Micaela Ramazzotti, premio alla Carriera al Festival del Cinema Europeo di Lecce. VIDEO

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Denise Negri

Denise Negri

Un Premio alla Carriera e una retrospettiva con i film dell'attrice a partire dal suo esordio alla regia. Micaela Ramazzotti racconta le donne del suo cinema

Il ricordo di quando, a dieci anni, durante l’estate prese la varicella e invece di andare al mare venne curata dai nonni originari di Corato (Bari), dalle zie ma anche dalle amiche delle zie.Una regione dunque (la Puglia) che le ricorda amore, dolcezza e profumo di pulito, dice sorridendo Micaela Ramazzotti ospite della 24ma edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce dove ha ricevuto il Premio alla Carriera, ha presentato il suo nuovo film da regista “Felicità” vincitore del Premio Spettatori nella sezione Orizzonti Extra della Mostra del Cinema di Venezia.

Al Festival di Lecce però (in città dall’11 al 18 novembre) verranno proiettati anche alcuni film che l’hanno vista protagonista come “Tutta la vita davanti”, “La prima cosa bella” o “La pazza gioia”.

Travolgenti, vitali, moderne ma anche tormentate, libere, insicure: sono molti i volti delle donne da lei interpretate sul grande schermo, tutte con la stessa autenticità.

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LE “DONNE” DI MICAELA RAMAZZOTTI

“Una retrospettiva su di me, qui al Festival del Cinema Europeo di Lecce, accanto alla retrospettiva dedicata a Roman Polanski è molto più di quanto potessi immaginare, mi sembra quasi buffo ma ovviamente mi inorgoglisce molto. Sono profondamente legata ad ognuno di questi film. E’ un momento molto felice per me”.

 

“Quando ho iniziato a fare cinema e a interpretare i miei primi personaggi di donne vessate, fragili, di donne derise o in qualche modo bullizzate dalla società, l’ho fatto un po' per caso, poi ho capito che ai registi piaceva e ho cavalcato l’onda. Presto però mi sono resa conto che piacevano anche a me queste figure, mi interessavano quelle donne perché facevano parte di me, della mia timidezza, dei miei sorrisi imbarazzati o della mia tristezza così come della mia malinconia.

Il risultato è che ognuna di loro è come un eco lontano che è dentro di me. Credo in qualche modo di aver potuto accendere un faro su queste tipologie di donne e con Desirée, (la protagonista del mio film “Felicità”) credo di averle unite insieme tutte”

“Decidere di fare la prima regia, ammetto, è una cosa che mi ha resa molto orgogliosa. Ho preso coraggio, ho coinvolto una troupe intera e mi sono messa alla guida di “Felicità”. Quando racconti una storia devi coinvolgere tante persone intorno a te perché il cinema si fa in tanti e noi da soli non siamo nulla.

A tutta la troupe ho cercato di far capire il mio sguardo e quello che volevo raccontare. Era fondamentale che tutti riuscissero in qualche modo a connettersi con me e credo di esserci abbastanza riuscita.

Li ho portati tutti sul mio treno e non ho deragliato! Alla fine mi sono anche portata a casa il Leone da Venezia!”.

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