Iddu, tutto sul film con Toni Servillo ed Elio Germano ispirato a Matteo Messina Denaro
CinemaScopriamo tutto quello che c'è da conoscere sul terzo film del duo siciliano composto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2024. Era uno dei titoli più attesi alla kermesse targata Lido e non da meno è l’attesa per l’uscita nelle sale: arriverà al cinema in Italia a partire dal 10 ottobre 2024 grazie a 01 Distribution
Manca poco all'uscita al cinema di uno dei film più attesi della stagione: Iddu - L'ultimo padrino, la pellicola che si ispira ai pizzini del boss mafioso Matteo Messina Denaro.
Si tratta del terzo film del duo siciliano composto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, ed è stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024. Era uno dei titoli più attesi alla kermesse targata Lido e l’attesa è altissima anche per l’uscita nelle sale: arriverà nei cinema italiani a partire dal 10 ottobre 2024 grazie a 01 Distribution (mentre a livello internazionale la distribuzione è curata da Les Films du Losange).
La pellicola diretta da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza vede come protagonisti Toni Servillo ed Elio Germano.
“L’idea iniziale di questo film è nata dalla lettura dei numerosi pizzini ritrovati nel corso della lunga latitanza del capomafia Matteo Messina Denaro”, spiegano i registi. Scopriamo tutto quello che bisogna sapere su questo film.
Presentato in concorso a Venezia 81, è prodotto da Italia e Francia, nello specifico da Indigo Film (Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri) con Rai Cinema, Les Films du Losange (Alexis Dantec).
È recitato sia in italiano che in dialetto siciliano e si avvale di un cast italiano davvero eccezionale: Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo, Fausto Russo Alesi, Antonia Truppo, Tommaso Ragno, Betti Pedrazzi, Filippo Luna, Rosario Palazzolo, Roberto De Francesco, Vincenzo Ferrera, Maurizio Marchetti, Gianluca Zaccaria e Lucio Patanè sono gli interpreti di Iddu.
Dopo l'anteprima mondiale veneziana, Iddu è atteso nelle sale italiane il 10 ottobre 2024, distribuito da 01 Distribution.
La produzione di Iddu
Della fotografia, si è occupato Luca Bigazzi, del montaggio Paola Freddi, della scenografia Gaspare De Pascali e dei costumi Andrea Cavalletto.
A occuparsi delle musiche, c’è Colapesce, mentre Stefano Campus, Mirko Perri, Giulio Previ hanno curato il suono.
Gli effetti visivi sono di Pasquale Di Viccaro.
Il duo di autori siciliani è approdato al Lido con Iddu dopo due partecipazioni al Festival di Cannes. Lì, nel 2013, i registi avevano vinto la Semaine de la Critique con Salvo, per aprire poi quella stessa sezione nel 2017 con Sicilian Ghost Story. Sono trascorsi sette anni e quest’anno hanno gareggiato nella competizione principale di Venezia con un film ispirato al mafioso Matteo Messina Denaro, catturato nel 2023 dopo quasi 30 anni di latitanza e poi morto di cancro a settembre dello stesso anno.
La pellicola Iddu - L'ultimo padrino alla fine non ha vinto il Leone d'oro a Venezia, tuttavia è stata insignita del Premio Pasinetti, uno dei premi collaterali della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia - dedicato a Francesco Pasinetti, regista, sceneggiatore, critico cinematografico e fotografo italiano - che viene assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).
La trama
Il film è ambientato in Sicilia, nei primi anni Duemila. Dopo alcuni anni in prigione per mafia, il politico Catello ha perduto tutto quanto.
Quando i Servizi segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, che è l’ultimo grande latitante di mafia in circolazione, Catello crede di aver trovato finalmente l’occasione per rimettersi in gioco. Del resto, lui è un vero e proprio illusionista, in grado com’è di trasformare verità in menzogna e menzogna in verità.
Uomo furbissimo e dotato di cento maschere da indossare a seconda dell’occasione, darà vita a uno scambio epistolare con il latitante. Tenta di approfittarsi del suo vuoto emotivo, compiendo un azzardo assai rischioso dato che si tratta di uno dei criminali più ricercati al mondo.
approfondimento
Iddu, una clip del film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia
Un’idea nata “dalla lettura dei numerosi pizzini”
“L’idea iniziale di questo film è nata dalla lettura dei numerosi pizzini ritrovati nel corso della lunga latitanza del capomafia Matteo Messina Denaro”, spiegano Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, i registi di Iddu.
“Attraverso queste insolite lettere, il boss gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari. I pizzini trascendevano però la funzione pratica di comunicazione criminale e lasciavano emergere aspetti della sua personalità e la natura del mondo tragico e ridicolo che intorno a lui volteggiava spericolatamente. Traendo libera ispirazione dai pizzini, Iddu racconta il carteggio fra Matteo, principe riluttante di un mondo insensato, e Catello, maschera grottesca di solare amoralità. Con Matteo e Catello ci immergiamo nel vuoto dentro il quale un popolo sguazza come fosse un gran mare baciato dal sole e dagli dei”, concludono i registi.
La colonna sonora di Colapesce
La soundtrack del film è curata da Colapesce, 41 anni, musicista che mette in pausa a tempo indeterminato il progetto portato avanti con il collega Dimartino.
I due, dopo una lunga gavetta da solisti, erano stati lanciati al successo nel 2022 assieme, diventando celeberrimi come Colapesce Dimartino, quello che era diventato quasi un brand musicale, impossibile da scindere per il pubblico.
E invece adesso la scissione c'è eccome, di comune accordo tra i due artisti.
Tra i nuovi progetti di Colapesce, c'è quindi questo per lui in edito progetto di comporre una colonna sonora cinematografica: per lui è una prima volta in assoluto, quindi Iddu ‒ L'ultimo padrino di Grassadonia e Piazza è un vero e proprio battesimo per questo musicista.
"Io mi sono innamorato preso di questa sceneggiatura", spiega Colapesce ai microfoni dell'edizione italiana di Vanity Fair. La storia è ispirata, come sappiamo, alla vicenda di mafia di Matteo Messina Denaro, con Catello Palumbo (Toni Servillo) che è un politico condannato per concorso esterno in associazione mafiosa a cui viene fatta un'offerta dai servizi segreti. Quest'uomo sarà libero se inizierà uno scambio epistolare con quello che è il suo figlioccio, il latitante Matteo (interpretato da Elio Germano), inducendolo a rivelare dove si nasconde.
Colapesce racconta a Vanity Fair che a colpirlo di quella sceneggiatura è stato "lo sguardo poetico che ha, su un tema, la mafia, spesso invece mitizzato, reso figo. Non in film come Il Padrino, dove la narrazione è palesemente cinematografica, falsa; quanto in prodotti nuovi, dove di solito l'immagine del malavitoso, del mafioso, è positiva".