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Mostra del Cinema di Venezia 2024, il giorno di Francesca Comencini e Fabrizio Gifuni

©Getty

Regista e attore Fuori Concorso con Il tempo che ci vuole. La scenografa Paola Comencini premiata con il Campari Passion for Film. Fuori gara anche Broken Rage di Takeshi Kitano. In Concorso Qing Chun: Gui (Youth: Homecoming) di Wang Bing e Love di Dag Johan Haugerud. Le Giornate degli Autori chiudono con Basileia di Isabella Torre. Don't cry, butterfly di Dương Diệu Linh ha vinto il Gran Premio IWonderfull assegnato dalla giuria internazionale della Settimana Internazionale della Critica

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Venezia 81, Tv2000 presenta 4 docufilm su giovani e sacro

Giovani, adolescenza, santità, simbologia del sacro. Sono i temi trattati dai quattro documentari che Tv2000 ha presentato oggi all'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Si tratta di Km333 - ultima fermata (regia di Gianni Vukaj), L'alpinista di Dio - Pier Giorgio Frassati (di Monica Mondo), Dove vanno gli anni (Giuseppe Carrieri) e I simboli del sacro: docuserie in 10 puntate (Filippo Genovese).


"Ringraziamo il presidente della Biennale, Pietrangelo
Buttafuoco", ha detto il direttore Vincenzo Morgante. "Ancora
una volta la Mostra del cinema di Venezia apre le braccia per accogliere e lanciare le proposte di Tv2000 per la nuova stagione televisiva: un poker di documentari di cui siamo particolarmente orgogliosi e che, ne sono certo, non mancheranno di suscitare l'interesse del pubblico"

Venezia 81, a Vermiglio e Ainda Estou Aqui premio Green Drop

Ai film "Vermiglio" di Maura Delpero e "Ainda Estou Aqui" di Walter Salles, in concorso alla 81ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, e' andato il "Green Drop Award" 2024 di Green Cross Italia, giunto alla tredicesima edizione. Il premio, la goccia di vetro di Murano realizzata dal maestro Simone Cenedese, contiene quest'anno la terra della casa natale di Rachel Carson, a Springdale, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania. "Ci sono stati due titoli che hanno rappresentato i valori e la mission di questo premio": con queste parole la giuria d'onore presieduta da Simone Gialdini, direttore generale ANEC - Associazione Nazionale Esercenti Cinema, ha annunciato i vincitori di questa edizione. 'Vermiglio' per aver rappresentato, con echi poetici che richiamano il cinema di Ermanno Olmi, un mondo rurale che vive secondo il ritmo delle stagioni scandito dalla natura, dando vita a una narrazione che, oltre a recuperare memorie e valori di una societa' contadina ormai scomparsa, diviene un significativo apologo sulla modernita'. 'Ainda Estou Aqui' perche' unisce il tema portante della resilienza civile, al percorso della protagonista come attivista dei diritti civili - negli stessi anni in cui in Brasile si assiste, per esempio, alla campagna di perimetrazione dei territori della foresta amazzonica - ribadendo una volta di piu', come i valori che riguardano l'umanita' non siamo mai distanti e non possano essere disgiunti da un processo di crescita democratica e in generale come l'etica umana sia l'unica via di salvezza per il nostro pianeta. (Vai alla recensione di Vermiglio)

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Venezia 81, assegnato il premio "Persone Lavoro Ambiente"

Nell'ambito della  Mostra del cinema di Venezia si è tenuta la quinta edizione del Premio collaterale della Fai-Cisl "Persona Lavoro Ambiente". Il riconoscimento e' andato al film "Peacock" del giovane regista austriaco Bernard Wenger. Un'opera che si distingue, ha spiegato la giuria del Premio, "per la qualita' della scrittura, della realizzazione e dell'interpretazione, una commedia a tratti grottesca che scava in modo originale e accattivante nella drammaticita' di tematiche come la solitudine, il conformismo e l'estensione dell'offerta dei servizi alla sfera dei rapporti umani e dell'intimita', con l'anestesia dei sentimenti e l'alienazione che ne derivano", spingendo lo spettatore "a interrogarsi su un necessario ma sempre piu' labile confine tra dimensione individuale e professionale". 

Per la menzione speciale sul tema del Lavoro sono stati premiati due film. "Sugar Island" di Johanne' Go'mez Terrero ha colpito per la sensibilita' antropologica con cui descrive, attraverso la gravidanza della tredicenne protagonista, i retaggi coloniali e le lotte dei lavoratori haitiani delle piantagioni di canna da zucchero a Santo Domingo, schiacciati da un sistema sociale e normativo che nega l'iscrizione all'anagrafe e l'accesso ai piu' basilari diritti, tra i quali anche quelli previdenziali. 

