L'attore era accusato di omicidio colposo. Impugnava la pistola da cui è partito il colpo accidentale che ha ucciso la direttrice della fotografia. Per la giudice del New Mexico Mary Marlowe Sommer, lo Stato ha nascosto prove che avrebbero potuto far luce sull'episodio
Finisce l’incubo processuale di Alec Baldwin. La giudice del New Mexico Mary Marlowe Sommer ha archiviato il processo in cui l’attore era imputato per omicidio colposo a seguito della morte per un colpo di pistola accidentale di Halyna Hutchins, direttrice della fotografia del film Rust. La giudice ha motivato la sua decisione spiegando di aver scoperto che lo Stato del New aveva nascosto prove che avrebbero potuto far luce sull’episodio. La notizia è stata riportata dal New York Times.
Condannata la responsabile delle armi
Baldwin, che del film era produttore e protagonista, aveva la pistola puntata verso la macchina da presa per provare una scena quando è partito il colpo che ha ucciso Halyna Hutchins. La responsabile delle armi sul set Hanna Gutierrez aveva caricato per sbaglio la pistola con proiettili veri e per questo è stata condannata a 18 mesi di carcere per omicidio colposo.
LA DIFESA DI BALDWIN
Secondo la difesa di Baldwin, l’attore non aveva alcuna responsabilità, non era infatti suo compito assicurarsi che la pistola non fosse caricata a salve. Durante l’udienza, l’avvocato Alex Spiro ha dimostrato che alcuni proiettili potenzialmente collegati alla sparatoria sono stati consegnati alla polizia senza avvisare la difesa, che non li ha potuti esaminare. La procuratrice Kari Morrissey ha replicato di non aver mai visto o sentito parlare di questi proiettili e che non corrispondono a quelli che hanno ucciso Hutchins. Ma la giudice ha dato ragione alla difesa.