
Il regista francese, uno dei maestri della nouvelle vague, nasceva a Parigi 90 anni fa, il 6 febbraio 1932. Nella sua carriera, durata fino al 1984, anno in cui è morto, ha diretto capolavori indimenticabili: da "I quattrocento colpi" a “Jules e Jim”, da “Adele H.” fino a “Effetto notte”, premiato con l’Oscar come miglior film straniero nel 1974. Ecco una carrellata dei suoi film, attraverso le citazioni più celebri dei protagonisti

François Truffaut, uno dei più grandi registi di tutti i tempi e alfiere della nouvelle vague francese, avrebbe compiuto oggi 90 anni. Nato a Parigi il 6 febbraio 1932, è morto nel 1984. È stato autore di capolavori entrati nella storia del cinema. Ecco le frasi più famose tratte dai suoi film
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I QUATTROCENTO COLPI (1959) - “I tuoi genitori dicono che tu menti sempre”. “Beh, mento... Mento ogni tanto, si... spesso. Se dicevo la verità non mi credevano!” (Jean-Pierre Léaud nel ruolo di Antoine Doinel)
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TIRATE SUL PIANISTA (1960) - “Quando il mio amore si trasforma in odio, indosserò un berretto mentre vado” (Charles Aznavour nel ruolo di Charlie Kohler/Edouard Saroyan)
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JULES E JIM (1962) - “Oh, io sono un mezzo fallito. Il poco che so lo devo al mio professore, Albert Sorel. "Cosa vuol diventare?", mi domandò. "Diplomatico." "Ha una grossa fortuna?" "No." "Può con qualche apparenza di legittimità aggiungere al suo cognome un nome celebre?" "No." "E allora rinunci alla diplomazia." "Ma allora cosa posso fare?" "Il curioso." "Non è un mestiere." "Non è ancora un mestiere. Viaggi, scriva, traduca, impari a vivere dovunque, e cominci subito. L'avvenire è dei curiosi di professione" (Jim a Catherine e Jules)

JULES E JIM (1962) - "Signor Jim, devo dirle una cosa. Mi vuole accompagnare? Jules, guardaci bene" (Jeanne Moreau nel ruolo di Catherine)

LA CALDA AMANTE (1964) - “Ho imparato che l'infelicità degli uomini nasce dall'incapacità di stare tranquillamente nella propria stanza (Jean Desailly nel ruolo di Pierre Lachenay)

FAHRENHEIT 451 (1966) - “I romanzi non sono la vita. Cosa speravi di ricavare da tutte quelle parole stampate, Montag, la felicità? Quell'immondizia può far diventare pazzo un uomo! Cosa speravi di imparare, il segreto per camminare sull'acqua? Montag, devi imparare a pensare! Tutte queste ricette di felicità sono in contrasto fra loro, quindi lasciamo pure bruciare questo mucchio di contraddizioni. Siamo noi che in questo momento lavoriamo per la felicità, bruciando questi libri” (il capitano dei pompieri/Cyril Cusack a Guy Montag, interpretato da Oskar Werner)

LA SPOSA IN NERO (1967) - “A volte per strada c'è davanti a me una bella ragazza che cammina con i capelli al vento. Il mio battito accelera, accelero il passo per raggiungerla. La guardo, è brutta. Bene, te lo assicuro, sono sollevato. Lo trovo rassicurante” (Charles Denner nei panni del pittore Fergus parlando con Julie Kohler/Jeanne Moreau)

BACI RUBATI (1968) - “Ti offro un contratto, un vero e proprio contratto equo per entrambi. Dal momento che entrambi amiamo ciò che è eccezionale... Ecco, vengo qui, vicino a te. Adesso. Restiamo insieme per qualche ora. E poi, qualunque cosa accada, non ci vediamo mai più. Va bene?” (Jean-Pierre Léaud/Antoine Doinel e Delphine Seyrig/Fabienne Tabard)

