Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze, cosa sapere sul film di animazione al cinema
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Introduzione
Esce a partire da oggi, giovedì 23 ottobre 2025, nelle sale cinematografiche italiane Chainsaw Man – Il Film: La Storia di Reze, pellicola attesissima dagli appassionati di anime che segna il ritorno del Diavolo Motosega, tra passione e distruzione.
L’universo creato da Tatsuki Fujimoto si prepara a scuotere nuovamente il grande schermo con Chainsaw Man – Il Film: La Storia di Reze, una produzione firmata MAPPA che porta la firma registica di Tatsuya Yoshihara. Il lungometraggio, ispirato al manga di culto e seguito diretto della serie anime, si impone come uno dei titoli più attesi del 2025. Dopo il debutto giapponese avvenuto il 19 settembre 2025 per la distribuzione Toho, l’opera arriva in più di ottanta Paesi e fa il suo ingresso nelle sale italiane il 23 ottobre 2025, distribuita da Eagle Pictures.
Yoshihara costruisce un racconto che unisce intensità visiva e tensione drammatica, riportando in scena Denji, il ragazzo dal cuore di diavolo, protagonista di un viaggio che intreccia amore, violenza e redenzione.
Scopriamo di seguito tutto quello che bisogna sapere su Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze.
Quello che devi sapere
Un incontro sotto la pioggia
La storia di Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze si colloca temporalmente dopo la conclusione della prima stagione dell’anime. Denji, ormai parte della Quarta Divisione Speciale dei Devil Hunters della Pubblica Sicurezza, conduce una vita segnata da battaglie, solitudine e desideri mai pienamente realizzati. Dopo un appuntamento con Makima, la donna che rappresenta per lui un sogno inafferrabile, il giovane si rifugia in una cabina telefonica per ripararsi dalla pioggia. È qui che il destino gli presenta Reze, una ragazza apparentemente comune, impiegata in un bar, il cui sorriso gentile cela un’anima enigmatica.
Da quell’incontro casuale nasce un legame che oscilla tra autenticità e menzogna. La dolcezza di Reze diventa per Denji un rifugio inatteso, ma dietro la tenerezza si nasconde una minaccia letale. In un mondo popolato da diavoli, cacciatori e traditori, ogni emozione si trasforma in una possibile trappola. Denji, costretto a guardare dentro se stesso, scopre che la sua umanità è fragile quanto la lama di una motosega.
Dal manga al cinema: un’estensione del mito
Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze rappresenta un’evoluzione naturale del manga originale di Tatsuki Fujimoto. Il film adatta i capitoli che vanno dal numero 40 al 52, rielaborandoli per il grande schermo con una cura estetica e narrativa che punta a espandere i confini dell’universo di Chainsaw Man.
La regia di Tatsuya Yoshihara, che aveva già diretto il quarto e il decimo episodio della serie, trova qui la piena maturità stilistica. Il regista bilancia introspezione e spettacolarità, mescolando il pathos del dramma umano con l’energia visiva delle scene d’azione. A sostenere questa visione contribuisce la sceneggiatura di Hiroshi Seko, capace di alternare momenti di lirismo emotivo a esplosioni di brutalità.
La direzione artistica di Yūsuke Takeda e il character design curato da Kazutaka Sugiyama restituiscono ai personaggi una forza espressiva rara, mentre la fotografia di Teppei Ito e il montaggio di Masato Yoshitake imprimono alla narrazione un ritmo denso e serrato, senza mai concedere tregua.
Le voci dietro i volti
Il comparto vocale della pellicola Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze si conferma una delle colonne portanti del progetto, per ciò che concerne il cast vocale originale. Kikunosuke Toya torna a interpretare Denji, offrendo una performance che unisce fragilità e rabbia. Reina Ueda dà voce a Reze, figura ambigua e seducente che domina la scena con una presenza magnetica. Fairouz Ai riprende il ruolo di Power e Tomori Kusunoki quello di Makima, mentre Shogo Sakata presta la voce ad Aki Hayakawa e Shiori Izawa a Pochita.
Karin Takahashi interpreta Kobeni Higashiyama, Maaya Uchida è il Diavolo Angelo, Natsuki Hanae dà vita a Beam e Yūya Uchida a Galgali. Nella versione italiana, Mosè Singh presta la voce a Denji, restituendo la complessità del personaggio con una sensibilità intensa e incisiva.
