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Nata per te, il film è in prima tv su Sky e in streaming su Now. La recensione

Cinema

Vittoria Romagnuolo

Courtesy Cattleya - Bartleby Film

Arriva in prima visione il film Sky Original in esclusiva lunedì 12 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K. Il progetto ispirato alla storia vera del primo caso di adozione in Italia da parte di un uomo single che ha animato l'opinione pubblica, una vicenda legale che è principalmente un coinvolgente viaggio emotivo. Con la regia di Fabio Mollo 

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Qualche volta si vince, si diventa l'eccezione alla regola, dunque, un precedente per chi verrà dopo e abiterà in un mondo più giusto. Nata per te, il film SKy Original diretto da Fabio Mollo con Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo e Barbora Bobulova, in è il racconto della storia vera di Luca Trapanese, protagonista del primo caso italiano di adozione di un neonato da parte di un single. La pellicola coraggiosa, dalla forte vocazione sociale, è principalmente la trasposizione sul grande schermo di un amore immenso, quello tra un genitore e un figlio, frutto della speranza, della tenacia e di circostanze eccezionali.

Nata per te è in  esclusiva lunedì 12 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

 

 

Luca, un single che vuole diventare padre

Luca è giovane, generoso, empatico, credente ma è anche non adatto, poiché single e omosessuale, a diventare il papà di Alba, una bambina con la sindrome di Down abbandonata alla nascita in ospedale dalla madre biologica. Tra il desiderio di paternità di Luca, napoletano, che dedica la sua vita agli altri nel centro di accoglienza per disabili di cui è fondatore, e il futuro di una bambina con enormi difficoltà a trovare una famiglia, c'è la legge italiana, una disciplina sulle adozioni ferma ai primi anni Ottanta che tutela il minore ma che non tiene conto delle evoluzioni di una società in cui le minoranze chiedono di essere considerate, a buon diritto, alla stregua degli altri cittadini.
“Che ti credi che stiamo in Svezia?” chiede con ironia Nunzia (Antonia Truppo), l'infermiera amorevole che si prende cura di Alba dal primo giorno, a Luca, (impersonato da Pierluigi Gigante) quando viene a conoscenza della sua richiesta di affidamento della piccola al Tribunale dei minori. Non c'è un candidato con meno speranze di lui per ottenere l'affidamento di Alba, sebbene sia l'unico a volersene prendere cura. Ma Luca non si dà pace finché, grazie all'aiuto di Teresa, avvocata tosta e madre single (l'attrice Teresa Saponangelo), riesce a portare a casa la bimba temporaneamente, primo passo verso un obiettivo che sembra irraggiungibile, come la superficie del pianeta Marte.

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Il bisogno primario di una famiglia

La metafora spaziale, che non è scontata all'interno di una pellicola che non è mai banale, ricorre (e viene spiegata) nei vari flashback che mostrano chi è Luca, quell'uomo coraggioso che da ragazzino è stato un sognatore.
Dalla scoperta dell'amore alla sua perdita, alla volontà di fare tutto da solo, Luca è il protagonista di una storia con un solo interprete che procede e giunge a compimento solo attraverso gli altri.
Il suo bisogno di famiglia passa per l'allontanamento dalla propria, fatta di nonne premurose e bambini con una mamma e un papà, quel nucleo tradizionale che sembra essere l'unico riferimento della legge.
Luca vive nell'amore e per tutta la sua vita non fa che costruire legami famigliari, coi compagni del seminario (che lascia quando capisce che non è la sua strada), con la comunità dei suoi ragazzi e adulti disabili, col partner col quale sogna di costruire un futuro, con l'avvocata Teresa che, fuori dall'aula, lo aiuta a superare una notte piena di complicazioni da genitore.

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Gigante, Saponangelo, Forte, volti di un cast realistico

Sebbene ci si affezioni facilmente a Luca, interpretato magnificamente da Gigante - già volto di Gomorra e di Qui rido io, qui alla sua prima esperienza da protagonista - è evidente fin dall'inizio la volontà degli scrittori e del regista di realizzare una storia che abbia senso per tutti, specie per chi si scontra con un sistema di regole ingiuste. Nata per te parla al pubblico di oggi attraverso un tema che esiste da sempre, quello dei diritti.
In un mondo che cerca soluzioni facili e indolori, Luca senza esitare sceglie il bambino che viene scartato dagli altri. Lui è l'unico che può occuparsi di Alba che è nata per dare un senso alla sua vita, come suggerisce il titolo preso da Nata per te, il libro di Trapanese (quello vero) e Mercadante edito da Einaudi che racconta l'avventura di un'adozione senza precedenti.
Tra i pregi della narrazione, un cast di personaggi credibili e realistici, dalla giudice (Bobulova) alla madre di Luca, una tenera e affascinante Iaia Forte, che si muovono in una Napoli “altra”, lontana dall'iconografia classica, dove persino i vicoli sono poco rumorosi e lasciano parlare le voci interiori.
Girato in sei settimane anche ad Ischia e nella provincia di Caserta, sfruttando gli interni della vera Ameglio, la Onlus creata da Trapanese, il progetto Nata per te è stato amato da tutti fin dal primo momento: dai produttori, Cattleya e Bartleby Film in collaborazione con Sky e Vision Distribution, a Mollo, regista che viene dal Sud e che ha riconosciuto nell'esperienza del protagonista un pezzo della sua storia familiare (ha una sorella che è stata adottata dopo un lungo e difficile iter), agli attori, che si sono immersi nella vita vera di Trapanese e della sua bambina in un viaggio emotivo indimenticabile.

Courtesy Cattleya - Bartleby Film