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Tommaso Cassissa e il bello di vivere un oggi alla volta, tra cinema e web

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Arriva nelle sale dal 25 luglio, distribuita da Vision Distribution, Un oggi alla volta, l’opera prima di Nicola Conversa. Un dramedy sincero emozionante e divertente; per l’occasione abbiamo incontrato il protagonista del film, il popolarissimo content creator Tommycassi, al debutto nel lungometraggio. Ecco cosa ci ha raccontato

“Far ridere è più difficile che far piangere”, diceva il grande Totò. Figuriamoci riuscire a fare bene entrambe le cose. Eppure Nicola Conversa ha centrato il bersaglio al primo tentativo. Il suo esordio nel lungometraggio, Un oggi alla volta, nelle sale cinematografiche italiane a partire da mercoledì 25 luglio, alterna risate e lacrime. Un dramedy delicato, ma non scialbo, dolce ma non smielato spassoso ma non banale, il film e stato presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2032 nella sezione Alice nella Città e ha ottenuto il plauso del pubblico e della critica. Il merito di questo successo risiede anche in un cast davvero azzeccato: insieme a Ginevra Francesconi, Francesco Centorame, Katia Follesa, Marilù Pipitone, Edoardo Pagliai. Federica Pagliaroli, Cesare Bocci ed Elisabetta De Palo, c’è Tommaso Cassissa, conosciuto sul web con il nickname di Tommycassi. Il content creator da milioni di follower si dimostra assolutamente credibile nei panni di Marco, il protagonista del film. E sullo schermo brillano il suo talento genuino e la sua ricchezza frugale, capace di commuovere e di divertire.

Katia Folesa e Tommaso Cassissa in una scena di Un oggi alla volta

Un oggi alla volta, la trama del film

Marco è un ansioso diciannovenne prossimo alla maturità, con tre materie da recuperare, una madre che vive con lo smartphone in mano e un fratello che sogna di fare il cantante indie. È a-social e vorrebbe amare come si faceva un tempo. Aria si è diplomata l'anno precedente, ha tatuato sul braccio "un oggi alla volta" e vive ogni giorno come se fosse l'ultimo. A seguito di un numero di telefono memorizzato male, Marco e Aria si conoscono e iniziano a piacersi, ma Marco però non sa che Aria vive un oggi alla volta, non perché bellissima e ribelle come vuole dimostrare di essere, ma per colpa di una malattia.

Tommaso_Cassissa_Ginevra_Francesconi

approfondimento

Un oggi alla volta, cosa sapere sul film con Tommaso Cassissa

L'intervista a Tommaso Cassissa

Eri già stato diretto da Nicola Conversa nei suoi due precedenti lavori. So che il regista ha pensato subito a te per il ruolo da protagonista in Un oggi alla volta.

Sì, è andata proprio così, però bisognava capire se io fossi davvero in grado di farlo quindi ho sostenuto provini e audizioni. Mi sono impegnato, ho studiato, ci siamo trovati molto bene con Nicola. Durante le riprese, la nostra affinità sul set era autentica. C’era un bel dialogo tra noi, in ogni scena del film abbiamo cercato di raccontare al meglio una storia a cui tenevamo moltissimo.
 

Come sei riuscito a interpretare in maniera convincente un ragazzo che non usa i social, che sono l’àmbito in cui lavori quotidianamente come Content Creator?

Si è trattato di una grande sfida. Sono sempre stato appassionato di cinema e ho seguito corsi e ho fatto teatro. Però, arrivare dal mondo del web con un ruolo da protagonista era una grossa responsabilità. Le persone potevano essere influenzate dal mio ruolo sui social. Tuttavia, questo mi ha stimolato a mettermi in gioco ancora di più e poi sono stato circondato da superprofessionisti che mi hanno davvero accolto a braccia aperte.

Nel film c’è una scena in cui Marco piange e tu sei stato bravissimo. Come ti sei preparato?

È stato complicato, ho utilizzato delle tecniche che mi sono inventato al momento. Mi ero preparato studiando alcuni metodi sui libri, ma quando mi sono ritrovato sul set mi sono affidato all’istinto. Mi ha aiutato essere circondato da persone che credevano tantissimo in me, il regista e gli attori erano già super fiduciosi. Penso sia stato questo l’ingrediente segreto per riuscire a recitare al meglio quella scena.

Nel film il tuo personaggio deve affrontare la maturità. Che rapporto ha con gli esami?

Sono un veterano in fatto di esami. Sono sempre andato bene a scuola, ho conseguito la maturità senza problemi e successivamente mi sono laureato. Però gli esami mi hanno sempre messo ansia, questo è uno dei principali motivi per cui ho deciso di iscrivermi all’Università, per mettermi nuovamente in gioco e vincere quest’ansia da prestazione che provo quando devo affrontare qualcosa di nuovo; ma poi l’ansia si trasforma in adrenalina e questo mi aiuta nel il mio lavoro e con gli esami, le verifiche, le interrogazioni.

