La vita va così, trama e cast del film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2025

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

Un frame dal trailer del film "La vita va così" (credits: YouTube)

Introduzione

Sarà La vita va così, il nuovo film di Riccardo Milani, a inaugurare la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà da oggi, mercoledì 15, fino al 26 ottobre 2025 all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”.

L’annuncio era stato dato mesi fa dal Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Salvatore Nastasi, su proposta della Direttrice Artistica Paola Malanga.

 

Il film, presentato fuori concorso nella sezione Grand Public, segna un nuovo capitolo nel percorso di Milani, un autore che ha saputo attraversare i generi mantenendo sempre una prospettiva empatica e profondamente legata alla realtà italiana. La sua è una poetica che fonde il racconto sociale con il linguaggio della commedia, in un equilibrio che nel tempo è diventato il suo marchio distintivo.

 

Scopriamo di seguito tutto quello che bisogna sapere sul film La vita va così. 

Quello che devi sapere

Un autore tra impegno e leggerezza

A firmare la regia del film La vita va così è Riccardo Milani, un regista che ha saputo coniugare cinema popolare e riflessione civile, costruendo nel tempo una filmografia capace di raccontare il Paese da angolazioni sempre diverse. Da Piano, solo a Il posto dell’anima, fino a Come un gatto in tangenziale e Grazie ragazzi, il suo sguardo ha sempre unito ironia, umanità e attenzione per il mondo che lo circonda.
Anche i documentari, come Io, noi e Gaber o Nel nostro cielo un rombo di tuono, testimoniano una sensibilità verso le storie collettive e la memoria culturale italiana. Con La vita va così Milani torna dietro la macchina da presa con un progetto che mescola emozione, ironia e realismo, dando forma a una riflessione sul valore del lavoro, sull’identità e sul legame profondo con la terra.

Una storia vera tra identità e progresso

Il film La vita va così è ambientato in uno dei paesaggi più suggestivi della Sardegna e si ispira a una vicenda realmente accaduta, che ha avuto eco anche sulla stampa internazionale. Al centro del racconto c’è una comunità chiamata a compiere una scelta cruciale: abbracciare il sogno di un futuro industriale o difendere la propria identità e il territorio in cui vive.

 

Il regista Milani affronta questa tensione con lo sguardo che da sempre caratterizza il suo cinema, unendo partecipazione e ironia, e restituendo un ritratto vivido delle contraddizioni che segnano il presente. Il film racconta la lotta tra un progresso che promette ricchezza e una tradizione che difende la memoria dei luoghi, trasformando un conflitto locale in una riflessione universale sul significato della modernità.

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Trama: la resistenza di Efisio Mulas

La pellicola La vita va così si apre alla soglia del nuovo millennio, in una lingua di costa incontaminata del sud della Sardegna. Efisio Mulas, un pastore solitario che vive tra mare e colline, è il custode di un mondo che sembra appartenere a un’altra epoca. Nella sua piccola casa, dove è nato e cresciuto, conserva la memoria di una vita semplice, legata ai ritmi della natura.
Dall’altra parte c’è Giacomo, presidente di un potente gruppo immobiliare, simbolo di un’Italia lanciata verso il futuro. Vuole trasformare quella costa in un resort di lusso, convinto di poter conciliare profitto e progresso. A sostenerlo c’è Mariano, capo cantiere pragmatico e determinato, incaricato di convincere Efisio a cedere l’ultimo lembo di terra ancora intatto.
Tra i due mondi si muove Francesca, figlia di Efisio, divisa tra la promessa di nuove opportunità e l’appartenenza a una terra che sente ancora sua. 

 

***Attenzione: non proseguire nella lettura di questo paragrafo se non si vuole incorrere in qualche spoiler***
Quando il padre respinge l’ennesima offerta milionaria, la trattativa si trasforma in una disputa giudiziaria. A dirimere il caso viene chiamata Giovanna, una giudice nata in quella stessa regione, che conosce la complessità e la forza di quei luoghi.
Mentre le pressioni aumentano e la comunità si spacca, la scelta di Efisio acquista un valore simbolico. Il suo “no” diventa il gesto di chi difende la propria dignità e la memoria di un passato che non vuole essere cancellato. Perché, come suggerisce il titolo, “la vita va così”, ma a volte è necessario fermarsi e decidere da soli quale strada seguire.

