
Il leggendario regista francese è scomparso a 91 anni. Nato a Parigi il 3 dicembre del 1930, è stato uno dei maestri della Nouvelle Vague, ma soprattutto ha rivoluzionato la Storia del Cinema. Da "Fino all'ultimo respiro a "Il Disprezzo", un viaggio tra le immagini delle sue pellicole più celebri

Il disprezzo (Le Mépris) è un film del 1963 scritto e diretto da Jean-Luc Godard e tratto dall'omonimo romanzo del 1954 di Alberto Moravia. Il Cast è composto da Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Giorgia Moll, Fritz Lang
Cinema in lutto per la scomparsa di Jean Luc Godard
Per Godard "Il soggetto del Disprezzo sono persone che su guardano e si giudicano, per essere a loro volta guardate e giudicare dal cinema, rappresentato da Fritz Lang che interpreta se stesso: insomma, la coscienza del film e la sua onestà

Una volta arrivato nelle mani di Carlo Ponti il film fu considerato inaccettabile e così venne "italianizzato" censurando e rimontando intere sequenze (perdendo così il senso logico iniziale) e cambiando alcuni dialoghi. La durata della pellicola scese da 105' a 84'. Per questo motivo in Italia sono circolate subito delle versioni in lingua francese sottotitolate in italiano. Lo stesso Godard, una volta vista la versione italiana di Ponti, ha rinnegato la paternità del film
Brigitte Bardot, le foto più belle
Fino all'ultimo respiro (À bout de souffle) è un film del 1960 scritto e diretto da Jean-Luc Godard, considerato il film manifesto della Nouvelle Vague. I protagonisti sono Jean-Paul Belmondo: Michel Poiccard alias László Kovács e Jean Seberg: Patricia Franchini (Patrizia, nel doppiaggio italiano).
Jean Paul Belmondo Leone D'Oro a Venezia
La sceneggiatura approssimativa, molto esile, nata da un soggetto di François Truffaut (ispirato da un fatto di cronaca, fu frettolosamente rielaborata per convincere il produttore Georges de Beauregard a finanziare il film. Ampio spazio viene lasciato all'improvvisazione degli attori e all'influenza dell'ambiente, come indicato da Dziga Vertov nel suo manifesto Kinoki.

Con Fino all'ultimo respiro Godard ha reinventato il linguaggio cinematografico, il regista prendeva le decisioni di giorno in giorno, dopo aver visto i giornalieri, in questo modo si ritrovava a non usare il cavalletto, realizzava lunghe carrellate senza binari riprendendo Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg lungo gli Champs-Élysées con una macchina da presa, la Cameflex, nascosta in una bicicletta
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Nouvelle Vague è un film del 1990 diretto da Jean-Luc Godard; tutti i dialoghi e anche le battute di voce off sono citazioni poetiche e letterarie tratte da vari autori, per citare solo alcuni: Georges Bataille, Raymond Chandler, Fëdor Dostoevskij, William Faulkner, André Gide, Ernest Hemingway, Karl Marx, Arthur Rimbaud, Jean-Jacques Rousseau, Arthur Schnitzler, Mary Shelley e soprattutto Dante Alighieri.

La visione del film è scandita da didascalie in caratteri bianchi su sfondo nero, di solito in latino e talvolta tradotte in francese, che rappresentano una sorta di divisione in brevi capitoli.

Il bandito delle 11 (Pierrot le fou) è un film del 1965 diretto da Jean-Luc Godard. Protagonista del film è Jean Paul Belmondo. Al suo fianco Anna Karina
Chi era Anna Karina, musa della Nouvelle Vague
Jean-Luc Godard accreditò la leggenda di un film improvvisato sul momento, senza nessun copione prima dell'inizio delle riprese; in realtà si tratta di un progetto lungamente accarezzato in 18 mesi di gestazione, la cui prima traccia è un contratto firmato il 10 marzo 1964 per la cessione dei diritti del romanzo Obsession dello scrittore statunitense Lionel White, apparso in Francia nel 1963 con il titolo Le démon de onze heures, sul n. 803 della Série Noire di Gallimard.

"Ho voluto girare la storia dell'ultima coppia romantica, gli ultimi discendenti della Nouvelle Heloise, del Werther e di Ermanno e Dorotea

Questa è la mia vita (Vivre sa vie) è un film del 1962 scritto e diretto da Jean-Luc Godard, interpretato da Anna Karina, all'epoca moglie del regista, vincitore del premio speciale della giuria alla 27ª Mostra di Venezia. Il film prende spunto da un'inchiesta giornalistica, Où en est… la prostitution? del giudice Marcel Sacotte, pubblicata nel 1959, che analizza almeno duemila casi di prostituzione a partire dall'anno 1950.

l film è strutturato in dodici “quadri” (tableaux nel titolo originale), ispirati alla struttura a episodi di Francesco, giullare di Dio (1950) di Roberto Rossellini e introdotti da didascalie su modello di quelle usate nel cinema muto.

