Le immagini raccontano la storia di Riccardo, un giovane che si affida a una app per superare la sua timidezza, affrontando un tema attualissimo: la crescente dipendenza dei giovani dalla tecnologia per gestire i rapporti umani
Meglio affidarsi al proprio istinto o ad un app che ti guida verso la scelta perfetta? Meglio un invito ad uscire di persona o un cuoricino su una app di dating?
È il dilemma di Riccardo, il classico adolescente timido e impacciato, che per trovare la sua anima gemella si affida a un inquietante avatar digitale; è anche quello di Teresa, sua sorella, che ricerca nella sua relazione i limiti dell’amore e del rispetto. E' il tema del cortometraggio 101% che è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia (SEGUI LA DIRETTA - GUARDA LO SPECIALE).
DIPENDENZE DALLA TECNOLOGIA PER GESTIRE I RAPPORTI UMANI
In un mondo sempre più dominato dal digitale, manca ancora una piena consapevolezza dello strumento e la figura di un educatore capace di istruire le nuove generazioni sull’utilizzo della tecnologia, evidenziandone tanto le opportunità quanto i pericoli. One More Pictures, in collaborazione con Rai Cinema, ha sempre avuto a cuore il pubblico giovanile. Da sei anni, con il contest “La Realtà che Non Esiste”, si prefigge di promuovere una nuova forma di “educazione digitale”. Questo percorso educativo è ormai diventato un passaggio urgente e necessario, destinato ai cosiddetti “nativi digitali”. I risultati emersi negli anni, grazie ai nostri partner, in primis la Polizia Postale, rivelano un uso della tecnologia da parte dei giovani spesso imprudente e con scarse informazioni, il che li espone a rischi quotidiani sui social. Attraverso il contest, tentiamo di concretizzare una maggiore informazione e consapevolezza. Coinvolgendo talenti di grande rilievo nazionale, riusciamo a comunicare più facilmente con i giovani, assicurando ai cortometraggi una diffusione ampia su diverse piattaforme. Talenti come Andrea Arru, Giulia De Lellis, Daniele Davì e Geolier non solo arricchiscono l’opera filmica dal punto di vista artistico, ma, grazie alle loro fanbase in target, si fanno promotori di educazione digitale. Affiancati da istituzioni come la Polizia Postale e da esperti come il Professor Raffaele Morelli, estendono la discussione a un pubblico più ampio, offrendo un'analisi approfondita delle tematiche anche per la sfera degli adulti e genitori. La sesta edizione del contest “La Realtà che non esiste” è stata vinta dal giovane e promettente autore Andriy Odlyvanyy con il cortometraggio 101%. La storia segue Riccardo, un giovane che si affida a un’app per superare la sua timidezza, affrontando un tema attualissimo: la crescente dipendenza dei giovani dalla tecnologia per gestire i rapporti umani. Il cortometraggio va oltre la critica delle devianze tecnologiche, esplorando le dinamiche di una cultura di genere violenta che si manifesta tanto online quanto nella vita reale. Il legame tra Riccardo e sua sorella Teresa, intrappolata in una relazione tossica, è il cuore del racconto: un percorso di liberazione e crescita personale che esorta all’amore per sé stessi, al di là di ogni interazione digitale.
Il progetto avrà una diffusione multi-piattaforma, a partire da un Evento Speciale all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, di cui apprezziamo la lungimiranza e la visione comune del tema ormai da sei anni. Seguirà poi la distribuzione su Rai Play, in contemporanea con la première internazionale.
Ma questo progetto non si esaurirà con la sua diffusione online. Proseguirà in un percorso che coltiviamo con passione da sei anni. 101%, come i vincitori delle edizioni precedenti, entrerà a far parte di un circuito di educazione digitale che continueremo a promuovere. Attraverso festival, scuole e le migliori arene che riusciremo a trovare, faremo in modo che le tematiche del progetto continuino a essere discusse, esplorate e approfondite. Vogliamo che queste storie risuonino nei cuori e nelle menti dei giovani, invitandoli a riflettere su un futuro sempre più digitale, ma anche sempre più umano. Con la forza del cinema e l’impegno condiviso dei nostri partner, esploreremo nuovi orizzonti, scoprendo i pericoli nascosti e le opportunità brillanti che il progresso digitale porta con sé. Questo sarà il motore che alimenterà le prossime edizioni del contest e la nostra missione per il futuro. Perché, in fondo, ciò che vogliamo costruire è un mondo dove la tecnologia non sia solo uno strumento, ma un mezzo per crescere, connettersi e, soprattutto, educarsi. Ed è per questo che continueremo a lavorare instancabilmente: per un’educazione digitale che possa davvero fare la differenza.