LA MIA DROGA SI CHIAMA JULIE (1969) - “Mi fa male. È questo amore? L'amore fa male?” (Catherine Deneuve nel ruolo di Julie Roussel/Marion a Jean-Paul Belmondo nel ruolo di Louis Mahé)

IL RAGAZZO SELVAGGIO (1970) - “Sei di casa qui, sei un giovane straordinario, un giovane con grandi speranze” (dotto Jean Itard interpretato da Truffaut rivolto al giovane Victor)

NON DRAMMATIZZIAMO…È SOLO QUESTIONE DI CORNA (1970) - “Sei la mia sorellina, sei mia figlia, sei mia madre”. “Avrei voluto essere anche tua moglie” (dialogo tra Antoine e Christine Doinel interpretati da Jean-Pierre Léaud e Claude Jade)

LE DUE INGLESI (1971) - “Non è l'amore che turba la vita, ma l'incertezza dell’amore” (nella foto i tre protagonisti Jean-Pierre Léaud, Kika Markham e Stacey Tendeter)

MICA SCEMA LA RAGAZZA (1972) - “C'è chi mi crede una puttana/Non si preoccupa della mia coscienza/Ma quando apro bocca/Non è per le mosche/Va comunque bene…la scienza!” (La canzone cantata dalla protagonista interpretata da Bernadette Lafont)

EFFETTO NOTTE (1973) - “Non fare il cretino, Alphonse: sei un bravissimo attore, il lavoro va a gonfie vele. Lo so, c'è la vita privata, ma la vita privata zoppica per tutti. I film sono più armoniosi della vita, Alphonse: non ci sono intoppi nei film, non ci sono rallentamenti. I film vanno avanti come i treni, capisci? Come i treni nella notte. La gente come me e come te, lo sai bene, noi siamo fatti per essere felici nel nostro lavoro del cinema” (Ferrand/Truffaut rivolto ad Alphonse/Jean Pierre Leaud)

ADELE H. - UNA STORIA D’AMORE (1975) - "Non potendo avere il sorriso dell'amore mi accontento della sua smorfia…” (Adele Hugo interpretata da Isabelle Adjani)

GLI ANNI IN TASCA (1976) - “La vita non è facile, è dura ed è importante che impari a rafforzarti per poterla affrontare”

L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE (1977) - “Si rammenta quando, diversi anni fa, sono uscite le minigonne? Gli uomini erano come impazziti. Ma io ero piuttosto preoccupato, perché ho pensato: beh, a questo punto non possono più accorciare, e dovranno per forza allungare” (Bertrand Morane interpretato da Charles Denner)

LA CAMERA VERDE (1978) - “Non pensare di averla persa, pensa che ora non puoi più perderla. Vedrai che i morti ci appartengono se accettiamo di appartenere a loro. Credimi, i nostri morti possono continuare a vivere” (Julien Davenne interpretato dallo stesso Truffaut)

L’AMORE FUGGE (1979) - “Come si scopre di essere innamorati? Si è innamorati quando si comincia ad agire contro il proprio interesse” (Antoine Doinel interpretato da Jean-Pierre Léaud)

L’ULTIMO METRÒ (1980) - “Si, l’amore fa male: come in grandi uccelli predatori, si eleva sopra di noi, si immobilizza e ci minaccia” (una scena tra Marion e Bernard, interpretati da Catherine Deneuve e Gérard Depardieu)

LA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO (1981) - In fondo non so se ce l'ho con te più per il male che ti ho fatto che per quello che tu hai fatto a me (dialogo tra Bernard Coudray/Gérard Depardieu e Mathilde Bauchard/Fanny Ardant)

FINALMENTE DOMENICA! (1983) - "Dimmi, quando ti senti come se stessi diventando completamente stupido, significa che sei innamorato?”. “Io, sono passati sei mesi da quando sono diventato completamente stupido” (i protagonisti Fanny Ardant e Jean-Louis Trintignant)