
Patrick Swayze, i migliori film dell'attore protagonista di ”Ghost”. FOTO
Il protagonista di classici come "Ghost" e “Dirty Dancing" era nato a Houston, in Texas, il 18 agosto 1952. e morto prematuramente a soli 57 anni nel settembre del 2009. Ripercorriamo insieme i momenti migliori della sua grande carriera

Dopo tanti spot e qualche ruolo in produzioni minori, la prima grande opportunità di Patrick Swayze al cinema arriva grazie a Francis Ford Coppola. Nel 1983, il già regista de Il Padrino lo sceglie per il ruolo del coscienzioso Darrel "Darry" Curtis in I ragazzi della 56ª strada. Il titolo originale del film era The Outsiders, esattamente quello che era allora un giovanissimo Swayze a soli quattro anni dal suo esordio nel mondo del cinema
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Dal regista di Apocalypse Now allo sceneggiatore dello stesso film il passo è più breve di quanto possa sembrare. L’anno dopo la collaborazione con Coppola arriva per Swayze il ruolo del protagonista Jed Eckert in Alba rossa, pellicola bellica diretta da John Milius in cui si immagina un’improbabile invasione sovietica degli States
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Poco prima di diventare l’idolo di una generazione con Dirty Dancing, Swayze partecipa a un film che col tempo e grazie al mercato dell’home-video diventerà un piccolo cult. Si tratta di Spalle larghe, la prima pellicola in cui vediamo insieme sullo schermo l’attore e Keanu Reeves (qui ai suoi inizi). Stavolta Patrick è il capitano e leader della squadra di hockey in cui vuole entrare il diciassettenne protagonista. Swayze sapeva pattinare ma la produzione decise comunque di usare controfigure per le scene sul ghiaccio
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Quello di Johnny Castle è forse il ruolo che ha cambiato definitivamente lo status di Patrick Swayze a Hollywood. L’insegnante di danza di cui si innamora perdutamente Frances “Baby” Houseman è stato il sogno di tante ragazze, al punto da far diventare il poster dell’attore un “must have” nelle camerette delle adolescenti cresciute in quel periodo. E pensare che il suo ruolo inizialmente doveva andare a Billy Zane, il futuro cattivo di Titanic
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Il duro del Road House del 1989 è un altro film rivalutato diversi anni dopo la sua uscita. Swayze interpreta qui il buttafuori James Dalton. Quest’ultimo è chiamato a portare ordine al Double Deuce, un locale mal frequentato di Jasper nel Missouri. Ai tempi venne definito da molti la peggior opera cinematografica di quell’anno, salvo poi riguadagnare credito col tempo. Oggi Il duro del Road House è diventato addirittura un musical e a un certo punto si parlava addirittura di un remake

Swayze interpreta praticamente lo stesso personaggio in due film diversi nel 1989. Il protagonista di Vendetta trasversale Truman Gates è infatti, al pari di James Dalton, l’uomo cui bisogna fare affidamento quando vanno tranquillizzate le zone più complicate della città. Truman è però soprattutto un uomo alla ricerca di vendetta per la morte del fratello. Curioso che nel cast faccia capolino un attore che più tardi si specializzerà a sua volta nei revenge movie: Liam Neeson
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Ghost è forse il primo film con Swayze a essere davvero apprezzato trasversalmente da tutti. La storia d’amore “sovrannaturale” tra lui e Demi Moore riesce infatti ad appassionare pubblico e critica in egual misura. Il risultato è un incasso al botteghino pari a 505 milioni, controbilanciato da cinque candidature all’Oscar (che porteranno a due statuette). Patrick è Sam Wheat, il fantasma del titolo, un innamorato che neanche la morte può fermare
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L’inizio degli anni Novanta regala a Patrick Swayze un altro grande ruolo in un film indimenticabile. Diretto dalla regista futuro premio Oscar Kathryn Bigelow, Point Break è un film che si regge soprattutto sulla chimica tra Swayze e Keanu Reeves, rispettivamente il carismatico criminale-surfista Bodhi e l’agente infiltrato nella sua banda Johnny Utah. Un film così cult da aver generato anche un remake qualche anno fa, buono ma non al livello dell’originale
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Ormai Swayze è un attore maturo, spendibile anche in film d’autore. Per il regista inglese Roland Joffé diventa il protagonista de La città della gioia, mettendosi nei panni di un medico alla ricerca di se stesso in India

È il 1998, l’anno di Letters from a Killer. In questo film, l’ex idolo delle teenager è un uomo ingiustamente incarcerato che da dietro le sbarre inizia una corrispondenza con diverse donne. Quando sarà fuori, una di queste gli dimostrerà che non si è affatto lasciato alle spalle l’inferno uscendo di prigione

Nello stesso anno, Swayze recita in un altro film dove il protagonista viene incastrato in una situazione complicata, suo malgrado: Black Dog. Stavolta l’attore texano è il camionista Jack Crews, costretto a fare da corriere per un carico illegale pur di vuole salvare la sua famiglia. Al posto di Swayze doveva esserci Kevin Sorbo (in quegli anni sulla cresta dell’onda grazie alla serie tv Hercules) ma l’attore dovette rinunciare all’ultimo a causa di un aneurisma

Donnie Darko è forse il film di Swayze più importante degli anni Duemila. E pensare che doveva essere solo l’opera prima di un promettente regista (un Richard Kelly mai più così convincente). In una pellicola già di per sé piuttosto disturbante Swayze si ritaglia il ruolo di Jim Cunningham, un oscuro motivatore che dovrebbe aiutare i ragazzini di una scuola a trovare la serenità lontano dai vizi ma che nasconde terribili segreti

La famiglia omicidi è una commedia nera di quelle che solo in Gran Bretagna sanno fare. In un film che mette assieme l’attore di Mister Bean e il macho di Dirty Dancing a fare una brutta fine è sorprendentemente il secondo, qui nei panni del maestro di golf Lance