Festival di Cannes 2024, 200 lavoratori in sciopero durante la kermesse. I motivi

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Vittoria Romagnuolo

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Paghe basse, sfruttamento legato agli straordinari, contratti inadeguati che non garantirebbero i sussidi: questi alcuni dei principali motivi legati alla protesta che potrebbe estendersi per tutta la durata dell'evento se non sarà avviata una seria trattativa tra le parti

Il Festival di Cannes, kermesse cinematografica di alto profilo spesso luogo in cui i manifestanti per le cause più varie si radunano per dare risalto mediatico alle loro istanze, quest'anno potrebbe essere preso di mira dai propri dipendenti, questa la notizia riportata nelle ultime ore dall'autorevole Deadline che, in esclusiva, ha riferito della messa a punto di scioperi che potrebbero coinvolgere circa duecento lavoratori.
Il gruppo di scioperanti, che include proiezionisti, programmatori, addetti stampa e tecnici, starebbe decidendo di incrociare le braccia nei giorni della kermesse ostacolandone il regolare svolgimento.
Le cause dei dissidi, sarebbero monetarie. I lavoratori lamentano problematiche legate alla retribuzione e ai contratti, entrambi del tutto inadeguati.

I motivi economici: sfruttamento e paghe basse

A poche settimane dall'accensione dei riflettori sul Palais des Festivals et des Congrès e con la messa a punto degli ultimi dettagli della manifestazione (proprio in queste ore è stata annunciata la consegna della Palma d'Oro onoraria a Meryl Streep), emergono a mezzo stampa notizie che preoccupano gli organizzatori della prestigiosa manifestazione cinematografica.
Deadline ha riportato i dettagli della protesta di circa duecento lavoratori appartenenti al gruppo Sous Les Écrans La Dèche: Collectif Des Précaires Des Festivals De Cinéma - organizzazione il cui nome richiama gli slogan adottati dai manifestanti della primavera del '68 - i quali hanno varie ragioni per alzare la voce nei confronti del Festival che non li tratterebbe adeguatamente.
Gli addetti ai lavori, tra cui figurano tecnici, proiezionisti, programmatori, lamentano paghe troppo basse in relazione al lavoro svolto e agli introiti di un'organizzazione come quella di Cannes. Una fonte anonima ha rivelato al sito di informazione specializzata che l'80% dei dipendenti guadagna meno di duemila euro al mese, una cifra che non riflette il costo della vita in città come Parigi.
L'amore per il cinema ha spinto i lavoratori del Festival ad accettare di essere sottopagati ma per molti di essi è arrivato il momento di dire basta e, se c'è la necessità, di incrociare le braccia.  

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Salari, contratti part-time e a breve termine

Le notizie diffuse nelle ultime ore non fanno chiarezza sulle forme di protesta che saranno adottate nel corso della kermesse. Tra le ipotesi si fanno largo sia la semplice manifestazione che la paralisi totale della attività, una possibilità che, come è logico, impensierisce gli organizzatori.
I disservizi potrebbero interessare tutta la manifestazione che quest'anno si svolge tra il 14 e il 25 maggio. I manifestanti potrebbero irrompere sul tappeto rosso sia durante la cerimonia di apertura del Festival che in altri momenti cruciali dei giorni successivi.
Per una volta l'organizzazione del Festival si trova a dover rispondere alle istanze dei propri dipendenti. Al gruppo appartengono, infatti, lavoratori che operano in varie svariate sezioni di Cannes, da quelli che portano avanti le attività della Selezione Ufficiale, al Marchè du Film, alla settimana della critica.
Nessun commento, ad oggi, da parte degli organizzatori i quali sono stati invitati ad aprire le trattative per concludere nuovi accordi coi dipendenti.
Oltre ai salari sono in discussione anche i contratti, alcuni dei quali part-time, altri accordi a breve termine che per la loro natura impediscono ai lavoratori di richiedere alla scadenza i sussidi di disoccupazione.

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