Festa del Cinema di Roma, “Elena del Ghetto”: Ramazzotti, “Combatteva con voce e braccia”

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Presentato alla Festa del Cinema di Roma “Elena del Ghetto”, film su Elena Di Porto, donna coraggiosa e fuori dagli schemi che sfidò il fascismo. Micaela Ramazzotti ne restituisce la voce e la forza, tra memoria e ribellione

Alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, è stato presentato Elena del Ghetto, il nuovo film di Stefano Casertano con protagonista Micaela Ramazzotti. La pellicola racconta la storia vera di Elena Di Porto, figura poco nota ma straordinaria del ghetto ebraico romano, che tra il 1938 e il 1943 si oppose al regime fascista e all’occupazione nazista. Separata dal marito, fumatrice, giocatrice di biliardo e indossatrice di pantaloni, Elena era considerata “matta” dai suoi concittadini, ma in realtà incarnava una ribellione lucida e profonda. “Volevo restituirla intera, viva, come donna di tanto cuore, abitata dal suo coraggio e dalla sua passione”, ha detto Ramazzotti.

Una donna libera, intuitiva e inascoltata

Ramazzotti ha raccontato di aver scoperto una figura “moderna, audace, carismatica”, capace di prendersi cura degli altri prima di sé. “Se ti prendi cura degli altri dimentichi te stesso e quindi sei libero”, ha detto l’attrice, che per il ruolo ha studiato il giudaico-romanesco. Elena fu arrestata più volte e, durante l’occupazione nazista, si unì alla Resistenza. Riuscì a scoprire in anticipo il rastrellamento del 16 ottobre 1943 e cercò di avvisare il ghetto, ma non fu ascoltata. “Combatteva senza armi, con la forza della voce e delle braccia. Era una boxeur, una che si difendeva davvero”, ha raccontato Ramazzotti. “Era una che usciva con i pantaloni, che ha lasciato il marito dandogli una zaccagnata sulla gamba. Aveva una mente brillante, intuitiva, e l’urgenza di salvare tutto il Ghetto. Lo sentiva, lo annusava. Cresciuta in strada, lavorava in strada. Aveva un’intelligenza che le permetteva di percepire il pericolo prima degli altri”.

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Voci dal cast e memoria condivisa

Nel film, Giulia Bevilacqua interpreta Costanza, donna del focolare che accoglie Elena in fuga: “Il suo ruolo è fondamentale. Il messaggio è guardare fuori dal proprio orticello”. Giovanni Calcagno, nel ruolo del federale Romolo, ha riflettuto sul proprio passato familiare: “Una parte della mia famiglia era fascista. È importante conoscere la storia per non demonizzarla, ma capirla”. Valerio Aprea, che interpreta Vitale Di Porto, ha raccontato il peso del ruolo: “Solo dopo ho realizzato di aver interpretato un uomo morto ad Auschwitz. Mi ha fatto riconsiderare il mio mestiere”. Il regista Casertano ha dedicato il film ad Augusto Pennacchi, giovane scomparso a giugno. Nel cast anche Caterina De Angelis e Marcello Maietta. Il film è distribuito da Adler Entertainment.

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