Entro giugno 2026 gli studios di Via Tuscolana passeranno da 20 a 25, con l’inaugurazione dello Studio 22 – il più grande d’Europa. Con il supporto del PNRR, Cinecittà punta a diventare il cuore della produzione cinematografica europea. L’ad Cacciamani: «Vogliamo guidare il gioco, non solo partecipare».
Cinecittà rinasce, e lo fa in grande. Grazie a un investimento strategico da 230 milioni di euro del PNRR, il celebre complesso romano di studi cinematografici si prepara a completare, entro giugno 2026, la costruzione di 5 nuovi teatri di posa e la ristrutturazione integrale di altri 4, aumentando la capacità produttiva complessiva del 60%, da 20 a 25 teatri attivi. Tra questi spicca lo Studio 22, destinato a diventare il più grande d’Europa, con i suoi 25 metri di altezza – superando così lo storico Teatro 5 di Fellini.
Lo Studio 22, costato circa 15 milioni di euro, è stato costruito in tempi record per rispondere alle esigenze di uno dei grandi nomi della nuova era di Cinecittà: Mel Gibson, che ad agosto inizierà la produzione a Roma del suo nuovo film, The Resurrection of the Christ, sequel de La Passione di Cristo, con riprese previste per l'inizio del 2026.
L’ambizioso piano industriale 2025–2029
A presentare la visione del rilancio è Manuela Cacciamani, nuova amministratrice delegata di Cinecittà, che durante un incontro con la stampa ha illustrato i numeri del piano industriale 2025–2029:
Ricavi stimati nel 2029: 51,9 milioni di euro (26,7 milioni nel 2024)
Margine operativo lordo (Ebitda) previsto: 6,3 milioni
Utile netto: 4,3 milioni (in netto miglioramento rispetto al -11,6 milioni del 2024)
Patrimonio netto atteso: 25,2 milioni
Nel complesso, per il quinquennio, si stimano ricavi per 207 milioni, con un Ebitda cumulato di 13,6 milioni e utile netto di 7,9 milioni.
«Non stiamo solo costruendo nuovi studi: stiamo ridefinendo cosa significa produrre cinema in Europa» – ha dichiarato Cacciamani – «Cinecittà deve diventare una macchina che lavora a pieno regime, ogni giorno, con l’eccellenza come standard minimo».
Approfondimento
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Da Mel Gibson a Ridley Scott
Ttti gli studi sono attualmente occupati, e si prevede piena operatività entro la seconda metà del 2025. Tra le produzioni già confermate figurano:
White Mars, thriller sci-fi con Luke Newton e Lucy Hale, girato nel Teatro 18
The Resurrection of the Christ di Mel Gibson, nello Studio 22
The Dog Stars di Ridley Scott
Roma Elastica di Bertrand Mandico, con Marion Cotillard, omaggio al cinema italiano
Anche Oliver Stone ha visitato gli studios per valutare un possibile progetto. Inoltre, è stato confermato il nuovo film di Ficarra e Picone come produzione italiana, mentre sono in preparazione (ma non ancora annunciabili) progetti di Disney, Universal e Fox Nation.
Ricostruire il legame con il cinema italiano
Nonostante la crescente attrattività per le grandi produzioni internazionali, resta ancora da colmare un gap di fiducia con il cinema italiano. Secondo Cacciamani, la percezione che Cinecittà sia "riservata alle produzioni americane" è «un problema culturale da risolvere». L’obiettivo è duplice: continuare ad attrarre grandi nomi, ma anche riportare i cineasti italiani nei teatri di posa di casa.
«Se cercate solo un teatro da noleggiare, forse Cinecittà non fa per voi. Ma se vi servono maestranze creative, scenografie monumentali, infrastrutture moderne e competenza, allora questo è il posto giusto», ha spiegato l’AD.
Prossime tappe
Il traguardo è fissato: gennaio 2026 vedrà l'apertura a nuove produzioni, mentre da giugno 2026 Cinecittà sarà a pieno regime con 25 teatri operativi. Già oggi, le prenotazioni per il 2025 sono pressoché esaurite.
Con l'eccellenza come bussola e un capitale umano valorizzato – 344 professionisti tra tecnici e creativi – Cinecittà si candida a diventare il nuovo fulcro produttivo del cinema europeo.