The Blair Witch Project, arriva il reboot targato Blumhouse

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Jason Blum, fondatore di Blumhouse, è un maestro del genere horror. La sua casa di produzione ha firmato pellicole quali Paranormal Activity e Five Nights at Freddy’s

Quando uscì, nel 1999, The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair fece scalpore. Un po’ horror, un po’ documentario, vinse il Premio Giovani per il miglior film straniero al Festival di Cannes. E sbancò il botteghino. Ora, la sua storia rivivrà in un reboot.

The Blair Witch Project, cosa sappiamo sul reboot

Dietro al reboot di The Blair Witch Project c’è il maestro dell’horror Jason Blum, scritturato da Lionsgate. La sua casa di produzione, la Blumhouse, è nota per produrre (straordinari) film horror a basso budget. Basti pensare a Paranormal Activity che, realizzato con 15mila dollari, ne ha incassati 200 milioni. In tempi recenti, Blum ha firmato i successi di M3GAN e Five Nights at Freddy’s. E i film della Blumhouse hanno raggiunto il guadagno record di 6 miliardi di dollari. Va da sé che il suo nome dietro al reboot sia un po’ una garanzia. L’annuncio di un “nuovo” The Blair Witch Project è stato dato al CinemaCon, la fiera del cinema attualmente in corso a Las Vegas. E segna la seconda collaborazione tra Blumhouse e Lionsgate, che già hanno lavorato fianco a fianco su Imaginary, film horror che ha per protagonista un orsacchiotto dall’aspetto sinistro.

Di cosa parlerà il reboot di The Blair Witch Project? La trama non è stata svelata. Tuttavia, il Presidente di Lionsgate Adam Fogelson l’ha definito “una nuova versione di Blair Witch, che farà conoscere un classico dell’horror alle nuove generazioni”.

Blum collaborerà con il produttore Roy Lee, già firma del reboot del 2016.

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UN FILM DIVENTATO FENOMENO

L'originale The Blair Witch Project è basato sulla finta storia vera di tre aspiranti registi, che scompaiono durante le riprese di un film sulla leggenda della strega di Blair. Girato con la tecnica del found footage, sembra in tutto e per tutto un documentario. Ma non lo è. Quelli che si vedono non sono montaggi del materiale raccolto in un bosco del Maryland dai tre ragazzi, come la campagna pubblicitaria lanciata per l’uscita fece credere: tutto è frutto di fantasia. Nonostante questo, la pellicola incassò 248 milioni di dollari, strappando a Interceptor il record di film col budget più basso e gli incassi più alti.

“Sono molto grato ad Adam e al team della Lionsgate per averci coinvolto. Sono un grande ammiratore di The Blair Witch Project, che ha portato il genere dell’horror documentaristico al pubblico mainstream ed è diventato un vero fenomeno culturale”, ha affermato Blum. “Non penso che ci sarebbe stato Paranormal Activity se prima non ci fosse stato Blair Witch”.

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