Mentre il film italiano "Anywhere Anytime" di Milad Tangshir e' stato apprezzato per aver raccontato, omaggiando anche il celebre "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica, la condizione dei lavoratori immigrati attraverso la storia di un giovane rider, facendo emergere l'aspetto irrisolto dei cosiddetti "invisibili" e di una mancata inclusione che spinge il protagonista nei circuiti dell'illegalita' e del lavoro nero. La menzione speciale per la tematica Ambiente e' andata invece al film francese "Le Mohican" di Frèderic Farrucci, apprezzato per aver denunciato, attraverso la ribellione alle speculazioni edilizie e alla mafia da parte di uno degli ultimi pastori di capre della Corsica, la distruzione del paesaggio e la scomparsa di pratiche agricole tipiche, rilanciando i temi della legalita' e della tutela dei territori, senza precludere la possibilita' di un futuro positivo attraverso il ricambio generazionale.

Tutti i red carpet di Kasia Smutniak

Dagli abiti romantici e ricamati del 2012, edizione nella quale era stata scelta come madrina, agli outfit minimal e seducenti delle ultime stagioni, il tappeto rosso della Mostra del Cinema di Venezia ha assistito all'evoluzione dello stile dell'attrice (dallo scorso anno anche regista), ammiratissima dal pubblico grazie al fascino irresistibile e ai guardaroba incredibili e audaci (LA GALLERY)

Kasia Smutniak

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Joker: Folie à Deux, un sequel inaspettato. La recensione

Joaquin Phonenix e Lady Gaga in una sorprendente opera dark incentratata su Arthur Fleck e sul suo alter ego truccato da clown. Tra animazione, dramma carcerario, thriller processuale e melò, il regista Todd Philllips firma un coraggioso lungometraggio dove la musica e la danza sono protagoniste (LA RECENSIONE)

Joker: Folie à Deux

Foto di Warner Bros Pictures

Il tempo che ci vuole, con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano

Gli attori sono arrivati al Lido per presentare la pellicola di Francesca Comencini, un racconto sui momenti vissuti con il padre, il regista Luigi

Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano

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Wang Bing, in Cina fare denaro è l'unica ambizione

Con l'avvicinarsi delle vacanze di Capodanno i laboratori tessili di Zhili sono quasi tutti deserti. I pochi dipendenti rimasti sono in disperata attesa dello stipendio per pagarsi il viaggio di ritorno a casa. Dalle rive del fiume Yangtze alle montagne dello Yunnan, tutti festeggeranno nelle proprie città natali e celebreranno i rituali di prosperità con la famiglia. Per Shi Wei questa è anche l'opportunità di sposarsi, come per Fang Lingping. Il marito, ex tecnico informatico, dovrà seguirla a Zhili dopo la cerimonia. Imparare è difficile, ma ciò non ostacola l'avvento di una nuova generazione di lavoratori.


È il racconto di Youth: Homecoming, il film in Concorso a Venezia 81 firmato dal grande documentarista cinese Wang Bing, nonché ultima parte di una trilogia formata con i precedenti Youth (Spring) e Youth (Hard Times). "In Cina la maggior parte dei giovani lavora duramente per mantenersi. Gli stipendi sono molto bassi, le giornate infinite e non c'è quasi tempo di riposare. La società cinese ha ridotto la loro vita quotidiana a lavoro. Guadagnare denaro è diventato l'unica ambizione", ha detto il regista. "Lavorare nelle zone del fiume azzurro, dal 2014 al 2019, è stata esperienza molto significativa, molto bella. La Cina è oggi un Paese in grande sviluppo, ma esistono anche classi sociali che vivono in situazioni davvero molto difficili. È anche vero che siamo in tanti, ma ho voluto far vedere questo grande disagio, questa parte meno conosciuta del mio Paese".


Il tema della trilogia, ha spiegato Wang Bing, "non a caso racconta questo ambiente di giovani operai e contadini. Un ambiente che conosco bene. Quando ho deciso di fare il regista mi chiedevo, ma cosa posso mai fare come cineasta? E alla fine ho capito che dovevo documentare quel mondo in cui ero cresciuto, era il modo migliore per lasciare la mia testimonianza". 


