Golden Globes, la rivincita di Demi Moore: primo premio a 62 anni con The Substance
CinemaL'attrice, premiata per la sua interpretazione in The Substance, ha raccontato di come, trent'anni fa, un produttore la definì una "da popcorn", arrivando a convincerla che non avrebbe mai ottenuto un riconoscimento per le sue capacità
A 62 anni e dopo oltre 40 di carriera cinematografica, Demi Moore ha finalmente vinto il suo primo premio importante da attrice. Lo ha fatto conquistando il Golden Globe (TUTTI I VINCITORI - I LOOK PIÙ BELLI) come migliore attrice in un film commedia o musicale, grazie alla sua performance in The Substance, l’horror diretto da Coralie Fargeat. E durante il discorso con cui ha ricevuto la statuetta, l’attrice di Ghost e Proposta indecente si è tolta qualche sassolino dalla scarpa.
"Un'attrice da popcorn"
“Trent’anni fa, un produttore mi disse che ero un’attrice da popcorn – ha detto Moore – e all’epoca mi ero convinta che una cosa del genere non potesse capitarmi. Che potevo fare film di successo e tantissimi sogni, ma che non avrei mai ricevuto un riconoscimento. Avevo fatto mia quell’idea e ci credevo. Questa cosa mi ha corroso nel tempo, fino a quando, qualche anno fa, ho pensato che ero arrivata al capolinea, che forse avevo fatto tutto ciò che dovevo fare”.
L'occasione con The Substance
A farle cambiare idea, in un momento difficile della sua carriera, è stata una sceneggiatura “magica, audace, coraggiosa, fuori dagli schemi”: quella di The Substance, ovviamente, l’occasione del suo grande ritorno. Il ruolo di Elisabeth Sparkle, cinquantenne che pur di non invecchiare è disposta ad assumere un farmaco illegale che faccia uscire da lei una sua versione più giovane e perfetta (interpretata nel film da Margaret Qualley), è quello della svolta. “L’universo mi ha detto: non hai ancora finito”, ha aggiunto l’attrice ringraziando “tutte le persone che sono state dalla mia parte e hanno creduto in me quando io stessa non ci credevo”.
Mettere via il metro
“In quei momenti in cui pensiamo di non essere abbastanza intelligenti o belle o magre o di successo o, semplicemente, che non siamo abbastanza, io ho incontrato una donna che mi ha detto: ‘Ricordati che non sarai mai abbastanza, ma puoi arrivare a riconoscere il tuo valore solo se metti via il metro”.