Svanirà per sempre, tra serial killer, enigmi e numismatica. La recensione del film
Cinema Diego Casale, Pupi Oggiano, Giulia Curreri Foto Elvis Di Ponto - digital artist Copyright 2022Il quinto lungometraggio dell’esalogia ideata e diretta da Pupi Oggiano è un giallo che mescola Agatha Christie, l’alchimia e il rock 'n' roll
“Con gli occhi della mente si vedono molte più cose di quel che non si veda con gli occhi del corpo. Basta appoggiarsi indietro, nella poltrona, e chiudere gli occhi”. Così parlò Hercule Poirot nel romanzo Carte in tavola, pubblicato nel 1936, E in Svanirà per sempre (disponibile in DVD) Pupi Oggiano prende alla lettera la sentenza espressa dal riflessivo e baffuto investigatore belga nato dal genio di Agatha Christie. Dopo la fantascienza di La paura trema contro, l’horror di Ancora pochi passi, il thriller di Nel ventre dell'enigma e il fantasy di tutto il buio che c'è intorno, il quinto lungometraggio dell’intrigante esalogia griffata dal brillante cineasta italiano attinge all’umbratile coté del giallo classico, all’intramontabile stilema del whodunit. Tuttavia, come sempre accade nelle opere dirette da Oggiano, che come sempre firma anche l'accurata colonna sonora, la contaminazione impera. Parimenti a Emilio Varelli, l’ineffabile architetto e alchimista di Inferno, il regista si diletta a centrifugare gli elementi più svariati e non solo i celeberrimi quattro noti ai più.
La trama del film
in Svanirà per sempre, scritto dallo stesso Pupi. insieme a Corrado Artale e Antonio Tentori, una schidiona di omicidi insanguina la città di Torino. I dj Ricky Nazionale ed Elettra Adami, che conducono il programma Dark Night’s Melody dalle frequenze di Radio Total Sound, vengono coinvolti e si improvvisano investigatori. Intanto il commissario Augusto Terzi e l’ispettore Pat Calcabrini conducono le indagini ufficiali. C’è una sola mano che compie tutti i delitti? Cosa lega tra loro le vittime? I nuovi omicidi sono legati a un vecchio caso irrisolto? E che significato hanno il pentacolo e la moneta che l’assassino lascia accanto ai cadaveri? Sono solo alcune delle domande a cui gli inquirenti dovranno trovare una risposta.
Le CITAZIONI E IL CAST
Un commissario che si chiama Augusto Terzi, (un nome, che in versione maschile rimanda al personaggio interpretato da Florina Bolkan in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto,) Un professor esperto di pratiche esoteriche che abita in Via Mario Argento. Sono solo alcune delle citazioni, dei calembour disseminati in Svanirà per sempre. D’altronde, il regista è un appassionato di enigmistica oltreché del cinema di Argento di cui è un finissimo conoscitore. Ma Svanirà per sempre attinge pure alle atmosfere di Il mostro di Luigi Zampa., alle investigazioni di Ellery Queen al Borges del racconto La morte e la bussola, senza contare qualche intermezzo comico affidato soprattutto alla coppia di investigatori (interpretata da Osmar Santucho e dallo stesso Pupi. Nel popoloso cast ritroviamo volti presenti pure in alcune delle pellicole di Oggiano come Diego Casale. Maurizio Terenzi Tita Giunta Maurizio Carlini. Anna Panero e Ilaria Monfardini, la vulcanica scream queen italia che torna a interpretare Katrina Radis. Tra le new entry dell’esalogia, da segnalare Giulia Curreri, Alma Pellegrini e l’artista di burlesque Cristina Rita Amarù, in arte Bohemian Cherry.
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In attesa di Un Iceberg di Polistirolo
Novello Virgilio, Oggiano ci porta alla scoperta degli antri e degli anfratti più tenebrosi e insoliti della sua Torino, città magica per antonomasia, Simile a un pregiato vermouth piemontese, il film miscela il rock’n’ roll, la domanda delle cento pistole se siano meglio i Beatles o i Rolling Stones, in aggiunta a dotte dissertazioni sui serial killer più famigerati: da Jeffey Dhamer ad Adolfo de Jesús Constanzo Nov , sino all’inafferrabile Zodiac. Ma si sa il diavolo fa le pentole e non i coperchi. E alla fine si scopriranno le carte di questo gioco crudele dalle malevoli radici antiche quanto il Male. Mentre per la soluzione finale di questa sorta di sciarada cinematografica sarà necessario attendere l’ultimo capitolo della esalogia dal perturbante titolo: Contro un iceberg di polistirolo”. E siamo certi che l’epilogo sarà sorprendente e financo gratificante. Perché per citare ancora una volta Agatha Christie, “la vita ha spesso una trama pessima”. I film di Oggiano, invece, no.