Il prossimo sarà ancora un documentario?  "Credo che proseguirò nel documentario, è la mia forma di espressione, anche se immagino che la fiction sia più apprezzata dal pubblico. Cercherò comunque di portare avanti questo genere che conosco bene e di migliorarlo ancora"

Francesca Comencini, racconto il mio legame padre-figlia

"Il legame padre-figlia è fondante e fondamentale per qualsiasi donna, e di fatto mi sono resa conto che è stato trattato molto poco nel cinema. Questo film è quindi il tentativo di raccontare questo legame così importante", ha detto la regista Francesca Comencini, oggi Fuori Concorso con il film Il tempo che ci vuole,  dedicata a suo padre Luigi. "Si tratta di un film che avevo dentro di me da sempre, però ci voleva del tempo perché mi sentissi pronta. Ci vuole del tempo anche per poter dire grazie. Una delle cose che il cinema, e l'arte, ti consente di fare, è attraversare il
confine tra chi è vivo e chi non c'è più. E questo è forse uno degli scopi ultimi del lavoro che facciamo"

Francesca Comencini

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Venezia 81, la Regione Veneto presenta un corto sulla sicurezza sul lavoro

La Regione Veneto ha portato la prevenzione in sanità alla Mostra del Cinema di Venezia, dove è stata presentata la Sicurezza sul Lavoro: responsabilita' di qualcun altro tutti, finalizzata a creare consapevolezza sugli infortuni sul lavoro. Qualcun altro è approdata a Venezia 81 con il cortometraggio  Compagni, presentato oggi nello spazio della Regione Veneto. "Con la presentazione qui alla Mostra del Cinema di questi due corti vogliamo sottolineare come sia importante la comunicazione e il linguaggio per raggiungere più persone possibile anche con diversi mezzi di comunicazione, e quindi la
sicurezza sui luoghi di lavoro", ha detto l'assessore Manuela Lanzarin. "Ma è una sicurezza che è di tutti noi, quindi ognuno di noi con i nostri gesti, con piccole cose, possiamo effettivamente cercare di essere più sicuri nei luoghi di lavoro e fare più sicurezza. Guardiamo anche alla sicurezza stradale, e quindi alla consapevolezza che se abbiamo abusato, se siamo stanchi insomma, vale la pena fermarci. Fare una pausa serve proprio per non mettere a repentaglio la nostra vita, ma anche la vita di chi ci ha a fianco o di chi è in giro per lavoro. Sappiamo che il Veneto sta investendo molto con l'aggiornamento al nuovo piano strategico per quanto riguarda la sicurezza negli infortuni sul lavoro con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema, e
sta puntando molto sulla comunicazione e sul linguaggio proprio per far arrivare un messaggio di questo tipo".


La campagna è stata progettata anche con il contributo delle parti sociali, che hanno rappresentato l'impegno di tutti, nessuno escluso, per aumentare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Accanto ai principali settori dove si sono verificati gli infortuni mortali nella Regione del Veneto (Agricoltura, Edilizia, metalmeccanica), la campagna di comunicazione interessera' setting chiave quali le scuole di ogni ordine e grado, ovvero i luoghi dove si formano i lavoratori di domani e dove è necessario portare il messaggio che la sicurezza nei luoghi di lavoro comincia innanzitutto dai comportamenti di ciascuno. Il corto presentato, per la regia di Mattia Beraldo che già aveva diretto Il secondo tempo di Julian Ross, è stato concepito in collaborazione con Shado che ha curato la campagna di comunicazione per la Regione e si pone come strumento di comunicazione

Venezia 81, assegnato il premio "Persone Lavoro Ambiente"

Nell'ambito dell'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia si è tenuta la quinta edizione del Premio collaterale della Fai-Cisl Persona Lavoro Ambiente. Il riconoscimento è andato al film Peacock del giovane regista austriaco Bernard Wenger. Un'opera che si distingue, ha spiegato la giuria, "per la qualità della scrittura, della realizzazione e dell'interpretazione, una commedia a tratti grottesca che scava in modo originale e accattivante nella drammaticità di tematiche come la solitudine, il conformismo e l'estensione dell'offerta dei servizi alla sfera dei rapporti umani e dell'intimità, con l'anestesia dei sentimenti e l'alienazione che ne derivano", spingendo lo spettatore "ad interrogarsi su un necessario ma sempre più labile confine tra dimensione individuale e professionale".


