Contagion, 10 anni fa usciva il film che prevedeva una pandemia: le curiosità

Cinema

Il 9 settembre 2011 arrivava nelle sale la pellicola di Steven Soderbergh, tornata clamorosamente alle luci della ribalta con la diffusione in tutto il mondo del coronavirus. Grazie alla consulenza di esperti e all'accuratezza scientifica ha saputo anticipare diversi aspetti della pandemia di Covid-19 e nel 2020 ha scalato le classifiche dei servizi streaming

Il 9 settembre del 2011 usciva nelle sale italiane e Usa "Contagion", il film di Steven Soderbergh tornato alla ribalta nei primi mesi del 2020, dopo lo scoppio della pandemia causata dal coronavirus, per la sua trama che sembrava aver previsto quanto sarebbe accaduto meno di 9 anni dopo. “Protagonista” del film è il virus MEV-1 che si diffonde dagli animali alle persone a Hong Kong, uccidendo decine di milioni di uomini e donne in tutto il mondo. Con un cast di eccezione (Marion Cotillard, Matt Damon, Laurence Fishburne, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet e Bryan Cranston), “Contagion” ha saputo raccontare in modo realistico il nascere e lo svilupparsi di una pandemia, grazie anche alla consulenza di esperti del Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) americano: quello che si vede nel film ha molto in comune con la pandemia di Covid-19. Nella primavera del 2020 “Contagion” è schizzato in testa alle classifiche dei film più visti nei servizi di streaming.

Gli aspetti in comune con la pandemia di coronavirus

Il virus MEV-1 ha diverse cose in comune con il coronavirus che ha causato la pandemia di Covid-19. Innanzitutto la provenienza: un pipistrello (che nel film entra in contatto con un maiale). Poi anche la modalità di attacco del virus, che va a colpire, come nel caso del coronavirus, il sistema respiratorio, provocando sintomi identici a quelli manifestati dai ricoverati per Covid-19, quindi febbre alta e tosse, ma molto più letali: a differenza del coronavirus portano alla morte nell’arco di pochissimo tempo, e quando appaiono fanno apparire la pelle degli infettati simile a quella degli zombie. E infine il luogo dal quale tutto parte, l’Oriente, un casinò di Hong Kong per quanto riguarda il film, Wuhan per il coronavirus.

L’accuratezza scientifica

Per ottenere l’accuratezza scientifica per la quale il film è apprezzato, la produzione si è avvalsa della consulenza degli esperti del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), organo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti, che ha il compito di sorvegliare, prevenire e suggerire gli interventi più appropriati in caso di contagio diffuso ed epidemie.

L’ispirazione

Il consulente scientifico del film, il dottor Ian Lipkin (direttore della Scuola di Salute Pubblica della Columbia University), ha sempre ammesso che il virus del film è ispirato per alcuni tratti al virus Nipah della Malesia, che alla fine degli anni '90 si diffuse dai maiali ai contadini.

La “premonizione” delle contromisure

Lo sceneggiatore Scott Z. Burns ha anche immaginato anche tutte le contromisure che il mondo avrebbe dovuto assumere: i protagonisti, così come accaduto nella realtà con il coronavirus, si ritrovano a dover affrontare il concetto inedito di “distanziamento sociale”, con la ricerca spasmodica di guanti e mascherine, con il campanello d’allarme che scatta nella mente ad ogni colpo di tosse e, chiaramente, la rincorsa all’acquisto di beni di prima necessità.

Il titolo è una specie di acronimo

Il titolo del film è il risultato di una specie di acronimo formato da nove lettere non iniziali. Su alcune locandine di Contagion, infatti, si possono notare i nomi di nove città, tutte vittime del contagio: Macao, Hong Kong, Londra, Atlanta, San Francisco, Chicago, Parigi, Tokyo e Ginevra. Mettendo in evidenza una lettera all'interno di ogni città messa una sotto l'altra, ecco spuntare la parola "Contagion".

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La locandina di Contagion
La locandina di Contagion - ©Webphoto

In cima alle classifiche

Nel marzo 2020, allo scoppio della pandemia di Covid-19, la Warner Bros ha comunicato al New York Times che “Contagion” stava incredibilmente scalando le classifiche ormai da settimane. Nel mese di dicembre occupava la posizione numero 270. Da allora si è reso protagonista di una scalata fino al secondo posto, scalzando anche “Harry Potter”.

Ci sarà un sequel

Nel dicembre 2020 Soderbergh ha rivelato in un’intervista che sta lavorando a un sequel “filosofico” del film, insieme allo sceneggiatore Scott Z. Burns, che aveva già lavorato con lui nel 2011. “Ho un progetto in lavorazione e Scott sta lavorando con me, è una specie di sequel filosofico di Contagion, ma in un contesto diverso”, ha detto il regista. “Dovete pensare ai due film come a una coppia, ma molto diversi tra loro”.

Per i consulenti del film una pandemia sarebbe arrivata nella realtà

Sempre lo sceneggiatore di Contagion, Scott Z. Burns, intervistato poco doppio lo scoppio della pandemia di Covid-19, ha spiegato: “Gli scienziati con cui ho parlato all'epoca, e ce n'erano molti, avevano detto tutti che si trattava di capire quando ciò che accade nel film sarebbe successo nella realtà, non se prima o poi sarebbe successo”.

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