 

Nel film si parla della didattica a distanza.  Come hai vissuto il lockdown e l’isolamento forzato?

Per certi versi mi è servito. Mi ha permesso di frenare un attimo, di rimodellare la realtà intorno a me. Restare chiuso in casa come tutte le altre persone mi ha fatto comprendere che tutto può succedere e nulla è per sempre. Da un momento all’altro può scoppiare una pandemia che ti costringe a vivere in un modo in cui non avresti mai pensato di vivere. Questo è stato l’insegnamento più grande. Però ho avuto fortuna: sia l’Università sia il lavoro che facevo potevano tranquillamente essere portati avanti e crescere anche in una situazione di isolamento. Ovviamente per tanti non è stato così e si rivelata una tragedia. Questo mi ha molto intristito.

Quanto c’è di te nel personaggio di Marco?

Sicuramente in passato ero molto più simile al protagonista di Un oggi alla volta. Sono sempre stato molto impulsivo. Molti miei amici, mentre facevo i miei video su YouTube, mi dicevano: “Vorrei farlo anch’io ma ho paura di questo e quell’altro…”. Certo, pure io ho paura del giudizio degli altri però sono sempre stato uno che si butta e impara le cose facendole, nel frattempo studio, mi informo, faccio quello che è necessario fare per aggiustare il tiro. In questo mi rivedo Marco e nei suoi atteggiamenti impulsivi. Ovviamene crescendo per proseguire nel lavoro, nella vita e nella carriera è necessario essere molto più analitici e riflessivi. Comunque, secondo me ci vuole sempre una sana dose di incoscienza per compiere certe scelte. Chi ragiona troppo o è troppo analitico non si gode la vita e non raggiunge il massimo del suo potenziale.

 

Uno dei temi portanti del film è l’ansia per il tempo che passa.

Ne ho sofferto anche io, soprattutto quando facevo il liceo. Era una situazione difficile da affrontare. Penso sia un tratto tipico della nostra generazione. Non so da cosa dipendano la capacità e la possibilità di raccontarmi sui social e avere tanta gente che mi ascolta mi ha aiutato molto. Ho tante cose belle che mi circondano, tante persone, tanti legami. Sono l’unica cosa che conta e nel momento in cui ci si concentra su queste cose, quasi non si percepisce più lo scorrere del tempo.

Qual è il tuo film preferito?

In assoluto è The Truman Show. Amo la storia e l’interpretazione dell’attore protagonista. Mi piace tantissimo la dualità di Jim Carrey, la capacità di arrivare con così tanto impatto alle persone sia in un modo ironico, superficiale quasi grottesco sia in modo molto serio e profondo, Nel film di Peter Weir si percepisce questo switch, questo cambio di personalità, il passare da un atteggiamento al suo esatto contrario.

Ti piacerebbe proseguire la carriera di attore?

Assolutamente sì. Continuerò a studiare esercitarmi e provare a buttarmi in cose nuove senza, però, dimenticare il mondo da cui provengo. Il cinema mi affascina molto, ha molti punti in comune con quello che ho sempre fatto ma anche tante difficoltà in più. Occorre possedere strumenti differenti da quelli che utilizzo negli ambiti che frequento abitualmente. E trovo questo molto stimolante.

Infine, perché gli spettatori dovrebbero andare al cinema a vedere Un Oggi alla volta?

È un film che parla a tutti, una pellicola che affronta delle dinamiche tremendamente attuali, un’opera destinata a qualsiasi tipo di pubblico. Adotta uno stile elegante e leggero. Riesce a trasmettere dei messaggi importanti in maniera piacevole ed efficace.

Federica Pagliaroli e Tommaso Cassissa in una scena di Un oggi alla volta

La biografia di Tommaso Cassissa

Tommaso Cassissa, genovese classe 2000, inizia il suo percorso come content creator spontaneo ed irriverente, intrattenendo la sua fanbase con stand-up comedy di successo, grazie alla sua spiccata ironia e alle ottime capacità recitative, e raggiungendo oltre 4 milioni di follower tra i principali social network. Nel 2020 viene scelto da Boing per presentare il nuovo programma Boing Challenge sul canale televisivo dell’emittente e, grazie al successo di critica e ascolti, si conferma alla conduzione del game show anche per la stagione successiva in onda nel 2021/22. Nominato da Forbes Italia tra i giovani under 30 più promettenti del momento, nel 2022 Tommaso partecipa al programma Stand Up! Comici in prova su NOVE e diventa inoltre Ambassador delle Olimpiadi Milano Cortina. Lo stesso anno Tommaso fa il suo esordio sul grande schermo con il cortometraggio "La bambola di pezza", premiato alla 79a Mostra del Cinema di Venezia, mentre nel 2023 è protagonista docufilm “Pooh - Un attimo ancora” di One more Pictures e Rai, in onda in prima serata su Rai 1, nonché del lungometraggio "Un oggi alla volta" presentato al Festival del Cinema di Roma 2023 e uscito in sala dal 25 luglio.

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