Presentato alla Sala dei Notari, il nuovo docufilm di Pierfrancesco Campanella ripercorre la storia del progressive rock italiano con le voci dei suoi protagonisti, tra Orme, PFM, Banco e Osanna. Un viaggio nel decennio d’oro in cui musica e società si intrecciavano
Grandi applausi e un’atmosfera calorosa hanno accolto a Perugia l’anteprima speciale di Gli anni del Prog, nuovo documentario di Pierfrancesco Campanella. La proiezione, ospitata nella prestigiosa Sala dei Notari e organizzata dall’Associazione Trasimeno Prog, ha visto la partecipazione di un pubblico attento e selezionato, che ha reso omaggio a uno dei generi musicali più innovativi e vitali della scena italiana degli anni Settanta.
Campanella e la memoria del progressive
Dopo titoli di culto come Bugie rosse e Cattive inclinazioni, Campanella firma un docufilm che unisce rigore storico e passione. Attraverso interviste ai grandi protagonisti del tempo e a esperti che hanno studiato quel fenomeno, il regista rievoca la nascita e lo sviluppo del progressive rock: dalle radici americane e britanniche alla travolgente fioritura italiana.
Il “prog” si distingueva per l’ambizione: dare al rock spessore culturale, contaminandolo con suggestioni sinfoniche, melodiche e classiche. Una musica che diventava anche manifesto sociale, in un’epoca di fermenti e cambiamenti.
Le voci dei protagonisti
A dare volto e voce a Gli anni del Prog sono artisti che hanno fatto la storia: Vittorio e Michelangelo Nocenzi del Banco, Lino Vairetti degli Osanna, Tony Cicco dei Formula 3, Claudio Simonetti dei Goblin, Gianni Leone del Balletto di Bronzo, James Senese dei Napoli Centrale, Tony Esposito, Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik, Ivan Cattaneo, Gianni Togni, e molti altri.
Accanto a loro, musicologi e studiosi come Fabio Melelli, Fernando Fratarcangeli e Donato Zoppo hanno offerto preziosi contributi critici.
Una serata tra musica e cinema
Prima della proiezione, il regista è stato presentato da Alfredo Buonumori e dal professor Melelli, che hanno condiviso curiosità e aneddoti legati alle riprese. In sala erano presenti l’Assessore Fabrizio Croce, lo scrittore Augusto Croce e il maestro Umberto Scipione, celebre compositore di colonne sonore.
Campanella era affiancato dall’ingegnere Paolo Reale, esperto di strumenti prog, e dal montatore Francesco Tellico. Un videomessaggio del giornalista Renato Marengo, trattenuto a Roma da impegni, ha portato ulteriore calore alla serata.
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Omaggio e memoria
La proiezione è stata dedicata a Livio Macchia, dei Camaleonti, recentemente scomparso. Le scenografie di Laura Camia hanno reso l’esperienza ancora più suggestiva, mentre il ritmo e la varietà dei contributi hanno conquistato il pubblico, che ha tributato un lungo applauso al termine della serata.
Un progetto che continua
Prodotto da Sergio De Angelis per Parker Film, Gli anni del Prog fa parte di una collana di documentari musicali curata da Campanella. Dopo C’era una volta il beat italiano, arriveranno nuove opere distribuite in dvd con l’etichetta Digitmovies e abbinate alla rivista Raropiù. Inoltre, i titoli saranno disponibili sulle principali piattaforme digitali, portando così la memoria di una stagione irripetibile a un pubblico sempre più vasto.