ecco alcune curiosità sulla pellicola diretta da Wolfgang Petersen
Ha debuttato nella Germania Ovest il 6 aprile 1984, e poi è uscito nelle sale statunitensi il 20 luglio dello stesso anno: La storia infinita, basato sull'omonimo bestseller per ragazzi di Michael Ende, compie 40 anni ed è il film fantasy più amato degli anni Ottanta. Realizzato con un budget di 25 milioni di dollari, all’epoca fu il film tedesco più costoso mai realizzato
La storia infinita 40 anni dopo, che fine hanno fatto gli attori del cast. FOTO
L’attrice che interpretava l’imperatrice, Tami Stronach, aveva 11 anni quando girò il film e durante le riprese perse i suoi due denti da latte anteriori. Poiché la produzione non voleva che al suo personaggio mancassero i due denti, per non compromettere il suo aspetto regale, le chiese di recitare con denti finti. Questo le creò un problema di linguaggio e un balbettio che riuscì a risolvere con delle lezioni di dizione
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Tilo Prückner che nel film interpretava il Maghetto è scomparso a luglio del 2020 per un’insufficienza cardiaca, a Berlino. L'attore non aveva mai smesso di recitare e interpretava quasi sempre personaggi scontrosi
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La pellicola de La Storia Infinita incassò quasi 100 milioni in tutto il mondo tra il 1984 e il 1985. Il film è stato considerato come il più costoso della storia tedesca. Costò circa 27 milioni di dollari che per gli anni 80 era una cifra molto alta
Uno dei retroscena più inquietanti de La Storia Infinita riguarda Noah Hathaway, l’attore che ha interpretato Atreyu. Il giovane ha infatti rischiato più volte la propria incolumità durante le riprese. Nella scena dello scontro con Gmork, ad esempio, ha ricevuto una zampata all’occhio, rischiando di perderlo
Le avventure del giovane Bastian narrate nel film sono tratte dall’omonimo libro scritto da Michael Ende, tuttavia le vicende riportate sono state riadattate e modificate per il grande schermo. Questo aspetto non è piaciuto allo scrittore che ha tentato di far cancellare il proprio nome dai titoli di coda
I tre attori protagonisti hanno preso oggi strade molto diverse, abbandonando tutti e tre il mondo del cinema. Barret Oliver, il piccolo Bastian, ha lasciato il grande schermo già nel 1989 per dedicarsi alla fotografia vintage. Noah Hathaway ha scelto invece la carriera del tatuatore e vive a Los Angeles, mentre Tami Stronach, la principessa bambina, è diventata una ballerina e coreografa
La Storia Infinita fu girato in diverse location: la maggior parte del lavoro fu completato presso gli studi Bavaria Filmstadt di Monaco, in Germania. Molti degli esterni furono girati in Spagna, mentre la maggior parte degli edifici che si vedono nel film appartengono a Gastown, un piccolo sobborgo di Vancouver, nella British Columbia
Uno dei veri problemi che la troupe incontrò sul set tedesco fu l’avvento dell’estate più calda mai registrata in 25 anni: in un Paese normalmente mai così caldo, un innalzamento così violento delle temperature colse tutti di sorpresa, senza nemmeno potersi munire di validi sistemi di aria condizionata
Una delle scene più intense del film rimane quella finale, quando Bastian si affaccia alla finestra gridando il nome di sua madre, per permettere all’Imperatrice Bambina di usarlo per salvare il regno di Fantasia dal Nulla. Sfortunatamente, è impossibile sentire o capire il nome che viene gridato proprio poco prima dei titoli di coda ma è il libro a venirci in soccorso svelando il nome: Moonchild
Per far approdare il film negli Stati Uniti, fu scelto Steven Spielberg, che contribuì al montaggio e al marketing per il mercato americano. Oltreoceano la pellicola arrivò grazie alla Warner Bros che lo scelse appunto come pellicola di punta per l’estate 1984
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