Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra, il docufilm di Roberto Andò arriva al cinema

Cinema

Arriva nelle sale da oggi sino all'8 ottobre il documentario di Roberto Andò dedicato a Ferdinando Scianna. Un viaggio tra luce e ombra, parole e immagini, memoria privata e Storia collettiva, con il contributo di amici e compagni di un’intera vita culturale, da Giuseppe Tornatore a Dacia Maraini

Un omaggio a un fotografo che ha fatto della luce e dell’ombra la sua lingua più sincera. Dopo il caloroso debutto alle Giornate degli Autori di Venezia, approda nelle sale italiane – distribuito da Fandango – Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra, nuovo lavoro documentario di Roberto Andò. Un film che intreccia memoria e riflessione, viaggio biografico e poetica visiva, restituendo al pubblico l’essenza di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea.

Un racconto tra luce e buio

Il titolo, non a caso, è già dichiarazione di poetica: Scianna ha sempre colto la vita nei suoi contrasti estremi, nelle pieghe di una Sicilia fatta di splendore e miseria, devozione e teatro popolare. “Troppa luce, e poi improvvisamente troppa ombra”, racconta Andò nella sinossi, ricordando il disorientamento della sua infanzia palermitana e l’impatto folgorante delle foto del maestro. Il documentario diventa così un viaggio nell’opera di un autore che ha trasformato le contraddizioni del reale in un grande romanzo visivo, in cui volti, luoghi e riti popolari si affacciano come capitoli di un’epopea collettiva

La voce degli amici e dei compagni di strada

Accanto a Scianna, nel film scorrono le testimonianze di figure che hanno segnato la cultura italiana e internazionale. Giuseppe Tornatore, Gianni Berengo Gardin, Dacia Maraini, Mimmo Paladino, Marco Belpoliti, tra gli altri, contribuiscono a costruire un ritratto corale che va oltre la cronaca biografica. Sono voci che raccontano l’uomo, il suo carattere ironico e battagliero, la sua capacità di riflettere sul senso del fotografare in un’epoca in cui l’immagine sembra spesso servire a nascondere più che a rivelare.

Il metodo Andò: aspettare l’inaspettato

Roberto Andò non è nuovo ai ritratti di grandi personalità – basti ricordare quelli dedicati a Francesco Rosi, Harold Pinter, Robert Wilson. Anche qui, il regista sceglie di “scommettere sul tempo”, lasciando che la vita e le parole del fotografo si rivelino lentamente, senza artifici. Ne emerge un uomo di oltre ottant’anni, con la mente ancora lucidissima e piena di storie da raccontare, capace di rievocare persino i momenti in cui si è trovato a un passo dalla morte con sorprendente ironia.

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"Ferdinando Scianna, il fotografo dell’ombra" di Andò

Un viaggio nei luoghi e nei ricordi

Il documentario segue Scianna nei luoghi che hanno segnato la sua storia: a Bagheria, dove fotografa vecchi amici immortalati decenni prima; a Palermo, sulle tracce di Leonardo Sciascia, il compagno intellettuale con cui pubblicò il leggendario Feste religiose in Sicilia; a Milano, dove intreccia i fili della memoria, restituendo la fotografia come avventura e destino. Il film è, in fondo, una celebrazione della funzione insostituibile della fotografia: sonda del reale, spazio di racconto e di resistenza alla dimenticanza.

Scianna, un romanzo di immagini

Nato a Bagheria nel 1943, Scianna ha attraversato la fotografia come pochi altri, spaziando dal reportage al ritratto, dalla moda alla scrittura. È stato il primo italiano a entrare nella prestigiosa agenzia Magnum nel 1982, grazie anche all’incontro con Henri Cartier-Bresson, suo mito e amico. Negli anni Ottanta rivoluzionò la fotografia di moda, prestando il suo sguardo a Dolce & Gabbana e collaborando con Vogue. Ma il cuore del suo lavoro rimane sempre lo stesso: uno sguardo capace di coniugare realtà e letteratura, ombra e luce, il dettaglio del quotidiano e l’eco della grande Storia.

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l regista e il fotografo: un dialogo d’ombre

Per Andò, Scianna non è solo un oggetto di racconto, ma un compagno di riflessione. Il film si configura come un dialogo a due voci, in cui il cinema incontra la fotografia, la parola incontra l’immagine. È anche una meditazione sul nostro presente visivo, in cui la fotografia rivendica la sua autonomia dall’arte per riaffermarsi come strumento di conoscenza, racconto e memoria.

Un appuntamento al cinema

Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra sarà nelle sale italiane soltanto per tre giorni, 6, 7 e 8 ottobre, distribuito da Fandango. Un evento che permette di avvicinarsi non solo a un maestro dell’obiettivo, ma anche a una riflessione più ampia sul nostro rapporto con le immagini, sull’eredità culturale della Sicilia e sul modo in cui l’arte può ancora aiutarci a decifrare il caos del mondo.

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