Il nome della protagonista, Nana, oltre a essere il titolo di un romanzo di Émile Zola portato sullo schermo da Jean Renoir nell'omonimo film, è l'anagramma, anzi l’anna-gramma del nome dell'interprete e prima moglie di Godard, Anna Karina. L'attrice lavorò in uno stato d'animo non ottimale. Ottenne dal marito che sul set fosse presente un suo amico di lunga data, Sady Rebbot (l'attore che interpreta Raoul, il protettore di Nana). Godard diese alla truccatrice un'unica istruzione: “Anna, è Louise Brooks

La donna è donna (Une femme est une femme) è un film del 1961 diretto da Jean-Luc Godard, interpretato da Anna Karina, Jean-Paul Belmondo e Jean-Claude Brialy. È un tributo alla commedia musicale americana ed uno dei film più importanti della Nouvelle Vague. È il primo film a colori girato da Jean-Luc Godard

"L’idea generale del film deriva da una frase di Chaplin: “La tragedia è la vita in primi piani; la commedia è la vita in campi totali.” Mi sono detto: “farò una commedia in primi piani, così il film sarà tragicomico” (Jean-Luc Godard)

Durante una scena Jean-Paul Belmondo incontra in un bar l'attrice Jeanne Moreau, reduce dal successo di Jules e Jim di François Truffaut, e le lancia una battuta: “E voi, tutto bene con Jules e Jim?”. In un'altra scena l'attore, riferendosi al film Fino all'ultimo respiro interpretato da lui stesso, afferma di non volerselo perdere.

Week-End - Una donna e un uomo da sabato a domenica (Week End) è un film del 1967 diretto da Jean-Luc Godard, impressionante ritratto dissacratorio della società consumistica. Il film è famoso soprattutto perché contiene la carrellata più lunga della storia del cinema

La scena dell'ingorgo di auto fu girata il 2 ottobre 1967 in prossimità della cittadina di Oinville-sur-Montcient, lungo la strada D913 che conduce da Meulan-en-Yvelines a Vétheuil. I tre giorni precedenti furono consacrati a preparare gli automezzi sulla carreggiata, fiancheggiata da alberi. La macchina da presa, installata su rotaie nel campo di fianco alla strada, si mosse alla stessa velocità della cabriolet nera degli attori. In totale il piano sequenza dura oltre 9 minuti primi per 300 metri di lunghezza.

Il cast di Wee-End è composto da Mireille Darc, Paul Gégeauf e Jean-Pierre Léaud

Due o tre cose che so di lei (2 ou 3 choses que je sais d'elle) è un film del 1967 diretto da Jean-Luc Godard.
Come altri suoi precedenti lungometraggi (Questa è la mia vita e Il maschio e la femmina) che prendono a pretesto un'indagine giornalistica, ha l'ambizione di presentare un reportage di tipo sociologico tramite gli strumenti della fiction. In questo caso si tratta di una panoramica sulla complessità della vita parigina e le sue contraddizioni profonde, sulla reificazione nella società dei consumi

Marina Vlady (Juliette Janson) e Anny Duperey (Marianne) sono le principali interpreti

Una settimana prima dell'inizio delle riprese, Jean-Luc Godard proposee alla sua attrice protagonista, Marina Vlady, di sposarlo: era il 15 luglio 1966, il regista la sta accompagnando all'aeroporto di Bourget dove lei prenderà un volo per la Romania insieme ai due figli più grandi. Al momento del saluti le dice: “Vuoi sposarmi? Non rispondere subito. Al ritorno dalle vacanze, aspetterò la tua risposta." Tornata dalla Romania, Vlady rifiutò la proposta di matrimonio, e da quel momento Godard non le rivolse più la parola, neppure durante le riprese del film

Agente Lemmy Caution: missione Alphaville (Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution) è un film del 1965 diretto da Jean-Luc Godard, liberamente ispirato al personaggio dell'agente segreto Lemmy Caution, ideato dallo scrittore britannico Peter Cheyney.

Il ruolo di Lemmy Caution era già stato interpretato dall'attore Eddie Constantine ne L'agente federale Lemmy Caution (A toi de faire, mignonne, 1963)

Anna Karina interpreta Natascha von Braun

Bande à part è un film del 1964 diretto da Jean-Luc Godard. È il settimo lungometraggio diretto da Jean-Luc Godard, considerato una delle pietre miliari della Nouvelle Vague.cIn Italia è talvolta conosciuto anche con il curioso titolo Separato magnetico, con il quale fu proiettato in una limitata serie di sale cinematografiche.

Il cast è composto da Anna Karina, Sami Frey e Claude Brasseur

La scena del ballo nel caffè-ristorante è stata ripresa in Pulp Fiction di Quentin Tarantin ] e più recentemente in Le Week-End di Roger Michell con Jeff Goldblum, Jim Broadbent e Lindsay Duncan. Il regista Quentin Tarantino è stato notevolmente influenzato dal lavoro di Godard e ha fondato una compagnia di produzione chiamata A Band Apart. Altre opere che includono omaggi al film sono American Sunshine, The Dreamers - I sognatori (la corsa nelle sale del Louvre) e il video musicale di Un romantico a Milano dei Baustelle.

La Cinese (La Chinoise) è un film del 1967 diretto da Jean-Luc Godard.
Il soggetto è ispirato al romanzo La cospirazione di Paul Nizan, descrive un gruppo di giovani rivoluzionari maoisti parigini alla vigilia del Sessantotto

Gli interpreti principali sono Jean-Pierre Léaud, Anne Wiazemsky e Juliet Berto