Together, il body horror con Alison Brie e Dave Franco che trasforma l’amore in orrore

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Dopo il successo a Sundance, SXSW, Biografilm e Taormina, arriva nei cinema italiani Together (2025), esordio di Michael Shanks che reinventa il body horror come parabola romantica. Con Alison Brie e Dave Franco, coppia anche nella vita reale, il film racconta la simbiosi estrema tra due amanti che si trasformano in un unico organismo, tra filosofia e cultura pop, Cronenberg e Spice Girls, Bataille e Tex Avery. Una recensione che mostra come l’amore possa diventare orrore e, insieme, poesia

Together (2025), film diretto dall’esordiente Michael Shanks e interpretato da Alison Brie e Dave Franco, arriva nei cinema italiani dall’1 ottobre dopo il successo a Sundance, SXSW, Biografilm e Taormina. Questa recensione di Together racconta come uno dei body horror più attesi della stagione riesca a trasformare la storia di una coppia in una parabola di amore, carne e terrore, mescolando filosofia e cultura pop.

Un amore che si scioglie come cera

“Il bacio è l’inizio del cannibalismo”, diceva Bataille. In Together questa frase diventa profezia. Tim (Dave Franco) e Millie (Alison Brie), coppia decennale, abbandonano la città per una campagna remota. Lui è un musicista irrisolto, lei un’insegnante in cerca di stabilità. Ma l’acqua nera di una grotta li condanna: non più due, ma un unico organismo, incollato da un desiderio viscerale. La coppia scoppia, deflagra, si fonde. Ciò che era separato, il cinema lo ricompone con violenza. E intanto ci sussurra che l’amore è sempre un rito cannibale, un divorarsi a vicenda, un perdersi fino a non distinguere più i confini.  Together mostra come il romanticismo possa diventare, letteralmente, un body horror.

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Platone al bancone, Cronenberg al mixer

Michael Shanks costruisce un banchetto dove convivono Platone e Cronenberg, Carpenter e le Spice Girls. Damon Herriman, nei panni del vicino Jamie, evoca il mito della metà perduta dal Simposio: gli uomini, un tempo, erano esseri completi, divisi da Zeus per punizione. Ma qui l’unità non è promessa di felicità: è orrore di fusione. Society di Brian Yuzna e i cartoni di Tex Avery si incontrano in un matrimonio grottesco, mentre dietro l’angolo sbucano La Cosa e La Mosca. Ian Curtis e i Joy Division, con l’inno tragico Love Will Tear Us Apart, trasfiguravano la separazione in requiem. Together, invece, propone un destino alternativo: non la lacerazione, ma l’abbraccio mostruoso. Il confine tra sublime e ridicolo, più sottile del grafene, è il terreno su cui il film danza. Una danza vertiginosa, macabra, satura di pop.

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Carne, frammenti e dissoluzione

Il cuore del film pulsa nella carne. Brie e Franco, coppia anche fuori dallo schermo, hanno recitato incollati da protesi che li costringevano a muoversi come un organismo siamese. La creatura finale, “Tillie”, non è un mostro da laboratorio, ma un volto umano che mescola lineamenti di entrambi: un io diviso, un mosaico amoroso che richiama i frammenti dei discorsi di Ronald Laing. Amare significa perdere i contorni, dissolvere i margini. Shanks traduce la teoria in immagini concrete: i topi legati in un “rat king” che anticipano il destino dei protagonisti, la sega elettrica usata come strumento chirurgico, i corpi che si sciolgono lentamente come la zolletta di zucchero nell’assenzio. È un cinema che ridicolizza e spaventa nello stesso istante, che ti fa ridere e inorridire come davanti a un cartoon che si tramuta in autopsia.

Un esordio febbrile e sorprendente

Michael Shanks, al suo debutto dietro la macchina da presa, ha dichiarato di aver scritto il film pensando alla sua relazione ventennale. “Non sono mai stato adulto senza la mia compagna accanto”, confessa. È questo senso di claustrofobia sentimentale a trasformarsi in horror. Girato in soli 21 giorni, Together ha la furia di un progetto urgente, realizzato tra jump scare classici e improvvisi momenti di slapstick. La fotografia lattiginosa di Germain McMicking, il montaggio febbrile di Sean Lahiff, gli interni che si chiudono come gabbie e i boschi che respirano compongono un universo che oscilla tra intimità e incubo. Non a caso, al Sundance e al SXSW il film è stato accolto come un piccolo fenomeno: alcuni spettatori lo hanno definito “terapia di coppia travestita da horror”, altri hanno confessato di aver deciso di lasciarsi dopo la proiezione. È la prova che questa recensione di Together deve affrontarlo come più di un horror: è uno specchio delle relazioni

Dal sublime al pop

Eppure Shanks non cade mai nel compiacimento cerebrale. Il suo lungometraggio non è solo filosofia visuale: è anche Arcadia pop, in cui convivono Bataille e le Spice Girls, il surrealismo e la cultura da videoclip. “Two became one”, cantavano le Spice Girls: ecco il mantra che ritorna in questa storia, inciso sul vinile che gira preciso come un metronomo. Together abbraccia il paradosso: un ballo macabro che non rinuncia al kitsch, un film che cita Cronenberg e allo stesso tempo osa evocare la leggerezza delle icone pop. È un’operazione che dialoga idealmente con Titane di Julia Ducournau e con The Substance, altro body horror che ha scosso festival e pubblico: opere diverse, ma unite dalla capacità di trasformare il corpo in metafora, la mutazione in discorso amoroso. Perché il migliore cinema indipendente non distingue tra alto e basso, tra ridicolo e sublime: li fonde, li serve nello stesso calice.

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Se fosse un cocktail

Se Together fosse un drink, sarebbe un Corpse Reviver #2 servito all’alba. Gin come trasparenza ingannevole, assenzio come veleno sottile, Cointreau per la dolcezza che si trasforma in bruciore, limone come taglio improvviso. È un cocktail che ti rianima e ti annulla, che ti riporta in vita ma ti lascia tremante. Esattamente come il film di Shanks: un sorso che brucia e affascina, un bacio che divora, un amore che, per durare, deve trasformarsi in body horror. Together non è solo una storia d’amore, né solo un horror: è la prova che cinema e sentimento, carne e mito, possono fondersi in un’unica, indimenticabile esperienza.

L’incantesimo oscuro di Together

Dopo aver incendiato i festival da Sundance a Taormina, Together approda nelle sale italiane dall’1 ottobre 2025 come un rituale di carne e visioni. Non più soltanto un film, ma un body horror romantico che scolpisce sullo schermo il destino di due corpi e due anime che si fondono. Con Alison Brie e Dave Franco, guidati dall’esordiente Michael Shanks, l’amore diventa mito, filosofia e pop: un incantesimo oscuro che lascia lo spettatore ebbro e inquieto, come dopo un cocktail bevuto fino all’ultima goccia.

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