The Mastermind, trama e cast del film poliziesco con Josh O'Connor da oggi al cinema
CinemaIntroduzione
The Mastermind, scritto e diretto da Kelly Reichardt e prodotto da FilmScience, mette al centro una storia di fragilità e ambizione borghese. Il cast principale include, oltre al protagonista Josh O’Connor, anche Alana Haim, Gaby Hoffmann, Bill Camp e Hope Davis. Ambientato in una periferia del Massachusetts sul finire degli anni ’60 e l'inizio degli anni ’70, il film racconta di un uomo apparentemente ordinario che decide di organizzare una rapina d’arte. Pensato come una revisione del genere “colpo grosso”, il film mostra il furto nei primi minuti e concentra la narrazione sulle conseguenze del gesto. Presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes (FOTO), sarà nelle sale italiane a partire dal 30 ottobre 2025.
Quello che devi sapere
Un colpo che ridefinisce il genere
Con The Mastermind, Kelly Reichardt esplora l’America ai margini, rendendo omaggio e allo stesso tempo sovvertendo il classico caper movie, ossia i film incentrati su furti o truffe su larga scala. Ambientato nella tranquilla periferia del Massachusetts degli anni ’70, il film segue J.B. Mooney, padre di famiglia disoccupato e ladro d’arte dilettante interpretato da Josh O’Connor. Il colpo avviene subito, nei primi minuti, lasciando il resto della storia a scandagliare le crepe nella vita di Mooney. Reichardt costruisce la tensione non attraverso l’azione, ma tramite silenzi, sguardi e la consapevolezza crescente di una vita che sfugge al controllo. Il risultato è una meditazione sull’illusione del controllo e sul peso invisibile delle scelte.
Il protagonista e la sua cerchia
James Blaine Mooney (O’ Connor) prova in tutti i modi essere all’altezza delle aspettative della sua realtà borghese: una famiglia amorevole, una casa tranquilla, un futuro già scritto. Ma dietro l’apparente normalità si cela il desiderio di rischio e di evasione, un istinto criminale quasi infantile. Attorno a lui si muove una costellazione di personaggi interpretati con sensibilità: la moglie Terri (Alana Haim), i figli, genitori comprensivi ma distanti e una banda improvvisata. È una comunità in cui ordinario e assurdo convivono, e in cui il fallimento personale diventa lente per osservare tensioni familiari, sogni infranti e legami fragili che si sgretolano davanti alla realtà.
Un colpo a regola d’arte
La rapina al centro del film è ispirata a veri furti d’arte degli anni ’60 e ’70, un’epoca in cui musei e collezioni private erano vulnerabili e il mito del colpo perfetto affascinava l’immaginario collettivo. Mooney non punta ai grandi maestri europei, ma sceglie le opere di Arthur Dove, modernista americano dal successo discreto ma profondo, sottolineando un legame emotivo più che economico. Reichardt costruisce il furto come rituale: osservazione, preparazione e un passo dopo l’altro verso un’inevitabile sconfitta. Il film rifiuta l’eroismo romantico del ladro geniale, privilegiando il dilettante convinto di essere speciale, e ricrea un museo fittizio, microcosmo delle aspirazioni maldestre e di un sabotaggio personale inevitabile.
La messa in scena
Visivamente, The Mastermind evoca i toni spenti e la grana delle pellicole anni ’70, con atmosfere ovattate, luci naturali e notturne profonde. Auto d’epoca, case modeste, radio che trasmettono notizie dal Vietnam: ogni elemento costruisce una quotidianità sospesa, in cui il mondo scorre lento mentre sotto la superficie ribolle l’inquietudine. La colonna sonora jazz accompagna i personaggi come un flusso emotivo più che narrativo. Reichardt privilegia il tempo lungo, l’attesa e il dettaglio, creando una tensione sottile, mai urlata, ma costante.
Conseguenze e disillusione
Se il furto scatena l’azione iniziale, il cuore del film risiede nelle conseguenze: il lento sgretolarsi del mondo di Mooney, i rapporti che si incrinano e la rottura definitiva di illusioni costruite con cura. Reichardt mostra come un singolo gesto possa rivelare intere esistenze e come una scelta sbagliata diventi catalizzatore di presa di coscienza. The Mastermind osserva con precisione e compassione, restituendo uno straordinario ritratto della disillusione americana, capace di risuonare profondamente nel presente.
In sala dal 30 ottobre 2025
La produzione di The Mastermind è stata annunciata a settembre 2024, con Kelly Reichardt alla regia e alla sceneggiatura, affiancata dai produttori Neil Kopp, Anish Savjani e Vincent Savino per FilmScience, in collaborazione con MUBI. Le riprese si sono svolte nell’autunno 2024, principalmente in Ohio e nell’area di Cincinnati. Il film ha debuttato in anteprima mondiale al Festival di Cannes il 23 maggio 2025, in concorso per la Palma d’Oro. La distribuzione è affidata a MUBI, con uscita statunitense fissata per il 17 ottobre 2025 e quella italiana per il 30 ottobre 2025.