Tratto dall’opera 'Monster in the hall' di David Greig e sceneggiato dal regista Oliviere Babinet insieme Fabien Suarez, il lungometraggio è stato premiato al Giffoni Film Festival 2023 nella categoria Generator +16. In attesa dell'uscita in sala ecco una scena in esclusiva per il sito di Sky TG24
Vincitore al Giffoni Film Festival 2023 nella categoria Generator +16, Normale di Olivier Babinet con Benoit Poelvoorde (7 uomini a mollo, Dio esiste e vive a Bruxelles) e Justine Lacroix (C’est ça l’amour) arriva nelle sale italiane dal 12 ottobre distribuito da No.Mad Entertainment. Per l'occasione in testa all'articolo trovate una scena in esclusiva der il sito di Sky TG24.
Tratto dall’opera Monster in the hall di David Greig e sceneggiato dal regista con Juliette Sales e Fabien Suarez, una commedia drammatica che indaga sul rapporto padre-figlia
Normale, la trama del film
Lucie, 15 anni, ha un'immaginazione travolgente. Vive sola con suo padre William, che a prima vista potrebbe sembrare un adolescente ritardato, e invece lotta contro la sclerosi a placche. Tra il liceo, un piccolo lavoro e le faccende del quotidiano, Lucie gestisce come meglio puo’ la situazione, e si rifugia nella scrittura di un romanzo autobiografico di fantasia, che spazia tra sogno e realtà... All'annuncio della visita di un assistente sociale il loro equilibrio precario verrà sconvolto. Lucie e suo padre dovranno far prova di inventiva per dare l'illusione di vivere una vita “normale”.
approfondimento
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Le parole del regista
“Questo rapporto ripropone quello che conosco in quanto adulto e genitore, io che sono rimasto legato anche al cinema di genere e a questo tipo di universi, cercando di trasmetterli ai miei figli - anche se hanno scelto i loro riferimenti, soprattutto giapponesi, in adolescenza - e allo stesso tempo è molto vicino a quello che ho vissuto io con mio padre. I western che vedevamo insieme erano una festa: lui si calava nell’atmosfera con un whisky e parlando come John Wayne ed io travestendomi e allestendo un saloon o un casinò a casa... Andavamo oltre il ruolo di spettatori. Mio padre è morto all'inizio della preparazione di Normale, e penso che il suo modo di comunicare con me attraverso l'immaginazione abbia permeato il film”