Per la menzione speciale sul tema del Lavoro sono stati premiati due film. Sugar Island di Johanné Gómez Terrero ha colpito per la sensibilità antropologica con cui descrive, attraverso la gravidanza della tredicenne protagonista, i retaggi coloniali e le lotte dei lavoratori haitiani delle piantagioni di canna da zucchero a Santo Domingo, schiacciati da un sistema sociale e normativo che nega l'iscrizione all'anagrafe e l'accesso ai piu' basilari diritti, tra i quali anche quelli previdenziali. Mentre il film italiano Anywhere Anytime di Milad Tangshir è stato apprezzato per aver raccontato, omaggiando anche il celebre Ladri di
biciclette
di Vittorio De Sica, la condizione dei lavoratori immigrati attraverso la storia di un giovane rider, facendo emergere l'aspetto irrisolto dei cosiddetti "invisibili" e di una mancata inclusione che spinge il protagonista nei circuiti dell'illegalità e del lavoro nero.


La menzione speciale per la tematica Ambiente è andata invece al film francese Le Mohican di Frédéric Farrucci, apprezzato per aver denunciato, attraverso la ribellione alle speculazioni edilizie e alla mafia da parte di uno degli ultimi pastori di capre della Corsica, la distruzione del paesaggio e la scomparsa di pratiche agricole tipiche, rilanciando i temi della legalità e della tutela dei territori, senza precludere la possibilità di un futuro positivo attraverso il ricambio generazionale

Venezia 81, a Vermiglio e Ainda Estou Aqui il premio Green Drop

Ai film Vermiglio di Maura Delpero e Ainda Estou Aqui di Walter Salles, in Concorso alla 81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, è andato il Green Drop Award 2024 di Green Cross Italia, giunto alla 13esima edizione. Il premio, la goccia di vetro di Murano realizzata dal maestro Simone Cenedese, contiene quest'anno la terra della casa natale di Rachel Carson, a Springdale, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania. "Ci sono stati due titoli che hanno rappresentato i valori e la mission di questo premio", ha dichiarato la giuria d'onore presieduta da Simone Gialdini, direttore generale ANEC - Associazione Nazionale Esercenti Cinema, che ha annunciato i vincitori. 


Vermiglio per aver rappresentato, con echi poetici che richiamano il cinema di Ermanno Olmi, un mondo rurale che vive secondo il ritmo delle stagioni scandito dalla natura, dando vita a una narrazione che, oltre a recuperare memorie e valori di una società contadina ormai scomparsa, diviene un significativo apologo sulla modernità. Ainda Estou Aqui perché unisce il tema portante della resilienza civile al percorso della protagonista come attivista dei diritti civili - negli stessi anni in cui in Brasile si assiste, per esempio, alla campagna di perimetrazione dei territori della foresta amazzonica - ribadendo una volta di più come i valori che riguardano l'umanità non siano mai distanti e non possano essere disgiunti da un processo di crescita democratica, e in generale come l'etica umana sia l'unica via di salvezza per il nostro pianeta

Vermiglio

Love, Dag Johan Haugerud racconta il film oggi in Concorso a Venezia 81

“Fare una trilogia, di cui Love è il terzo e ultimo capitolo, significa assumere prospettive diverse e sperimentare diverse texture. Gran parte della sceneggiatura è stata anche modellata sugli attori con cui volevo raccontare questa storia. Alcuni argomenti che tocchiamo nel film, come il cancro alla prostata, possono essere piuttosto cupi, ma abbiamo cercato di non narrarli in modo cupo perché troviamo più interessante presentarli come parte della vita quotidiana. In questo film in particolare il dramma e il conflitto si svolgono su livelli diversi, il che forse rende questo film il più romantico dei tre", ha commentato il regista

Kevin Costner, il divo avvistato al Lido

L'attore e regista è sbarcato alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare Fuori Concorso il film di chiusura Horizon: An American Saga - Capitolo 2, che racconta la nascita, la morte e la rinascita di una colonia fluviale nel Territorio del Nuovo Messico del diciannovesimo secolo. Attraverso il sovrapporsi dei punti di vista spesso contrastanti di coloni e soldati, magnati delle ferrovie e mercanti di bestiame, nativi americani e lavoratori cinesi immigrati, il film racconta la storia unica, coraggiosa e concreta delle difficoltà di una giovane nazione, delle sue promesse e dei suoi peccati originali

Kevin Costner

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Queer, Luca Guadagnino e Daniel Craig rispondono su 007 gay

Interrogati in conferenza stampa sul possibile orientamento sessuale della spia britannica, che l'attore ha interpretato più volte sul grande schermo, i due artisti hanno risposto con ironia. In particolare, il regista ha commentato: "Ragazzi, facciamo gli adulti per un secondo" (IL VIDEO)

Luca Guadagnino e Daniel Craig

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Disclaimer, la serie di Alfonso Cuarón con Cate Blanchett parteciperà agli Oscar 2025?