Il cast: volti noti del cinema italiano

A interpretare i protagonisti di questa storia corale raccontata nel film La vita va così sono alcuni dei nomi più amati del panorama italiano. Virginia Raffaele dà vita a Francesca Mulas, offrendo una prova intensa e misurata. Diego Abatantuono interpreta Giacomo, l’imprenditore determinato a cambiare il volto della costa, mentre Aldo Baglio veste i panni di Mariano, il capo cantiere diviso tra fedeltà e dubbio.
Accanto a loro, Pietro Ragusa interpreta Pietro Maestri, Geppi Cucciari e Niccolò Senni completano un cast che unisce diverse generazioni e linguaggi del cinema e della commedia. La sceneggiatura, firmata da Riccardo Milani insieme a Michele Astori, è il risultato di una collaborazione ormai consolidata, che ancora una volta mette al centro il racconto umano dietro i grandi conflitti sociali.

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Produzione e distribuzione

Il film La vita va così è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Our Films, società del gruppo Mediawan, insieme a Sonia Rovai per Wildside, parte del gruppo Fremantle. Si tratta di una produzione corale che riunisce alcune delle realtà più importanti del panorama cinematografico italiano contemporaneo.
La distribuzione nel nostro Paese è affidata a Medusa Film, in co-distribuzione con PiperFilm, mentre la distribuzione internazionale sarà curata interamente da quest’ultima. La vita va così arriverà nelle sale italiane il 23 ottobre 2025, pochi giorni dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma.

Un film per il grande pubblico

La scelta di inaugurare la ventesima edizione della Festa del Cinema con l’opera di Milani, La vita va così, conferma la volontà della manifestazione di promuovere un cinema italiano capace di parlare a tutti, senza rinunciare alla profondità del contenuto. La vita va così si preannuncia come un racconto accessibile ma mai superficiale, un film che unisce il linguaggio della commedia alla riflessione sulla contemporaneità, toccando corde emotive e civili con naturalezza.

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Tra memoria e futuro

La vita va così è una commedia dal tono umano e ironico che riflette sul rapporto tra progresso e radici, lavoro e appartenenza. Attraverso il conflitto di Efisio Mulas e della sua comunità, Milani racconta una Sardegna sospesa tra passato e modernità, una terra che diventa metafora del Paese intero.
Ispirato a una storia realmente accaduta, il film si inserisce nella tradizione del cinema civile italiano, ma lo fa con una leggerezza che non sminuisce la forza del messaggio.

Con il suo titolo emblematico e la sua coralità di voci, La vita va così si prepara a diventare uno dei momenti più attesi della Festa del Cinema di Roma 2025, confermando Riccardo Milani come uno dei registi più coerenti e sensibili del panorama contemporaneo.

Milani: “Il coraggio di dire no, contro il ricatto del lavoro"

Durante la conferenza stampa di apertura della Festa del Cinema di Roma, Riccardo Milani ha raccontato con passione le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare La vita va così. Il regista ha spiegato di aver voluto affrontare un tema che considera urgente e profondamente italiano: il conflitto tra la necessità del lavoro e la difesa del territorio. “Sono due cose che non riescono mai ad andare d’accordo”, ha detto, sottolineando come questa tensione sia particolarmente evidente in Sardegna, ma anche nel resto del Paese. Milani ha dichiarato di credere nella forza delle persone, nella loro capacità di dare segnali importanti. Nel film, questo si traduce nel gesto di un uomo che trova il coraggio di dire “no”, un atto che – secondo il regista – manca spesso nella nostra società. Ma c’è anche una comunità che si divide di fronte a questa scelta, mostrando quanto sia fragile l’equilibrio tra bisogni individuali e responsabilità collettive.Pur essendo una commedia, La vita va così contiene elementi di riflessione e una nota di amarezza più marcata rispetto ad altri suoi lavori. “Mi dà dolore vedere gente senza lavoro”, ha confessato Milani, parlando della disperazione autentica che nasce dalla mancanza di occupazione e che può facilmente trasformarsi in terreno di scontro. “Sulla disperazione si giocano partite enormi”, ha aggiunto, riferendosi anche ai flussi migratori e alle tensioni sociali. Infine, ha voluto rimarcare l’importanza del confronto: “Non penso ci sia solo lo scontro a tutti i costi, l’ostilità a tutti i costi. Ci sono anche diversità di vedute, ma il confronto è necessario per uscire fuori”. Un messaggio che attraversa tutto il film, e che Milani considera fondamentale per il futuro del Paese.

Milani: “Il coraggio di dire no, contro il ricatto del lavoro"
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