Suoni, battiti e silenzi: la musica di Kensuke Ushio
La colonna sonora di Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze, affidata ancora una volta a Kensuke Ushio, accompagna l’intera pellicola come un battito costante che riflette l’altalena emotiva dei protagonisti. Il compositore alterna sonorità cupe e atmosfere malinconiche, costruendo un tessuto musicale che sottolinea i contrasti tra la furia e la vulnerabilità.
La sigla d’apertura, Iris Out, porta la firma di Kenshi Yonezu, già autore di Kick Back, brano di apertura della prima stagione. Per i titoli di coda, Yonezu collabora con Hikaru Utada nella struggente Jane Doe. Come lo stesso artista ha dichiarato, la canzone è nata “senza pensare troppo a chi ci avrebbe cantato”, ma in seguito “era evidente che nessuno poteva essere adatto più di Utada”. Il risultato è un duetto che cattura l’essenza dell’opera, chiudendo il film su una nota di malinconica potenza.
Dall’annuncio alla première mondiale
Il percorso produttivo di Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze inizia ufficialmente il 17 dicembre 2023, durante la convention Jump Festa ’24, quando viene rivelata la presenza di Reina Ueda nel ruolo di Reze. L’anno successivo, durante la Jump Festa ’25, Toho annuncia la data d’uscita nelle sale giapponesi. Il primo trailer viene mostrato il 4 luglio 2025 all’Anime Expo in un evento curato dallo studio MAPPA e successivamente pubblicato sul canale YouTube di Sony Pictures Entertainment. La versione italiana del filmato, diffusa il 10 settembre, scatena immediatamente entusiasmo tra i fan della saga.
L’arrivo nelle sale e il trionfo al botteghino
La distribuzione giapponese di Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze, avvenuta il 19 settembre 2025, ha visto il film proiettato simultaneamente in 61 sale IMAX, sottolineando la portata cinematografica del progetto. Dal 24 settembre, Chainsaw Man – La Storia di Reze è arrivato in oltre ottanta paesi grazie alla distribuzione internazionale di Sony Pictures Releasing, prima di giungere in Italia il 23 ottobre e in Nord America il 29 dello stesso mese.
Il successo non ha tardato a manifestarsi: con un incasso totale di 68.300.000 dollari, il film ha conquistato pubblico e critica, consolidando l’immagine di MAPPA come uno degli studi d’animazione più influenti al mondo e confermando il fascino oscuro e magnetico del franchise creato da Tatsuki Fujimoto.
Un amore destinato alla distruzione
Al di là dell’azione e della spettacolarità, Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze è un racconto sull’amore e sulla perdita, sulla possibilità di restare umani in un mondo che divora ogni cosa. Denji, un tempo cacciatore al servizio della yakuza e vittima dei debiti lasciati dai genitori, viene tradito e ucciso, ma il suo patto con il diavolo Pochita gli restituisce la vita, fondendo i loro corpi in un’unica creatura: Chainsaw Man.
Da quel momento, il ragazzo vive come un essere ibrido, diviso tra il desiderio di normalità e la condanna di una violenza eterna. Quando Reze entra nella sua esistenza, Denji scopre una forma d’amore che lo spinge a credere, per la prima volta, che anche un mostro possa essere capace di provare sentimenti. Ma in un universo governato da menzogna e sopraffazione, persino l’amore più sincero può trasformarsi in un’arma.
Un manifesto di emozione e brutalità
Con la regia di Tatsuya Yoshihara, la sceneggiatura di Hiroshi Seko e le musiche di Kensuke Ushio, Chainsaw Man – Il Film: La Storia di Reze si impone come una delle esperienze cinematografiche più potenti dell’anno. Prodotto da MAPPA e distribuito in Italia da Eagle Pictures, il film coniuga introspezione e azione, fondendo l’estetica dell’anime con la sensibilità di un dramma psicologico.
Nel cuore del caos, La Storia di Reze parla di identità, desiderio e dolore. Denji non combatte solo contro i demoni che lo circondano, ma anche contro quelli che abitano dentro di lui. In un mondo dove la sopravvivenza è un atto di forza e l’amore una ferita aperta, l’opera di Yoshihara dimostra che persino un cuore fatto di lame può ancora battere.