
Da Martin Scorsese a Jim Jarmush: 10 film ispirati a Jean-Luc Godard. FOTO
Il 3 dicembre 2020 il celebre regista e sceneggiatore francese festeggia i suoi 90 anni. Ecco gli artisti che hanno attinto alla sua opera per i propri lavori. LA FOTOGALLERY

"Chi salta nel vuoto non deve alcuna spiegazione a chi sta fermo e guarda". In questa frase è racchiuso tutto il coraggio che il regista e sceneggiatore francese Jean-Luc Godard, che il 3 dicembre 2020 compie 90 anni, ha riversato nelle sue straordinarie pellicole. Un maestro dalla cui opera numerosi artisti di rilievo hanno attinto per i propri lavori: ecco i film più belli influenzati da lui (nella foto, una scena di A Bout de Souffle - WEBPHOTO)
Chi era Anna Karina, volto simbolo della Nouvelle Vague e musa di Godard. FOTO.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/ff06c66c0c501d74bae110fe1b224bc304fa7f8d/img.jpg)
Capolavori come "Fino all'ultimo respiro" (1960) e "Bande à part" (1964) sono tra i lungometraggi di Godard che hanno un posto di rilievo nella storia del cinema mondiale. Al lungometraggio d'esordio di Godard si è ispirato Jim Jarmush per il suo "Stranger Than Paradise - Più strano del Paradiso" (1984) (WEBPHOTO)
Jean-Luc Godard, candeline d’essai.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/77f11340622cf754c2955cc29b17eaef1e6e612f/img.jpg)
John Lurie è Willie, un hipster newyorkese, che si affeziona alla sua giovane cugina ungherese Eva (Eszter Balint) venuta a trovarlo senza preavviso. Eva, Willie e il suo compagno Eddie (Richard Edson) si imbarcano in un viaggio in Florida, un percorso fisico ma anche filosofico. Il film è famoso anche per essere stato girato con lunghi piano-sequenza (WEBPHOTO)
'Fino all'ultimo respiro', il restauro al Cinema Ritrovato
"Buffalo '66" (1998) è considerato il capolavoro dell'attore e regista Vincent Gallo. In questo film vengono esplorati i traumi infantili attraverso il linguaggio cinematografico. La trama diventa un elemento secondario rispetto agli espedienti visivi impiegati dal regista, proprio come ha fatto Godard (WEBPHOTO)

"Il personaggio e i suoi sentimenti sono veri e molte situazioni con la sua famiglia sono simili a quelle che ho vissuto con mia madre e mio padre, così come lo è il concetto di farsi amare da qualcuno, anche con la forza", ha dichiarato Gallo a proposito del suo film, pur smentendo il carattere autobiografico (WEBPHOTO)

A ispirare la tecnica cinematografica usata da Soderbergh è stato tutto il linguaggio di Godard, in particolare quello usato in "Bande à part" (1964) (WEBPHOTO)
.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/a2ec6663c709a02f7f86c8cdb935ead7988c3409/img.jpg)
"Hong Kong Express" (1994) di Wong Kar-wai è una non convenzionale esplorazione del concetto di amore, raccontato in due storie che si sovrappongono. Protagonisti due poliziotti di Hong Kong innamorati, impegnati a rimuginare sui propri problemi sentimentali (WEBPHOTO)
.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/b5d759f25a4361924a9f312f6404d7168496a6fc/img.jpg)
Il tema degli amanti persi nelle grandi città moderne, oltre alle tecniche di montaggio che portano lo spettatore al centro della storia, richiama ancora "À bout de souffle" (WEBPHOTO)
.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/6517a0aa895211017da65fa093205015d4012e77/img.jpg)
Hal Hartley ha girato "Uomini Semplici" nel 1992, concludendo con questo capitolo la Trilogia di Long Island. Si tratta della storia di un truffatore di New York e di suo fratello, laureato in filosofia, che hanno deciso di partire alla ricerca del padre, diventato un terrorista. Sulla loro strada incontrano l'epilettica Elina e la sua amica Kate (WEBPHOTO)

Hartley cita espilicatamente una scena di "Bande à part", quella in cui Anna Karina e i suoi amici ballano in un fumoso jazz club di Parigi (WEBPHOTO)

"Mauvais Sang" (1986) di Leo Carax è la storia di una società devastata da una malattia a trasmissione sessuale, chiamata STBO. Si diffonde facendo sesso senza alcun coinvolgimento emotivo. Le vittime principali sono adolescenti che fanno l'amore per curiosità (WEBPHOTO)

In un'intervista gli sceneggiatori David Newman e Robert Benton rivelarono che la lavorazione dettagliata, riassunta in un documento di ben settantacinque pagine, era stata fortemente ispirata dalle opere dei registi francesi Jean-Luc Godard e François Truffaut (WEBPHOTO)
.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/66aa7ed2ff2f177e75990f6e3db3d8d1857c13e6/img.jpg)
"Medium Cool" (1969) di Haskell Wexler è considerato un altro caposaldo della cosiddetta Nuova Era di Hollywood. Racconta la storia di un cameraman che filma audaci scene durante i disordini sociali di Chicago durante la Convention Democratica del 1968. Il suo obiettivo è rimanere distaccato da tutto, mantenendo un'illusoria idea di oggettività (WEBPHOTO)
.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/1900985767da89b1fed4183ae67f99cc95a28362/img.jpg)
Il regista ha citato le opere di Godard come l'ispirazione primaria per il film, usando il concetto di cinema-verità per fare un'analisi metaforica del mezzo cinematografico (WEBPHOTO)
Morta Anna Karina, simbolo della Nouvelle Vague