Il magazine statunitense Deadline ha riportato in esclusiva che il regista premio Oscar avrebbe intenzione di creare una versione per l'Academy della sua acclamata produzione di sette ore, presentata in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia (SCOPRI QUI)

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Qing Chun: Gui (Youth: Homecoming), il regista Wang Bing

"In Cina la maggior parte dei giovani lavora duramente per mantenersi. Gli stipendi sono molto bassi, le giornate infinite e non c’è quasi tempo di riposare. La società cinese ha ridotto la loro vita quotidiana a lavoro. Guadagnare denaro è diventato l’unica ambizione", ha commentato Wang Bing, regista del documentario Qing Chun: Gui (Youth: Homecoming), oggi in Concorso a Venezia 81

Wang Bing

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Le star al Lido, da Luca Marinelli a Isabelle Huppert

Per la penultima giornata della Mostra del Cinema di Venezia, le celebrità scelgono il meglio che possiedono. Dall’abito in seta rosa confetto con dettagli cut-out e fiore-coccarda tridimensionale dell’attrice Alessandra Masi, fino al mix casual chic di Luca Marinelli, protagonista della nuova serie Sky Original M – Il figlio del secolo, presentata Fuori Concorso a Venezia (LA GALLERY)

Alessandra Masi

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Giornate degli Autori, arriva Basileia di Isabella Torre

"L’Aspromonte, con il suo paesaggio aspro e spietato, è il vero protagonista della mia storia. Lì il passato è una presenza costante, depositario della tradizione ma anche di un destino ineluttabile. I conflitti esplodono improvvisamente in momenti particolari, quando è necessario confrontarsi con forze esterne e minacce straniere. Nel mio racconto l’archeologo e le sue attività rappresentano questa improvvisa e violenta intrusione che scatena conseguenze inimmaginabili. Ma il tentativo di riportare alla luce il passato e di piegarlo agli imperativi della scienza e del commercio scatena reazioni violente e mostruose. Dalle viscere della terra violata e ferita emergono le Ninfe, minacciose e affascinanti al tempo stesso. Sono creature senza freni, né umane né divine, né vive, né morte. Una volta liberate, si infiltrano nella vita dei villaggi vicini disseminando morte e distruzione. Sono creature indefinibili, effimere ed eteree come la nebbia delle montagne circostanti, ma lasciano un segno indelebile su tutto ciò che toccano. Sono lì per ristabilire la distanza tra gli uomini e i misteri del mondo", ha detto la regista.


Isabella Torre è una regista, scrittrice e attrice italiana. Nel 2018 ha scritto, diretto e interpretato il suo primo cortometraggio, Ninfe, che è stato presentato in anteprima alla Mostra di Venezia. Nel 2019 ha diretto Vernice, un cortometraggio documentario sul tema della seconda generazione di immigrati in Italia, basato sulla storia di Mojo, un rapper di Roma. Nel 2021, è tornata a Venezia con il cortometraggio Luna piena, presentato alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Basileia è il suo primo lungometraggio

Isabella Torre

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Il tempo che ci vuole, Francesca Comencini e la memoria del padre Luigi

"Il mio scrupolo è stato quello di essere il più onesta possibile, il più vicina possibile al teatro della mia memoria". La regista Francesca Comencini ha raccontato a Sky TG24 la genesi de Il tempo che ci vuole, il racconto sui momenti vissuti con il padre Luigi oggi Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia

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Diva Futura, tra porno e libertà il film su Riccardo Schicchi. La recensione

Tratto dal romanzo Non dite alla mamma che faccio la segretaria di Debora Attanasio (Barbara Ronchi), il film di Giulia Steigerwalt in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia racconta il regista, fotografo e imprenditore italiano Riccardo Schicchi (Pietro Castellitto), che con la sua agenzia Diva Futura ha reso popolare in Italia il termine Pornostar. Un viaggio tra luci e ombre alla scoperta di un fenomeno sociale e mediatico. Nel cast anche Denise Capezza, Lidija Kordic e Tesa Litvan, rispettivamente nei ruoli Moana Pozzi, Ilona Staller ed Eva Henger (LA RECENSIONE)

Diva Futura

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