Nino D'Angelo, anteprime docufilm sold out: "Il ragazzo dal caschetto d’oro ancora con me"
CinemaRaddoppiate a Roma e a Napoli le première del documentario di Toni D'Angelo, figlio della star della canzone napoletana, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia. Il cantante e attore a Napoli ha raccontato il progetto firmato dal suo primogenito alla stampa
Manca più di una settimana all'uscita al cinema di Nino. 18 giorni, il film documentario di carattere biografico di Toni D'angelo su suo padre, Nino D'Angelo, ma il titolo sta già dando moltissime soddisfazioni ai suoi realizzatori e al protagonista, impegnati con la promozione e le anteprime nelle maggiori città italiane.
La tappa di Napoli ha dato conferma al cantante dell'affetto smisurato dei fan della sua città.
La première al Cinema Metropolitan dell'11 novembre è subito diventata un doppio appuntamento per il pubblico pagante. Anche a Roma, l'anteprima del 17 novembre al Cinema Giulio Cesare sarà in due sale, dal momento che i biglietti inizialmente previsti per la proiezione sono andati sold out.
Il film, un viaggio sul viale dei ricordi e insieme il racconto di una carriera ricca di successi, è l'occasione per il cantante di parlare di sé e del pubblico che è cresciuto con lui in tutti questi anni.
Nino D'Angelo guarda la strada percorsa e ammette che, nonostante i tanti cambiamenti, il ragazzo col caschetto d'oro è sempre dentro di lui.
Nino D'Anglo, oltre il ragazzo col caschetto
Toni e Nino D'Angelo hanno raccontato a Napoli il documentario Nino. 18 giorni, un lavoro che ha unito padre e figlio in una collaborazione che ha già raccolto il plauso del pubblico della Mostra del Cinema di Venezia 2025 e che è pronto a sbarcare nelle sale nazionali dal 20 novembre.
Nino D'Angelo è ancora sotto l'effetto delle emozioni di quei giorni. "Venezia è stato un grande successo perché non ero a casa mia. Mi hanno chiesto di cantare alla cerimonia di consegna dei premi, un fuori programma. Nino e Gaetano stavano finalmente insieme. Ero uno del popolo che ce l'aveva fatta", ha detto il cantante.
Il docufilm si sviluppa sul doppio racconto di Gaetano, il ragazzo e l'uomo di San Pietro a Patierno, e Nino, l'artista napoletano che è stato protagonista di una grande riscoperta.
Il ragazzo col caschetto non c'è più, oggi c'è Nino D'Angelo con una carriera lunga quarant'anni.
Il cantautore dice che quella versione di sé, con l'iconica pettinatura bionda, era più rivoluzionaria di quanto lui stesso riuscisse ad ammettere.
D'Angelo racconta i suoi anni d'oro, quelli in cui fu designato come erede di Mario Merola, re della sceneggiata, e rifiutò questa posizione. "Io volevo arrivare al pubblico della mia età. Facevo la sceneggiata e la rispetto molto ma volevo innamorarmi ogni giorno".
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Toni D'angelo, la riscoperta della musica di suo padre
Nino D'Angelo ha lottato e superato i pregiudizi dell'ambiente musicale nazionale, che lo ha considerato un intruso quando partecipò al Festival di Sanremo del 1986, e anche quelli di suo figlio Toni che, da adolescente ribelle è cresciuto, è diventato padre a sua volta ed ha iniziato a scoprire la musica del cantante fino a dedicargli un documentario sul grande schermo.
Toni D'Angelo ha spiegato la genesi di un progetto per il quale ha studiato una chiave che lo rendesse personale. Girato col telefonino, il docufilm è il risultato di una ricerca di materiali d'archivio, alcuni recuperati proprio attraverso i fan dell'artista.
Il regista e co-sceneggiatore ha inserito nel girato alcuni volti di quello zoccolo duro di fan che hanno sostenuto suo padre da sempre. "C'è gente che lo ama a prescindere. Ieri e oggi. Del resto, essere un artista è proprio questo: essere qualcuno da seguire".
Toni D'Angelo ammette di essersi inserito nell'ondata di riscoperta della musica di suo padre. "Da ragazzo ero uno snob - dice - ma poi mi sono vergognato di essere così. Non mi sono piaciuto".
A lui è toccato raccontare la figura di Nino D'Angelo, artista pop e pioniere di una canzone napoletana che era altro da quella classica partenopea e non era neppure quella che conosciamo oggi.
"Credo che Nu jeans e 'na maglietta abbia cambiato tutto", dice Nino D'Angelo che può ben dire di aver attraversato tutte le epoche della storia recente della città di Napoli, condividendone il peso e le meraviglie.
Luciano Stella, presente all'incontro con la stampa a CasaCinema Napoli e produttore insieme a Nino e Toni D'Angelo, Maria Carolina Terzi, Carlo e Lorenza Stella, Stefano Francioni e Annamaria Gallo, ha ricordato, da distributore sul territorio, il valore storico di Nino D'Angelo e delle sue produzioni cinematografiche che hanno riempito le sale per stagioni intere.
Adesso è il momento di riavvolgere il nastro e rivivere insieme i momenti più emozionanti del viaggio.