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Il Nibbio, la storia di Nicola Calipari diventa un film con Claudio Santamaria

Cinema
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Nastro d'Argento a "Il Nibbio", film su Calipari
00:01:42 min

Introduzione

Il 4 marzo 2005, Calipari veniva ucciso a Baghdad, mentre stava riportando a casa Giuliana Sgrena, liberata dopo un mese di prigionia. Il 6 marzo esce al cinema il film di Alessandro Tonda con Santamaria nei panni del militare e agente segreto

Quello che devi sapere

La trama del film "Il Nibbio"

Il Nibbio, il film su Nicola Calipari con Claudio Santamaria, esce al cinema giovedì 6 marzo.

 

Al centro della trama troviamo la figura di Nicola Calipari, alto dirigente del SISMI, in procinto di partire per una vacanza con moglie e figli quando viene richiamato a Roma: Giuliana Sgrena, giornalista de Il Manifesto, è stata rapita a Baghdad, mentre tornava da un campo profughi. Calipari, soprannominato "Il Nibbio", per 28 giorni sarà chiamato a viaggiare tra l'Iraq e la dirigenza dei Servizi Segreti per provare a liberare Giuliana Sgrena. Il suo obiettivo? Evitare che si ripeta ciò che l'anno prima era successo a Enzo Baldoni, giornalista ucciso in Iraq. 

 

Tuttavia, il suo impegno non basterà. Il destino, e l'incompetenza altrui, lo consegneranno alla morte.

 

Ancora oggi, l'omicidio di Calipari non ha un colpevole. 

Le parole di Sandro Petraglia, sceneggiatore del film

"Nicola Calipari è l’esempio del servitore dello Stato, di colui che chiunque vorrebbe vedere nelle nostre istituzioni", ha detto Sandro Petraglia, sceneggiatore de Il Nibbio. Spiegando che, alla moglie (Rosa Villecco), quella definizione non piace. Col film, Petraglia e Alessandro Tonda, il regista, hanno voluto porre l'accento su di un uomo raccontato troppo poco. Un uomo che, dietro la sua veste pubblica, era estremamente umano. E innamorato della sua famiglia.

 

Per scrivere Il Nibbio, Petraglia si è basato sui libri di Gabriele Polo, all’epoca direttore de Il Manifesto, e sul libro di Giuliana Sgrena Fuoco amico. Ma ha anche parlato con la moglie, per un ritratto che fosse il più fedele possibile. "Ci siamo mossi con il massimo del rispetto, inventando gran parte dei dialoghi visto che non avevamo testimonianze", ha spiegato, raccontando anche la reticenza dei figli nel veder la vita del padre trasposta attraverso dei copioni.

 

Ne è uscita una spy story ambientata tra Bagdad e l'Italia, con un protagonista che - anziché un supereroe - è un uomo mosso da un profondo senso di giustizia, e dall'amore per la vita. Non ci sono ideologismi, né contesti geo-politici da approfondire ne Il Nibbio. C'è la celebrazione di un uomo che, nell'immaginario collettivo, non è iconico. E nemmeno troppo noto. Ma che merita d'essere conosciuto, per quello che ha fatto e per quello che è stato.

Il protagonista è Claudio Santamaria

A vestire i panni di Nicola Calipari ne Il Nibbio troviamo Claudio Santamaria, attore romano classe 1974, David di Donatello per Lo chiamavano Jeeg Robot. L'attore è stato particolarmente apprezzato per film quali L'ultimo bacio, Diaz - Don't Clean Up This BloodPaz! e Passato prossimo, consolidando la sua fama con Romanzo criminale. Santamaria ha anche recitato in produzioni internazionali quali Casino Royale e - come doppiatore - nella trilogia di Batman di Christopher Nolan, e ha vestito i panni di Rino Gaetano nella fiction Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu.

 

Santamaria, che è ora al cinema anche con FolleMente di Paolo Genovese, ha raccontato d'aver passato ore col team di make-up per provare ad avvicinare il più possibile il suo aspetto a quello di Nicola Calipari.  "Poi abbiamo capito che, non riuscendo a raggiungere quel grado di verosimiglianza, un trucco caricato avrebbe tolto tempo e realtà al protagonista", ha spiegato, raccontando d'aver però perso dodicili chili: "Desideravamo che la sua prestanza fuoriuscisse dallo schermo grazie alla sua abilità di mediatore».

Sonia Bergamasco è Giuliana Sgrena, Anna Ferzetti è Rosa Villecco

Sonia Bergamasco, che ne Il Nibbio interpreta Giuliana Sgrena, conosceva già Rosa Villecco, moglie di Nicola Calipari. "Ho sempre percepito un’enorme dignità da parte di questa donna", ha detto, spiegando d'aver subito accettato la parte, e di essersi confrontata con Giuliana Sgrena "per dare corpo non al personaggio pubblico, ma alla persona".

 

Anna Ferzetti, candidata al David di Donatello per Domani è un altro giorno, presta invece il volto a Rosa Villecco. Un ruolo che all'inizio un po' la spaventava. Poi, quella paura l'ha superata proprio grazie a Rosa e alla sua gentilezza. Rosa le ha detto che, lei e Nicola, ridevano sempre. Che si divertivano tanto. Ed è con quella immagine nella testa, che s'è calata nei suoi panni. Perché, un attore, deve essere prima di tutto umile. Specialmente quando porta in scena vite vere.