Festival di Cannes 2025, Pedro Pascal: “Il cinema non si faccia intimidire da Trump”

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L'’attore cileno-americanolancia un appello accorato in difesa della libertà di espressione e del diritto d’asilo. Star del nuovo film di Ari Aster, Eddington, Pascal racconta la sua esperienza di rifugiato e invita il mondo del cinema a non temere le pressioni politiche: “Sono un immigrato. Voglio vivere dalla parte giusta della storia”.

Sul tappeto rosso del Festival di Cannes (Lo Speciale) , Pedro Pascal non ha soltanto portato il suo talento d’attore, ma anche la sua storia personale e una dichiarazione politica netta: “Vadano a farsi fottere”, ha detto senza mezzi termini, rivolgendosi a chi vorrebbe zittire il cinema quando si tratta di criticare figure potenti come Donald Trump.

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L’attore cileno-americano, noto per il suo ruolo nella serie HBO The Last of Us, è a Cannes per presentare Eddington, un neo-western distopico firmato dal regista Ari Aster, in cui recita accanto a Joaquin Phoenix. Nel film interpreta il sindaco di una cittadina del New Mexico, immersa in un’America immaginaria ma tragicamente simile alla realtà: divisa, impaurita, afflitta da teorie del complotto, razzismo e violenza.

Durante la conferenza stampa del film, Pascal ha parlato apertamente della necessità di difendere l’asilo politico, facendo riferimento al suo vissuto personale: “Sono un immigrato. I miei genitori sono rifugiati cileni. Anche io sono un rifugiato. Fuggivamo da una dittatura, e abbiamo trovato asilo prima in Danimarca e poi negli Stati Uniti. Se non fosse stato così, non so cosa ne sarebbe stato di noi”

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"Il cinema deve rimanere libero"

Parole che arrivano in un momento politico estremamente teso negli Stati Uniti. . Pascal non ha esitato a criticare le politiche migratorie del presidente e i tentativi, sempre più frequenti, di intimidire il mondo culturale: “Non dovremmo aver paura di criticare Trump. Il cinema deve rimanere libero. È nostro dovere raccontare storie che mettano in discussione il potere, che diano voce a chi non ne ha”. Eddington, ambientato in un’America prossima al collasso, riflette molte delle tensioni che agitano la società contemporanea. Il film è stato concepito prima della vittoria di Trump, ma le sue tematiche risuonano con inquietante attualità: isolamento, paura, nazionalismo, disinformazione. Pascal ha definito il progetto “un ritratto spietato ma necessario di un Paese che si sta perdendo”.

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“Voglio che le persone siano al sicuro e protette"

L’attore, visibilmente commosso nel parlare della sua esperienza da rifugiato, ha concluso con una dichiarazione che è suonata come un impegno morale: “Voglio che le persone siano al sicuro e protette. Voglio anche vivere dalla parte giusta della storia”. Il suo intervento è stato accolto da lunghi applausi,. Pascal, con la sua voce forte e chiara, ha ricordato a tutti che il cinema non è solo intrattenimento, ma anche uno strumento potente per difendere i diritti umani e la dignità di chi è costretto a fuggire.

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