
Povere Creature! Il senso del film raccontato attraverso i costumi di Emma Stone. FOTO
Il guardaroba dell'attrice curato da Holly Waddington, candidata al premio Oscar per i Migliori costumi, cresce e muta, insieme al personaggio di Bella Baxter. L'evoluzione della protagonista della pellicola passa anche attraverso l'abbandono degli abiti voluminosi in stile vittoriano che la soffocano e la ingabbiano proprio come la società a cui si rifiuta di appartenere
A cura di Vittoria Romagnuolo

Emma Stone, negli abiti teatrali e coloratissimi di Bella Baxter, ha già conquistato il grande pubblico che in questi giorni sta affollando le sale per vedere Poor Things, in Italia Povere Creature!. L'ultima eroina di Yorgos Lanthimos, un'affascinante protagonista che torna alla vita (letteralmente) osservandola con uno sguardo sempre più consapevole, è un personaggio da cui non si riesce a staccare lo sguardo, complici la straordinaria bellezza di Stone e il suo incredibile guardaroba altamente significativo
Povere Creature! Emma Stone tra sesso e libertà. La recensione del film di Lanthimos
Ambientato in una Londra steampunk che conserva ogni elemento dell'epoca vittoriana, Povere Creature! fornisce alla sua protagonista tutto il corredo di stile che si attribuirebbe a un personaggio ottocentesco. Ma Bella Baxter, con i suoi gli occhi sgranati su un mondo che vorrebbe conoscere e divorare, e i suoi lunghi capelli sciolti e mai composti, come vorrebbe la buona società, si impone immediatamente come un elemento disturbato e disturbante. Bella è una protagonista gotica e dark, anche quando indossa abiti dai toni vivaci

Gli abiti di Emma Stone/Bella Baxter hanno sempre qualcosa di troppo o hanno qualche elemento fuori proporzione, dettaglio che contribuisce a rafforzare l'effetto straniante della pellicola. A una cena in compagnia di commensali noiosi, Bella indossa un abito con due fiocchi giganti sulle spalle, troppo leziosi davvero per chiunque. I suoi vestiti sono sempre soffocanti, proprio come la società che la circonda. Dal momento che il film è pieno di primi piani, le parti migliori dei costumi sono le maniche (quasi sempre a sbuffo) e i colletti (sempre molto ampi)

Emma Stone/Bella Baxter è sempre la stella più luminosa di ogni inquadratura (che sovrasta anche grazie alla sua sagoma inconfondibile di abiti e chioma a strascico). La pellicola, che inizia in bianco e nero con la protagonista che indossa capi chiari dallo stile infantile, diventa a colori appena Bella esce dal palazzo-laboratorio dove è nata per scoprire il mondo. Sempre euforica, specie nella prima metà della storia, indossa il giallo e l'azzurro, che richiamano gioia e cieli sconfinati di un mondo da esplorare

Gli abiti di Bella posseggono uno stile unico rispetto a quello di tutte le altre figure femminili del film. I suoi vestiti hanno le rouches e le gonne lunghe con la coda ma sono ricchi di trasparenze e rivelano il corpo sottostante, una cosa inammissibile per il tardo Ottocento. Nella scena sfrenata in cui Emma Stone si scatena nel ballo con Mark Ruffalo, la sua Bella ha un top senza maniche e resta con le braccia nude in pubblico

Inoltre, balza all'occhio che le gonne degli abiti di Bella sono sprovviste di crinolina, la struttura che un tempo sosteneva gli abiti femminili e che, per secoli, ha ingabbiato il corpo delle donne. Bella indossa una crinolina, quasi come fosse un giocattolo, solo in una delle prime scene del film in cui ha una ancora una mente da bambina

Bella è speciale, come le ripetono tutti i personaggi della storia e ciò è sottolineato dal suo abbigliamento. La protagonista di Povere Creature! gira spesso scalza sfidando ogni norma o convenzione e indossa in pubblico capi che sono più simili alla biancheria. Gli shorts in seta leggerissimi, chiaramente un pezzo di robe de chambre, strizzano l'occhio alle tendenze del tempo presente e diventano irresistibili per lo spettatore. Anche questo rientra nel pastiche temporale che attraversa la pellicola

La sagoma di Bella Baxter si staglia in ogni inquadratura in cui è protagonista contibuendo a delineare i tratti inquetanti di un personaggio scuro, che ha le parecchie ambiguità

Il soprabito con le maniche a mantella che Bella indossa quando sbarca nella gelida Parigi è preludio dell'avventura da prostituta che sperimenterà in prima persona nella parte centrale della storia. Il capo in latex, quasi un impermeabile, ricorda per colore e consistenza i profilattici dell'epoca. La costumista ha sparpagliato anche nei costumi di scena quell'ironia che caratterizza la sceneggiatura e che impreziosisce ulteriormente il film

Il look scuro con cui Bella assiste alla lezione di anatomia (e con cui rientrerà a Londra dal suo patrigno morente) anticipa il cambio di tono della storia che scivola nel registro drammatico. In queste scene Bella è ormai matura e comincia a raccogliere i capelli (qui in una treccia lunga). L'estetica risulterà familiare agli spettatori che amano le storie e le eroine gotiche, il guardaroba riecheggia quello della popolare Mercoledì Addams ma con gli stivali stringati a punta che riportano in un altro secolo

L'abito da sposa presente nel film è uno dei look più memorabili all'interno di un guardaroba eccezionale. Bella non è certamente una sposa convenzionale e indossa un velo atipico che, in concreto, è una veletta annodata sugli occhi come una benda (la metafora qui è chiarissima). Più sottile, invece, quella contenuta nelle maniche a sbuffo che somigliano a lanterne di carta cinesi. Bella Baxter è una sposa che vola via, infatti deciderà di lasciare l'altare e mandare a monte il matrimonio

Le uniche sequenze in cui Emma Stone è perfettamente calata nel suo tempo, con abiti che rispecchiano perfettamente le convenzioni vittoriane, sono quelle in cui è Victoria, ovvero, la donna a cui appartiene il corpo di Bella. Anche la palette dei suoi abiti è meno appariscente. L'abito di Victoria nella sua unica scena è blu reale, uno dei colori più usati nel Regno Unito nel tardo Ottocento. In foto Emma Stone sul set col regista Yorgos Lanthimos
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