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Flaminia, cosa c'è da sapere sul primo film di Michela Giraud da oggi al cinema

Cinema

Vittoria Romagnuolo

©Webphoto

La pellicola, che mescola finzione e realtà, si rivolge al pubblico dei trenta-quarantenni, categoria in cerca di una propria dimensione secondo l'attrice romana, ora anche regista. Il personaggio di Ludovica è ispirato a Cristina, sorella di Giraud nella vita vera

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Cinema, tv, web, teatro e ora anche un posto dietro la macchina da presa. Flaminia, pellicola che porta la firma di Michela Giraud come regista e sceneggiatrice e che arriva nei cinema italiani a partire dall'11 aprile grazie a Vision Distribution, segna un momento importantissimo nella carriera dell'attrice e conduttrice televisiva, sempre più determinata a far sentire la sua voce di autrice.
Il film, una storia contemporanea che approfondisce i legami familiari e la vita emotiva degli adulti della generazione a cui appartiene Giraud, prende spunto dalla vita vera dell'autrice che ha trovato la chiave per parlare al pubblico di sua sorella Cristina, che è nello spettro autistico, rappresentata nel film da Ludovica, sorella della protagonista Flaminia (che è la stessa Giraud).

Flaminia, la trama

Una storia autentica, piena di emozioni e di vita vera, raccontata con toni drammatici e leggeri in cui Michela Giraud si mette a nudo in una maniera diversa da quella sperimentata in tv nei suoi show comici che le hanno dato la popolarità.
C'è molto dell'attrice nella storia di Flaminia, la protagonista del lungometraggio omonimo, cresciuta a Roma Nord in un contesto alto-borghese dove ogni giorno si lotta per soddisfare le aspettative altissime degli altri che, spesso, sono i propri familiari.
Gli spettatori non faranno fatica a identificarsi nella quotidianità familiare della protagonista, una donna proiettata agli anta che sta per compiere un matrimonio d'interesse, con una madre angosciante che la tiene sempre sotto controllo (e sempre a dieta) e un papà comprensivo ma comunque ingranaggio di una macchina che gira secondo le sue regole.
In questo contesto dove tutto sembra più che definito, Ludovica, la sorella di Flaminia che ha la sindrome di Asperger, è la variabile pronta a mescolare le carte sul tavolo. Specchio delle ipocrisie del suo contesto familiare e sociale, Ludovica è l'ago della bilancia che tiene in equilibrio le vite di tutti, specie quella della protagonista della storia che le vuole un bene immenso.

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Cast e spunti autobiografici del film

La famiglia, il rapporto unico che lega due sorelle, la vita affettiva dei trentenni, generazione che fatica a trovare spazio in una contemporaneità dominata dai sessantenni (molto presenti e poco propensi a farsi da parte per i più giovani) e dai ventenni (più consapevoli di coloro che li hanno preceduti), questi alcuni dei temi di Flaminia, un film senza filtri in cui Giraud si prende sul serio e (parecchio) in giro allo stesso tempo a beneficio di un pubblico a cui verranno facilmente gli occhi lucidi.
Con questa pellicola Michela Giraud, che aveva parlato per la prima volta della storia di sua sorella Cristina nello speciale di Netflix La verità, lo giuro!, approfondisce la tematica della diversità e della sua accettazione (e negazione) all'interno della società di oggi. La regista attinge a piene mani dalla sua esperienza personale per parlare di Ludovica, che soffre della stessa condizione neurologica di sua sorella Cristina, mettendo in scena le dinamiche relazionali della sua vera famiglia sul grande schermo.
Il trailer ufficiale della pellicola ha offerto un'anteprima della storia e un assaggio del talento drammatico dell'attrice che in questo film “cresce” proprio come il suo personaggio.
Supportata dalla bravura di veterani come Lucrezia Lante della Rovere e Antonello Fassari (mamma e papà di Flaminia), Giraud offre un ruolo incredibile a Rita Abela (già vista in Big e Il mio corpo vi seppellirà), ottima nei panni di Ludovica. Nel cast ci sono molte incursioni di amici e colleghi della regista, da Saverio Raimondo e Fabrizio Colica, a Daniele Tinti, e c'è anche Andrea Purgatori, interprete del padre del promesso sposo della protagonista, scomparso lo scorso luglio e a cui il film è dedicato.